Stefano Ciafani è il nuovo presidente di Legambiente, Zampetti direttore generale

 

Dopo le dimissioni di Rossella Muroni, eletta alla Camera nelle liste di Liberi e Uguali, l’assemblea dei delegati di Legambiente ha nominato Stefano Ciafani nuovo Presidente nazionale del Cigno Verde.

 

Ciafani, un ingegnere ambientale, ha iniziato la sua storia in Legambiente nel 1998 grazie al servizio civile.

Dal 2006 al 2011 ne è stato il responsabile scientifico, vicepresidente dal 2011 al 2015, direttore generale dal 2015 ad oggi.

È membro del Comitato scientifico di Ecomondo, la fiera di Rimini sullo sviluppo sostenibile, e dell’Osservatorio per l’analisi normativa dell’Arma dei Carabinieri.

È stato componente del Gruppo di lavoro Mafie e ambiente degli Stati generali della lotta alla criminalità organizzata nel 2017 dal Ministero della Giustizia.

È stato consulente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti della XIV legislatura e membro del Comitato di indirizzo sulla gestione dei Raee presso il Ministero dell’ambiente.

È stato membro del Comitato direttivo di Chimica Verde Bionet e del Comitato di indirizzo di RemTech, la fiera di Ferrara sulla bonifica dei siti contaminati, oltre che autore di numerose pubblicazioni di Legambiente.

Nel suo intervento Ciafani ha sottolineato che «sullo scenario internazionale i temi ambientali sono sempre più centrali per fronteggiare le emergenze e per riconvertire l’economia in chiave ecologica, come è evidente anche dalla recente svolta in Cina.

In Italia questo non sta ancora avvenendo come dimostrano anche le ultime agende governative e il dibattito politico della campagna elettorale appena conclusa.

Eppure, nonostante i cronici problemi ambientali e di illegalità che oggi si possono combattere coi nuovi strumenti previsti dalla legge ecoreati, il nostro Paese può vantare tra i cittadini, le istituzioni e le imprese numerose esperienze di innovazione sociale, gestionale e tecnologica che utilizzano la tutela dell’ambiente come leva per il cambiamento.

Continueremo a praticare la nostra idea di ambientalismo scientifico e popolare, con curiosità e inclusione, per cercare nuovi alleati in attesa che si concretizzi il percorso di rigenerazione ambientale e sociale su tutto il territorio nazionale».

A sostituire Ciafani nel ruolo di direttore generale di Legambiente è Giorgio Zampetti, che ha iniziato la sua esperienza nell’associazione nel 1998 come volontario e poi responsabile nei campi di volontariato e dal 2005 nell’ufficio scientifico nazionale. 

Geologo, dal 2012 è responsabile scientifico e dal 2015 è coordinatore del Comitato Scientifico di Legambiente.

Ha curato per l’associazione l’organizzazione delle principali campagne di monitoraggio scientifico, a partire dalla Goletta Verde, Goletta dei laghi e Treno Verde.

Curatore di dossier e rapporti dell’associazione, di articoli e pubblicazioni scientifiche sui temi del marine litter, dell’acqua, del rischio idrogeologico, dell’inquinamento atmosferico, dei rifiuti e delle bonifiche.

Per l’associazione ha avuto la fortuna di girare l’Italia in lungo e largo, condividendo esperienze, iniziative, battaglie e vittorie con i tanti amici di Legambiente.

Secondo Zampetti, che fa parte anche di Eco² – Ecoquadro, il think tank  di greenreport.it, «Legambiente continua ad essere una delle esperienze più straordinarie di cittadinanza attiva e presidio del territorio, di mobilitazione e di citizen science per il monitoraggio dell’aria, delle acque, del mare e delle coste, di denuncia e di costruzione attenta delle proposte alternative.

Un patrimonio costruito con l’entusiasmo, la capacità e l’impegno della rete associativa, che vede oggi impegnati migliaia di volontari, circoli e comitati regionali, insieme alla direzione nazionale dell’associazione.

Il suo rafforzamento è una priorità per l’associazione ma l’obiettivo principale è continuare ad essere un’associazione utile al Paese.

Utile perché capace di futuro, perché in grado di contaminarsi e contaminare la società e perché aperta ai tanti cittadini e volontari che vorranno unirsi a noi per contribuire a rendere migliore il mondo in cui viviamo».

Zampetti verrà affiancato dalla neo-vicedirettrice Serena Carpentieri, laureata in Scienze della Comunicazione e che ha incontrato Legambiente grazie a un’esperienza di servizio civile volontario nel 2003.

Si è da sempre occupata di campagne di sensibilizzazione e informazione sui temi ambientali, settore di cui è responsabile dal 2012.

Ha fatto più volte il periplo delle coste italiane a bordo di Goletta Verde e ha attraversato l’Italia per anni con il Treno Verde, tra le campagne principali che ha pianificato e gestito.

Ha partecipato a numerosi conferenze internazionali sul tema del marine litter.

Coordina il Dipartimento Campagne, Volontariato e Protezione Civile di Legambiente.

È sempre alla ricerca di nuovi modelli di coinvolgimento e partecipazione delle persone e dei volontari alla cura del Pianeta, nella convinzione che l’impegno dei singoli e l’aggregazione delle comunità sia una delle principali chiavi di volta delle politiche ambientali e sociali.

Edoardo Zanchini è stato confermato vicepresidente nazionale, incarico che ricopre 2011.

Zanchini è entrato in Legambiente attraverso il servizio civile, occupandosi della campagna per la demolizione dell’Hotel Fuenti a Vietri sul mare.

Dal 1999 è responsabile nazionale dei settori energia, trasporti e urbanistica.

Dopo la Laurea in Architettura all’Università di Roma “La Sapienza” e il Dottorato di ricerca in urbanistica, ha insegnato nelle Università di Roma e Pescara.

Nel 2015 ha conseguito l’abilitazione come Professore associato in Pianificazione e progettazione urbanistica.

Membro del Consiglio direttivo di Free (associazione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica) e del Board del Renewable Grid initiative.

Autore di diversi saggi in materia di energia, territorio e sostenibilità. ‎

Legambiente ha anche un nuovo vicepresidente donna: Vanessa Pallucchi, che dal 2008 è Presidente di Legambiente Scuola Formazione, l’associazione professionale di insegnanti ed educatori di Legambiente.

È stata responsabile nazionale Cultura e Territorio di Legambiente dal 2011 al 2015, coordinando la campagna sulla bellezza.

Dal 1999 al 2007 Presidente di Legambiente Umbria.

È abilitata all’insegnamento per le scuole superiori di filosofia, storia e pedagogia.

È membro della Commissione Unesco per l’Educazione allo sviluppo sostenibile, della Consulta educazione e formazione del Forum del Terzo Settore, del Comitato di sorveglianza per i Fondi Pon Istruzione presso il Miur e sempre presso il Miur, è membro dell’Osservatorio sull’edilizia scolastica.

Ha curato varie pubblicazioni di materiali didattici sull’educazione ambientale rivolti ad insegnanti e ragazzi.

Nel ruolo di amministratore dell’associazione ambientalista è stato confermato Nunzio Cirino Croccia, laureato in Economia e Commercio, dal 2005 membro della segreteria nazionale di Legambiente e Direttore Amministrativo.

Dal 1997 al 2006 è stato coordinatore dell’Osservatorio Ambiente e legalità e dal 2002 al 2007 Direttore dell’Osservatorio Ambiente e Legalità della Riserva naturale marina di Punta Campanella (Na). 

Ha curato varie pubblicazioni di saggi in materia di ecomafie e legalità, ‎è stato inoltre relatore in convegni e corsi di formazione riguardanti la tutela e la valorizzazione dell’ambiente.

Le nomine dei nuovi dirigenti nazionali di Legambiente sono avvenute all’unanimità e sono Il frutto di un lungo e meticoloso confronto di ascolto e di confronto con i dirigenti locali dell’associazione ambientalista.

D’altronde il nuovo  gruppo dirigente di Legambiente ha ribadito che i temi ai quali intende lavorare nei prossimi anni sono in continuità col mandato dell’ultimo congresso nazionale: «Clima ed energia, economia circolare e civile, green society, legalità, citizen science e volontariato.

Tra gli altri obiettivi da perseguire, la lotta all’inquinamento e alle disuguaglianze, la costruzione di un modello economico alternativo a quello attuale, il rafforzamento del profilo vertenziale dell’associazione, l’allargamento della rete associativa e delle alleanze».

Sono temi centrali che per Legambiente ben sintetizzano le sfide che il Paese dovrà affrontare nel prossimo futuro: «Dalle politiche climatiche e urbane alla mobilità nuova e sostenibile, dallo stop al consumo di suolo alla lotta all’abusivismo edilizio, dalla promozione del turismo di qualità a quella del capitale naturale e delle aree protette, dalla mobilitazione contro l’estrazione di idrocarburi alla lotta allo smog in Pianura padana e nelle aree urbane, dalla mobilitazione per la rinascita delle aree terremotate del centro Italia all’emergenza acque, dalla mancata depurazione alla vicenda Pfas nelle falde di tre province venete, dal contrasto al marine litter all’emergenza cronica della Terra dei fuochi».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 19 marzo 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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