Costa, nei parchi poca spesa per natura, molta per elettori

 

ROMA – “Nei parchi nazionali italiani si spende poco per la tutela della biodiversità e molto per la ‘tutela politica’, la ‘tutela elettorale’.

Ai dirigenti dei parchi dico ‘cambiate, sennò vi faccio cambiare io‘”.

Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (M5S), intervenendo al 9/o congresso di Federparchi, mercoledì a Roma.

Costa ha annunciato di aver stanziato “1,8 milioni di euro per 55 nuove assunzioni di figure tecniche mancanti nei parchi nazionali“, ovvero veterinari, biologi, geologi.

Il ministro ha ricordato che 11 parchi nazionali su 24 non hanno un presidente e 7 parchi sono senza direttore: “Muovetevi! – ha detto ai partecipanti al congresso -: Appena mi date la terna per le nomine, io faccio uscire il nome“.

Il ministro ha ricordato anche che solo 8 enti hanno adottato il piano del parco, ma qui ritiene che il problema sia nella legge: “La 394 del ’91 prevede una procedura complessa e articolata per adottare il piano, che va velocizzata“.

Nella Finanziaria di quest’anno sono stati stanziati fondi per la videosorveglianza, per la formazione nelle scuole e l’efficientamento energetico delle scuole stesse.

Ai carabinieri forestali e alle Capitanerie di porto saranno dati veicoli elettrici e ibridi plug-in.
Il mio sogno è un Paese-parco – ha detto Costa – Nella prossima finanziaria vogliamo inserire la fiscalità di vantaggio per i parchi nazionali, per attrarre green economy e fermare lo spopolamento dei piccoli paesi.

E mi piacerebbe che i prossimi bilanci tenessero conto anche del bilancio ecologico, del valore del capitale naturale.

Proviamo a sperimentarlo nei parchi e nei Comuni“.

Federparchi, serve più flessibilità. “Rendere più flessibili i bilanci dei parchi nazionali, non ingessati come ora; poter aumentare le entrate proprie, utilizzando beni demaniali che ora sono inutilizzati; sbloccare le piante organiche, senza aggravio per la spesa pubblica (all’interno dei bilanci che già hanno i parchi), per poter assumere tecnici giovani e capaci.

Queste sono le proposte che noi ci sentiamo di fare“.

Lo ha detto oggi a Roma il presidente di Federparchi (la federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali), Giampiero Sammuri, a margine del 9/o congresso dell’organismo.

I recenti rapporti della Corte dei Conti e del Wwf sui parchi nazionali hanno evidenziato alcune criticità – ha spiegato Sammuri -. Pensiamo che queste criticità si possano risolvere con alcuni semplici provvedimenti che possono trovare posto nella legge di stabilità“.

Molto importante è lavorare per dare la governance ai parchi – ha aggiunto il presidente -. Noi abbiamo 11 parchi nazionali su 24 che non hanno il presidente.

Ne abbiamo uno che è commissariato da 5 anni, il Parco nazionale della Sila.

La tempestività delle nomine la segnalano anche i giudici della Corte dei Conti, è una cosa che va rispettata.

Ma non è solo il ministro che nomina, lo fa d’intesa con le Regioni“.

La tutela delle biodiversità è la prima mission dei parchi, ma su questa può crescere uno sviluppo sostenibile molto importante – ha concluso Sammuri -. Lo sviluppo dei prodotti agricoli all’interno dei parchi è una realtà.

Ci sono tantissime doc e dop che vengono fatte nei parchi, e aggiungono al valore del prodotto il valore di essere coltivato in un ambiente sano“.

 

(ANSA del 24 ottobre 2018, ore 18:47)

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