Passeggiate romane. Al tramonto scendono dai parchi, “colpiscono” tra i cassonetti. Alcuni si sono imborghesiti, altri invece sono rimasti aggressivi. “Ammazziamoli tutti” DI TOMMASO RODANO, IL FATTO QUOTIDIANO, 11 MAGGIO 2022 Nun c’è più trippa. Il cinghiale romano, dopo lustri di indisturbata ed erratica frequentazione della città eterna, entra a zampe pari nella sua era pandemica.È arrivata, funesta come il Covid, una piaga virale: la peste suina. I focolai più estesi sono in Liguria e Piemonte, con già centinaia di bestie infette, ma i primi casi hanno raggiunto la comunità capitolina. La malattia non si trasmette da animale a uomo, ma rischia di fare stragi anche tra i suini non selvatici, con ovvie conseguenze su allevamenti e filiera alimentare.Bisogna intervenire, dunque. E sotto la patina della preoccupazione sanitaria, le autorità pubbliche si leccano i baffi: con il pretesto del contenimento della pestilenza, si sta mettendo a punto uno sterminio di massa. Lo chiamano dignitosamente “abbattimento selettivo”, un termine pudico per un’operazione che si annuncia piuttosto brutale. Ormai in emergenza totale per le strabordanti scorribande dei cinghiali anche nelle aree urbane, è un’opportunità straordinaria per liberarsi da quella che viene percepita come una delle tante piaghe di Roma.Il ministero della Salute e la Regione Lazio, che lavorano insieme, hanno prodotto quanto segue: una zona rossa all’interno del grande raccordo anulare – confine nord il Gra, confine sud Circonvallazione Clodia, confine est il Tevere e confine ovest via Cassia – all’interno della quale è fatto “divieto di alimentazione, avvicinamento e disturbo ai cinghiali”; “divieto di organizzare eventi, ivi inclusi i pic-nic”; si raccomanda “la recinzione dei cassonetti dei rifiuti per inibirne l’accesso” e una serie di misure che preparano la più radicale: il cinghialicidio di massa. Un tema – la riduzione drastica della popolazione ungulata – che mette d’accordo il sottosegretario alla […]
Riserve
Fiumi avvelenati Per le popolazioni native che vivono nelle riserve naturali nell’est del Nicaragua i corsi d’acqua sono una risorsa preziosa. Che la pesca illegale e il disboscamento stanno danneggiando gravemente DIVERGENTES, INTERNAZIONALE, 5 MAGGIO 2022 D a alcuni giorni sul braccio di Cheydi McCrea sono spuntate delle strane macchie nere e secche con dei puntini bian-chi. Per calmare il bruciore McCrea usa l’alcol. Non ha preso medicinali, perché non ne ha. Non è neanche andata da un medico per farsi prescri-vere qualche crema, perché il più vicino è a varie ore di navigazione. “Le macchie mi sono venute dopo aver fatto il bagno nel fiume”, dice. McCrea ha 32 anni ed è una nativa ra-ma. Vive a Sumukat, una comunità nella zona caraibica del Nicaragua. Non è preoccupata, perché tutte le donne della sua famiglia hanno avuto macchie simili e si sono curate con le piante medicinali. “Noi donne abbiamo sfoghi anche nelle zone intime, ma non ne parliamo perché ci vergogniamo”, confessa. Il fiume Kukra attraversa la riserva di Cerro Silva, nel sudest del paese. Nel 1991 un decreto stabilì che la zona, abitata dai nativi rama e kriol, sarebbe diventata un’area protetta, ma il disboscamento non si è fermato. Negli anni ottanta migliaia di contadini dei dipartimenti del centro e del nord del Nicaragua cercarono riparo dalla guerra civile nella foresta, si stabilirono nella riserva e comprarono le terre dei nativi. Oggi coltivano ortaggi e creano pascoli per le mucche, sono diventati allevatori o hanno rivenduto i terreni a produttori più grandi. Altrove li chiamano invasori o coloni, gli abitanti di Cerro Silva usano la parola mestizos, meticci. Siamo entrati nella riserva e abbiamo navigato per più di quattro ore lungo il Kukra, dal villaggio di San Pancho fino alla comunità di Sumukat. L’erosione delle sponde è evidente […]
Con deliberazione n. 637 del 29 settembre 2020 la Giunta Regionale del Lazio ha adottato la proposta di deliberazione con concernente la “approvazione del piano della riserva naturale della Tenuta di Acquafredda”. La proposta è stata assegnata alla VIII Commissione Ambiente presieduta da Valerio Novelli (M5S), che il 20 ottobre 2020 ha tenuto su di essa una prima riunione di presentazione, a cui hanno fatto seguito una audizione con le associazioni ambientaliste che si è svolta il successivo 6 novembre. Per le ore 12 del 27 novembre 2020 è stato fissato il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti da parte dei membri della Commissione Ambiente. Alla fine risultano essere state presentate 71 proposte di emendamenti, 36 delle quali hanno riguardato la scheda progetto n. 9, di cui è stata chiesta la eliminazione, mentre 27 di queste sono state presentate dal Presidente della VIII Commissione Ambiente Valerio Novelli ed hanno riguardato esclusivamente le zone agricole, facendo sempre riferimento allo “sviluppo delle attività rurali aziendali così come individuate dall’art. 2 della LR 14/2006”. Alle 72 proposte di emendamenti se ne è aggiunta fuori tempo massima un’altra da parte della consigliera Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) che è stata ugualmente inserita nel fascicolo dei 71 emendamenti. A causa della approvazione del bilancio sono state sospese le riunioni di tutte le Commissioni fino a dopo l’Epifania di quest’anno. Il 4° comma dell’art. 26 della legge regionale n. 29/1997 dispone che “trascorsi tre mesi dall’assegnazione della proposta di piano alla commissione consiliare competente, la proposta è iscritta all’ordine del giorno dell’Aula“. Entro il 28 dicembre del 2020 la VIII Commissione avrebbe dovuto approvare gli emendamenti presentati: ciò nonostante Valerio Novelli ha convocato ugualmente la Commissione Ambiente per il 12 gennaio 2021, a dimostrazione di come l’intero Consiglio Regionale consideri un optional il rispetto delle […]
In un comunicato congiunto, Gianni Carravieri, presidente del Cai Liguria, Roberto Cuneo, presidente di Italia Nostra Liguria, il presidente della Lipu , Aldo Verner, il delegato del Wwf per la Liguria Marco Piombo e il presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico, denunciano che «senza la minima discussione con le associazioni e senza alcun passaggio nelle commissioni consiliari, la Regione Liguria ha approvato, il 23 dicembre con un blitz, gli emendamenti alle disposizioni collegate alla legge di stabilità per l’anno 2021, tornando all’attacco dei parchi regionali». Le associazioni ambientalista sottolineano che «non è bastata l’approvazione della legge regionale “taglia parchi”, nell’aprile 2019, ampiamente contestata dalle associazioni ambientaliste, escursionistiche, di protezione del paesaggio e dei movimenti giovanili (legge poi dichiarata, in molti dei suoi articoli e commi, illegittima dalla Corte Costituzionale) con cui si sono tagliati centinaia di ettari di aree protette in Liguria a soddisfare gli interessi di chi non considera i parchi motori di sviluppo e luoghi di eccellenza del territorio per la tutela della biodiversità e dell’ambiente. Occorreva un nuovo attacco e questa volta puntando a depotenziare gli enti stessi, sottraendo il personale che verrebbe distaccato dalle dipendenze dirette dei parchi, ledendone l’autonomia, alla Regione, senza la garanzia che il personale stesso rimanga ad occuparsi di aree protette». Gli esponenti ambientalisti spiegano che «il pretesto di questa novità è la razionalizzazione delle spese, ma nel comma approvato si fa esplicito riferimento alla volontà di “costituire un omogeneo e unitario assetto organizzativo performante…” riunendo uffici, servizi e funzioni, l’Ente Parco unico per la Liguria. Una scelta pessima, in parte già attuata avendo tre parchi un unico direttore, che porterebbe ad una centralizzazione del governo e della tutela di territori con ambienti particolarmente diversi e lontani tra di loro (dalle Alpi Liguri, al Parco dell’Aveto sino a Monte Marcello – Magra Vara, passando per il […]
Comunicato Stampa 10 dicembre 2020 Associazioni e comitati chiedono il ritiro o la bocciatura delle proposte di emendamenti del cons. Valerio Novelli alla Normativa Generale del Piano di Assetto della Riserva Naturale Regionale della Tenuta di Acquafredda La società Agriconsulting, che ha vinto il bando per la redazione di tutti i Piani di Assetto dei parchi e delle riserve gestite dall’Ente Roma Natura, ai fini della unitarietà di una disciplina comune per ogni area naturale protetta del sistema romano ha dettato una Normativa Generale uguale per tutte le sue aree naturali protette ed una Disciplina Specifica invece per ogni parco o riserva: con deliberazione n. 3 del 22 luglio 2020 il Consiglio Regionale ha approvato il Piano di Assetto delle riserva naturale regionale di Decima Malafede, con la sua Normativa Generale che dovrebbe valere anche per le altre aree naturali protette gestite da Roma Natura, compresa quindi la riserva naturale regionale della Tenuta di Acquafredda. Ma riguardo al Piano di Assetto di quest’ultima il cons. Valerio Novelli, che è Presidente della VIII Commissione Agricoltura e Ambiente, ha presentato ben 27 proposte di emendamenti soprattutto alla Normativa Generale. In risposta ad un articolo del 7.12.2020 del settimanale “L’Espresso”, su un post pubblicato il 9.12.2020 sulla sua pagina facebook il cons. Valerio Novelli afferma che “il mio emendamento punta ad allineare il piano d’assetto della Riserva Naturale alla legge 14/2006 in materia di diversificazione agricola in regime di multimprenditorialità e multifunzionalità.” Si fa presente a tal riguardo che il cons. Valerio Novelli è stato l’autore delle modifiche apportate proprio alla L.R. 14/2006, che sono state approvate con la legge regionale n. 1 del 27.2.2020 (”Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione”), che hanno riguardato anche le “attività rurali aziendali come individuate all’articolo 2 della l.r. 14/2006, comprensive delle attività […]
Prot. n. 72/2020 Al Presidente della VIII Commissione consiliare permanente Valerio Novelli Ai Componenti della VIII Commissione consiliare permanente Al Presidente della X Commissione consiliare permanente Marco Cacciatore Ai Capigruppo Consiliari p.c. All’Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali Enrica Onorati Oggetto – Proposte di emendamenti del consigliere Valerio Novelli sia alla Normativa Generale che alla Normativa Specifica del Piano di Assetto della Riserva Naturale Regionale della Tenuta di Acquafredda Il termine ultimo per la presentazione delle proposte di emendamenti al Piano di Assetto della Riserva Naturale della Tenuta di Acquafredda è stato fissato per le ore 12 del 27 novembre 2020. Alla fine risultano essere state presentate 71 proposte di emendamenti, 36 delle quali hanno riguardato la scheda progetto n. 9, di cui è stata chiesta la eliminazione, mentre 27 di queste sono state presentate dal Presidente della VIII Commissione Ambiente Valerio Novelli (M5S) ed hanno riguardato esclusivamente le zone agricole, facendo sempre riferimento allo “sviluppo delle attività rurali aziendali così come individuate dall’art. 2 della LR 14/2006”. Al riguardo c’è da far presente che la legge regionale del Lazio n. 14 del 2 novembre 2006 detta le “Norme in materia di diversificazione delle attività agricole” ed il citato art. 2 rimanda all’art. 3 che al 1° comma fra le “ATTIVITÀ RURALI AZIENDALI” ricomprende anche le “ATTIVITÀ MULTIMPRENDITORIALI” “integrate e complementari alle attività agricole aziendali”, esercitate per giunta da soggetti diversi dagli imprenditori agricoli, come: “a) l’ospitalità intesa come ricettività alberghiera, extralberghiera e all’aria aperta … e le strutture ed i servizi ad essi complementari;“ b) […]
Il termine ultimo per la presentazione delle proposte di emendamenti al Piano di Assetto della Riserva Naturale della Tenuta di Acquafredda è stato fissato per le ore 12 del 27 novembre 2020. Alla fine sono state presentate 71 proposte di emendamenti, 36 delle quali hanno riguardato la scheda progetto n. 9, di cui è stata chiesta la eliminazione, mentre le rimanenti hanno fatto riferimento alle Norme Generali del Piano di Assetto riferite all’intero territorio della riserva: 30 di queste sono state presentate dal Presidente della VIII Commissione Ambiente Valerio Novelli (M5S) ed hanno riguardato esclusivamente le zone agricole. Le 36 proposte di emendamenti che hanno riguardato la eliminazione della scheda progetto n. 9 sono state articolate nei seguenti gruppi. 1 – eliminazione della pag. 93 della Relazione illustrativa: emendamenti n. 1 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 2 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 3 di Valerio Novelli (M5S); 2 – eliminazione della pag. 94 della Relazione illustrativa: emendamenti n. 4 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 5 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 6 di Valerio Novelli (M5S); 3 – eliminazione della pag. 101 della Relazione illustrativa: emendamenti n. 7 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 8 e n. 9 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 10 di Valerio Novelli (M5S); 4 – eliminazione della pag. 106 della Relazione illustrativa: emendamenti n. 11 di Marco Cacciatore (Gruppo Misto), n. 12 di Eugenio Patanè (PD) e Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), n. 13 di Valerio Novelli (M5S); 5 – soppressione del punto 4.2.6.2. della Relazione illustrativa: emendamento n. 14 di Laura Cartaginese (Lega), Orlando Tripodi (Lega), Giuseppe Emanuele Cangemi (Lega), Pasquale Ciacciarelli (Lega), Laura Corrotti (Lega) e Daniele Giannini (Lega); 6 – eliminazione della […]
Da molte settimane tiene banco in Regione Lazio la vicenda riguardante l’edificabilità dei terreni della Tenuta dell’Acquafredda, una riserva naturale istituita nel 1997, conficcata come una spina nel tessuto urbano del quadrante nord-ovest della città e che fa parte del sistema ambientale “Ponte Galeria – Arrone”. Una tenuta divenuta nel corso dei decenni campo di battaglia tra il fronte ambientalista e quello delle speculazioni immobiliari che anno dopo anno, a partire dal secondo dopoguerra, hanno divorato il tessuto agricolo e naturale della capitale. Faceva gola ieri e fa gola oggi quell’area verde che mantiene una salda presenza agricola, una miniera di biodiversità: come tante vicende che riguardano Roma, te la ritrovi nei gangli più disparati. Già qualche settimana fa l’Espresso aveva raccontato in esclusiva la volontà della Regione Lazio di rendere edificabile la parte dei terreni di proprietà dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), un progetto fortemente caldeggiato da Monsignor Mauro Carlino, braccio destro dell’ex Sostituto agli Affari Generali della Segreteria di Stato, Angelo Maria Becciu, che emerge anche dalle carte dell’inchiesta sull’acquisto del palazzo di Sloane Avenue a Londra. A distanza di giorni, l’Apsa guidata da Monsignor Nunzio Galantino non ha mai smentito l’interessamento dell’ente a edificare strutture ricettive su quei terreni e quindi ha evitato di bloccare la battaglia legislativa e politica in atto. Una battaglia in cui, in modo inedito, è intervenuto anche il Movimento Cinque Stelle: il presidente della commissione Ambiente della Pisana, Valerio Novelli, eletto con i voti del centro-sinistra, ha infatti presentato un emendamento che rende possibile la cementificazione dell’area, con l’utilizzo di un cavillo legale che cambia la destinazione del parco da «agrosilvopastorale» in «rurale aziendale», in questo modo introducendo la possibilità di realizzare alberghi e strutture ricettive. Il leader dei Verdi Angelo Bonelli, autore della proposta con cui poi nel […]