INCENERITORE DANESE: UN FALSO MITO CHE FRANA

 

(il sottotitolo è una notizia di cronaca locale estranea al titolo)

Anche se occorre specificare meglio le caratteristiche tecniche di questo “fasullo modello di efficienza”: 

1. l’uso delle ceneri per fare i sottofondi stradali in Italia è vietato essendo rifiuti “speciali” e pericolosi;

2. In Italia, ad eccezione di Brescia e Lecco del Nord, il calore generato non ha alcun interesse non essendoci le reti di teleriscaldamento necessarie che al Centro Sud servirebbero per troppo poco tempo l’utenza urbana,

3. Quello che NON DICONO è che insieme ai fumi comunque vengono immesse in aria NANOPOLVERI contenenti metalli pesanti e DIOSSINE (che si ricombinano in sede di raffreddanento)

Pensando di fare cosa utile a tutti, dal sito del progettista/costruttore dell’inceneritore di Copenhagen:

400,000 tons of waste a year result in: 

99% energy efficiency.

District heating for 160,000 households.

Electricity for 62,500 households.

100 million litres of spare water recovered through flue gas condensation.

90% reuse of metals from waste amounting to 10,000 tonnes of metal a year.

100,000 tonnes of bottom ash reused as road material which saves large amounts of gravel

Occorre notare:

– la produzione di un 25% di ceneri che vengono riciclate per “pavimentazione stradale”;

– la produzione di 2,5% di metalli che vengono “riusati”;

– il recupero di acqua dai fumi per condensazione (una tecnologia che in Italia non trova applicazione);
– la distribuzione del calore – acqua calda – alle case dei quartieri vicini (unica ragione per cui l’inceneritore sta in quel posto!)

– la produzione di elettricità con un rendimento di ca. 25%.

Nulla si dice su quanto esce dal camino né sulla sostenibilità finanziaria dell’opera, costi e benefici.

In definitiva la presunta sostenibilità ambientale dell’impianto sta tutta nel riciclo/riuso degli effluenti solidi e liquidi – tutta da dimostrare se fattibile anche in Italia e senza i quali l’impianto non chiuderebbe affatto il ciclo materiale – e nell’uso per riscaldamento civile del calore residuo.

Senza queste fondamentali caratteristiche tecnologiche l’impianto – compreso la sua pista da sci e la passeggiata panoramica – non esisterebbe neppure.

In definitiva l’impianto costituisce un esemplare unico della specie che non può essere riprodotto facilmente in altri siti.

Questo ovviamente sul piano meramente tecnico e fatte salve tutte le obiezioni socio-sanitarie del caso.

http://cphpost.dk/news/local-news-in-brief-countrys-most-expensive-incinerator-closes-down-indefinitely.html?fbclid=IwAR0g4ToJ0TDwtrOlRsDcXMVDzoL7Wc4VBqpG-NQoRPliqUsdcftznYl_FkA  

— 

Massimo Piras

Coordinatore nazionale

Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare

Sede in Roma piazza V. Emanuele II n. 2

www.leggerifiutizero.org – Cell. 3403719350

 

 

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