La Soprintendenza pisana ha avviato la procedura per vincolare l’intero Acquedotto mediceo di Pisa

 

La Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Pisa ha comunicato (nota prot. n. 15026 del 12 dicembre 2018) di aver avviato la procedura di verifica dell’interesse culturale (art.12 e ss. del decreto legislativo n., 42/2004 e s.m.i.) dell’intero Acquedotto Mediceo lungo tutto il tracciato nei Comuni di Pisa e di San Giuliano Terme.

La Soprintendenza pisana ha notificato ai Comuni interessati (nota prot. n. 14780 del 6 dicembre 2018) e alla Commissione regionale del Patrimonio culturale (nota prot. n. 14906 del 10 dicembre 2018) l’avvio della specifica procedura finalizzata alla salvaguardia del monumento in quanto “importante esempio di architettura idraulica di epoca medicea in Toscana.

Esso inoltre rappresenta una traccia caratterizzante il paesaggio pisano, una sorta di ‘monumento territoriale’ che deve essere preservato nella sua continuità e dislocazione insieme agli edifici che ne costituiscono l’origine, la conclusione, le strutture di servizio, i sistemi di convogliamento idrico sparsi per la campagna fra Asciano e Pisa”.

Sono già tutelati alcune porzioni dell’Acquedotto mediceo (D.M. 24 maggio 1982) e la Casa del Fontaniere (decreto n. 300/2005 del 28 ottobre 2005).

 Si tratta di un ottimo risultato per il patrimonio culturale italiano, raggiunto anche grazie alla specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione provvedimenti inoltrata dall’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico onlus riguardo l’incredibile quanto assurdo progetto del Comune di Pisa di demolire ovvero rimuovere due o tre arcate del monumentale Acquedotto Mediceo (realizzato fra il 1588 e il 1613 per il rifornimento idrico della città di Pisa) per consentire il passaggio di un tratto della nuova strada tangenziale est di Pisa.[1]

Il progetto – si ricorda – è stato enunciato nelle scorse settimane durante l’illustrazione in Consiglio comunale del programma del mandato amministrativo da parte del sindaco Michele Conti (centro-destra).

Il monumentale Acquedotto Mediceo, purtroppo parzialmente in stato di degrado, è un bene culturale (artt. 10 e ss. del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), qualsiasi intervento non autorizzato che comporti degrado e/o demolizioni anche parziali è sanzionato penalmente (art. 169 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus auspica che il provvedimento di tutela dell’intero imponente monumento costituisca il primo passo per il suo restauro e la sua corretta valorizzazione.  Un sicuro ulteriore richiamo anche sul piano turistico per la splendida città di Pisa.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

[1] L’istanza è stata inviata al Ministero per i Beni e Attività Culturali, alla Regione Toscana, alla Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Pisa, al Comune di Pisa.  Informata, per opportuna conoscenza preventiva, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 15 dicembre 2018 sul sito online del Gruppo d’Intervento Giuridico)

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