Sbarco ad Anzio, incarico celebrazioni a un revisionista: interrogazione a ministra Trenta da Zingaretti, Anpi e Pd

 

Cresce di ora in ora l’ondata di sdegno sollevata dalla scelta fatta a Nettuno di affidare a un neofascista e revisionista l’incarico di curare gli eventi culturali in occasione del 75° anniversario dello sbarco alleato sul litorale romano.

Criticando con forza quanto accaduto sono intervenuti sia il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che l’Associazione nazionale partigiani, e 27 senatori del Partito democratico hanno presentato un’interrogazione al ministro della difesa, Elisabetta Trenta, che proprio oggi doveva presenziare alle cerimonie tra Anzio e Nettuno e che è invece stata sostituita dal generale Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa.

L’Università civica di Nettuno, istituto del Comune impegnato nello sviluppo della cultura, ha affidato a Pietro Cappellari, autore di una serie di libri in cui ha tra l’altro definito un “falso mito” la Liberazione ed esaltato i repubblichini, l’organizzazione del premio “Nettunia”, il nome dato alla città dal fascismo, un’esposizione libraria e il servizio di guida per i visitatori, patrocinando pure una guida scritta dallo stesso sullo sbarco.

Un ruolo che ha portato lo storico revisionista anche a pubblicare su Facebook dei post-choc, come quello con una sua foto davanti a un carro armato durante la rievocazione storica a Nettuno, scrivendo: “Finalmente i camerati germanici sono venuti a liberarci“.

E ancora: “Una soddisfazione personale senza precedenti dopo oltre un decennio di discriminazione e censura“.

Un caso che ha creato sconcerto in una comunità ancora ferita, tanto che, quando domenica scorsa sono sfilati sempre a Nettuno i figuranti in uniforme tedesca, un’anziana che ricorda il terrore che incutevano quei militari si è scagliata contro uno di loro, urlandogli di andarsene e colpendolo con la borsetta.

Davanti alle prime polemiche il commissario prefettizio Bruno Strati, che sta traghettando l’ente locale verso nuove elezioni dopo la caduta anticipata della giunta grillina di Angelo Casto e che svolge anche l’incarico di capo di gabinetto del sottosegretario leghista all’Interno Nicola Molteni, ha diffidato l’Università dall’avvalersi ancora della collaborazione di Cappellari e chiesto una relazione.

Oggi poi, durante le cerimonie per il 75° anniversario dello sbarco, sempre Strati ha dichiarato: “Nessuno mai osi associare il Comune di Nettuno, medaglia d’oro al merito civile, a tesi storiche revisioniste riabilitative che sono prive di fondamento e assolutamente da ripudiare“.

Ma quanto accaduto non si può cancellare.

Un episodio definito dal presidente Zingaretti “grave e inaccettabile“, “frutto di un’operazione di puro revisionismo, finalizzata come spesso accade in questi casi, a rovesciare la realtà di ciò che è stato per fare un uso strumentale e politico della storia“.

Siamo quindi di fonte a una vera e propria offesa alla memoria delle migliaia di giovani americani che morirono per sconfiggere il nazifascismo – ha proseguito Zingaretti – ai tantissimi civili uccisi o perseguitati durante l’occupazione tedesca, al ricordo dei tanti italiani che rischiando la propria vita scelsero di non aderire alla Repubblica sociale o di entrare nelle formazioni partigiane“.

Il presidente ha quindi manifestato formalmente il proprio disappunto al commissario Strati e chiesto delucidazioni sulle “iniziative necessarie per superare tale disdicevole circostanza“.

Critiche a cui si uniscono quelle dell’Anpi: “Riteniamo che quest’anno l’attenzione e la scrupolosità che meriterebbe l’organizzazione delle iniziative legate alle commemorazioni dello Sbarco di Anzio e Nettuno siano venute meno“.

Gli avvenimenti legati allo Sbarco Alleato – ha sottolineato l’Associazione partigiani – non possono essere raccontati da chi, come Pietro Cappellari, non si riconosce nei valori che l’hanno ispirato e nelle motivazioni che hanno guidato i soldati inglesi e americani.

La trasmissione di quella memoria non può essere affidata a chi nelle sue pubblicazioni parla di “nemico anglo-americano” e di “liberatori” con il virgolettato da intendersi in maniera dispregiativa.

Riteniamo che da parte degli organizzatori ci sia stata una grossolana superficialità nell’impostazione dell’evento e una impreparazione di base riguardo alla storia della Seconda Guerra Mondiale“.

La senatrice Monica Cirinnà, insieme ad altri 26 colleghi del Pd, ha infine presentato un’interrogazione al ministro Trenta chiedendo spiegazioni sul perché l’organizzazione delle manifestazioni celebrative del 75° anniversario dello sbarco delle Forze alleate a Nettuno siano state affidate a un ricercatore della Fondazione Rsi, “dichiaratamente neofascista e revisionista“, e chiedendo al ministro anche rassicurazioni affinché in futuro “l’organizzazione di questa e consimili manifestazioni venga messa al riparo da ogni rischio di strumentalizzazione revisionistica“.

 

(Articolo di Clemente Pistilli, pubblicato con questo titolo il 22 gennaio 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

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