Isola di Budelli, interventi di tutela ambientale

 

Nove quintali di rifiuti vari raccolti dall’Ente parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena sull’Isola di Budelli.

Seguiranno gli interventi di demolizione e ripristino ambientale delle opere abusive realizzate nel corso degli anni.

Dopo il travagliato acquisto da parte dello Stato, due importanti passi in avanti per la buona gestione di un autentico gioiello naturalistico del Mediterraneo.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Ente Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena – Raccolta e smaltimento rifiuti Isola di Budelli.

Comunicato Stampa n.1 del 22.02.2019

Il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena ha dato il via, con una prima azione concreta e visibile, al risanamento dell’area circostante la Spiaggia Rosa. 

Il 31 dicembre scorso, con determinazione d’impegno 487, era stato affidato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti presenti nell’isola di Budelli, in località Cala di Roto, nell’area attigua alla costruzione di proprietà di questo Ente. 

Le operazioni di pulizia si sono svolte lunedì 19 febbraio e hanno consentito di raccogliere diversi quintali di rifiuti vari, rappresentati in massima parte da plastiche e legname. 

Le foto allegate danno un’idea del tipo di intervento che è stato necessario compiere.

Si tratta, a giudizio dei vertici dell’Ente, di un risultato atteso da tempo che inaugura una nuova fase nella storia dell’Isola di Budelli.

Il Parco è dunque pronto al passo successivo: avviare i lavori per la rimessa in pristino dell’immobile di Cala di Roto, in seguito a interventi realizzati negli anni, in assenza del permesso di costruire. 

Il progetto definitivo risulta approvato da tutte le amministrazioni competenti. Pertanto, resta da affrontare solo l’ultima fase, consistente nell’approvazione del progetto esecutivo. 

A seguito di ciò verrà espletata la procedura di gara per gli abbattimenti.

da La Nuova Sardegna23 febbraio 2019

Un ruolo da educatore per l’ex custode di Budelli.

Morandi certifica la regolarità dell’operazione di bonifica sull’isola e pensa a un nuovo incarico. (Walkiria Bandinelli)

LA MADDALENA.

Attesa da venti anni, la recente bonifica dell’isola di Budelli ha sollevato alcune polemiche.

L’utilizzo di un traghetto per trasportare i rifiuti, avvistato a pochi metri dall’arenile rosa, ha fatto storcere il naso a diversi cittadini, perché la perla dell’arcipelago è un gioiello di inestimabile valore naturalistico.

È un’area a tutela integrale.

Il Parco dà rassicurazioni, mentre l’associazione ambientalista Grig evidenzia che continuerà a vigilare su ogni tipo di intervento di riqualificazione.

«È una polemica che non ha motivo di esistere – commenta il direttore del Parco, Augusto Navone –. Non sono stati utilizzati mezzi meccanici, ma ovviamente sono stati fatti solo interventi manuali dalle 15 persone sbarcate sull’isola, che in un giorno hanno recuperato 9 quintali di rifiuti perlopiù spiaggiati».

«Operazione meritevole, attesa da tempo – commenta il presidente del Gruppo d’intervento giuridico (Grig), Stefano Deliperi –. È un primo passo avanti, che a quanto pare è stato fatto dal Parco con estrema attenzione. In quest’area iper protetta è bandito l’utilizzo di mezzi, così come in altri lidi ovviamente, che possano danneggiare anziché preservare la Spiaggia Rosa. Budelli è un bene pubblico e come tale va gestito ancora più con attenzione».

L’associazione ambientalista sottolinea che continuerà a essere una sentinella molto attiva del “paradiso rosa”.

«Vigileremo su ogni tipo di intervento – afferma Deliperi –. La Spiaggia Rosa deve rimanere un gioiello di inestimabile pregio ambientale, chiusa alla balneazione, al transito e all’ancoraggio di imbarcazioni.

Niente accesso libero nemmeno per l’area immersa nella macchia mediterranea in cui si trova il vecchio stabile, oggi inserito nel patrimonio del Parco».

Alle operazioni di pulizia ha assistito l’ex custode di Budelli, Mauro Morandi, oggi ospite senza titolo della struttura di proprietà dello Stato.

«Gli addetti, a mano, hanno portato tutto il materiale raccolto a bordo dell’imbarcazione – racconta –, ormeggiata vicino agli scogli. Dopo la bonifica il Parco aprirà il cantiere di demolizione delle opere abusive e il recupero della vecchia abitazione, so che non potrò rimanere qui in quel periodo, ma spero mi dia la possibilità di custodire sempre quest’isola, come volontario ed educatore ambientale».

Il Grig condivide l’idea del direttivo del Parco di riconvertire l’immobile in un centro di educazione ambientale.

E avverte: «Prima ancora vigileremo sulla seconda fase di messa in sicurezza e riqualificazione dell’immobile, molto delicata, dell’intervento di demolizione dei manufatti tirati su nel tempo senza autorizzazione», evidenzia.

Il Comune aveva rilevato gli abusi edilizi, che il Parco ha annunciato di abbatterli entro l’anno.

Il progetto è stato autorizzato ma per dare il via libera al bando di assegnazione prima deve essere approvato il bilancio.

«Sì alla fruizione a numero chiuso del futuro centro ambientale – dice Deliperi -, ma per garantire che siano rispettate le regole di accesso controllato non saranno sufficienti le telecamere. Che non possono sostituirsi agli occhi di un custode».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 2 marzo 20’19 sul sito online del Gruppo d’Intervento Giuridico)

 

 

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