La Procura della Repubblica di Bergamo svolge gli accertamenti sul cantiere del Parking Fara

 

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo procede negli accertamenti riguardo il  progetto di parcheggio interrato nel centro storico di Bergamo, il grande parcheggio pubblico multipiano “Parco della Rocca – Ex Faunistico” (9 piani, 469 posti auto).

Per la cronaca, i lavori sono iniziati in assenza della preventiva e necessaria procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), obbligatoria per le caratteristiche del sito e per l’imponenza del progetto (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.D.M. 30 marzo 2015), vista l’approvazione del progetto esecutivo di variante del parcheggio con deliberazioni Giunta comunale n. 266 dell’11 giugno 2015 e n. 137 del 10 ottobre 2016, in epoca successiva alla previsione delle ridotte soglie dimensionali.

Un progetto, i cui lavori sono stati avviati da tempo, dal pesante impatto ambientale e paesaggistico.

Il Comitato NoParkingFara, il Comitato Bergamo Bene Comune e l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno coinvolto in più occasioni le Amministrazioni pubbliche e la Magistratura competenti con istanze di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti.

Si ricorda che in una sola ora (8 dicembre 2018) sono state raccolte ben 2300 adesioni di cittadini alla petizione per la richiesta di svolgimento della procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A., segno di un’ampia condivisione da parte dei bergamaschi.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

da Bergamo News25 aprile 2019

Parking Fara, la Procura indaga per presunto abuso edilizio e paesaggistico.

Blitz in Comune, acquisiti 22 faldoni. L’assessore Brembilla: “Tranquilli e convinti del nostro operato. (Fabio Viganò)

Un piccolo passo – lo definiscono gli inquirenti – ma comunque significativo.

Lo scorso novembre il pubblico ministero Giancarlo Mancusi aveva aperto un fascicolo sull’iter di realizzazione del parcheggio alla Fara di Città Alta.

Un fascicolo esplorativo – a modello 45, senza ipotesi di reato – dopo l’esposto presentato dal comitato ‘NoParkingFara’ il 12 ottobre 2018 (guarda qui).

Al centro del fascicolo l’asserita mancata redazione della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) necessaria e vincolante – secondo il Comitato – per l’inizio dei lavori di realizzazione del parcheggio multipiano da 469 posti auto.

Oltre che in Procura, l’esposto era stato inviato anche ai ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali, alla Soprintendenza, alla Regione, al Comune e all’Autorità anticorruzione.

Ora, lo stesso fascicolo, rimasto a carico di ignoti (in un procedimento tanto lungo e complesso non è immediato capire chi abbia eventualmente omesso qualcosa con dolo o per colpa), contempla due ipotesi di reato: abuso paesaggistico ed edilizio.

La Procura ha infatti dato mandato agli uomini della Polizia Giudiziaria di recarsi in Comune per prelevare tutta una serie di documenti. 

Una ventina di faldoni in tutto, contenenti informazioni sulla vasta pratica del parking.

Dalle primissime attività autorizzative (per studiare la genesi del progetto, che risale all’alba degli anni duemila) al più recente progetto esecutivo in variante del 2016 che ha portato all’apertura del cantiere.

Un quadro che gli inquirenti considerano utile a chiarire il nocciolo della vicenda: l’assoggettabilità o meno del progetto alla Valutazione di Impatto Ambientale.

E, nel caso, comprendere se ci siano state altre violazioni nell’utilizzo degli strumenti urbanistici e paesaggistici.

Oltre agli antagonisti NoParking anche la Regione aveva preso posizione, protocollando e inviando al Comune due missive nel giro di un mese, nelle quali i tecnici del Pirellone indicavano un “omissis” nell’iter autorizzativo sull’area dell’ex Faunistico. 

La linea di Palafrizzoni, tuttavia, non è mai cambiata di una virgola: Secondo il decreto 2006 – ha replicato l’amministrazione – la procedura non è necessaria per parcheggi con capienza inferiore ai 500 posti”. Inoltre “il progetto definitivo è ancora quello approvato nel 2003, quando la Via non era affatto prevista”.

Secondo il Comune, la Valutazione non sarebbe necessaria anche prendendo in considerazione la normativa del 2015 (che assoggetta a VIA i parcheggi da 250 posti in su in zone di interesse storico e paesaggistico): “Il progetto rimane approvato nel 2003 e la variante del 2016 non è di tipo architettonico. 

Non varia quindi il progetto architettonico dell’opera, ma strutturale, rispetto al cantiere e alla messa in sicurezza di tutta l’area”.

Tutte valutazioni che la Procura mira ovviamente a chiarire, per fare luce sulle norme e la loro applicabilità.

Gli accertamenti dopo un esposto sono doverosi” commenta l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla, che si definisce “tranquillo” rispetto all’indagine.

Abbiamo chiarito per ben due volte alla Regione la nostra posizione, e c’è anche una risposta all’interpellanza dei Cinque Stelle discussa alla Camera che ci dà ragione” ricorda (leggi qui).

Quella sulla Via – conclude l’assessore – è stata una valutazione corale, presa con l’ausilio di tecnici e legali”.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 26 aprile 2019 sul sito del Gruppo d’Intervento Giuridico)

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