La mancata trasparenza sull’avviso pubblico per la nomina del Presidente dell’Ente Parco di Veio

 

In sede di dibattito su quella che è poi diventata la legge regionale n. 7 del 22 ottobre 2018  è stato approvato un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle, che ha integrato il 1° comma dell’art. 14 della legge regionale n. 29/1997, introducendo l’obbligo di scelta “previo avviso pubblico tanto del Presidente quanto dei 4 membri dei Consigli Direttivi di ognuno dei 13 Enti di gestione delle aree naturali protette istituite nella Regione Lazio.

La suddetta modifica non è stata potuta applicare per le nomine dei Presidenti, in quanto le rispettive procedure erano state avviate prima della approvazione della legge regionale n. 7 del 22.10.2018 e per 11 di esse si sono concluse senza nessun avviso pubblico.

Avrebbe dovuto essere così anche per l’Ente Parco di Veio, dal momento che la procedura era stata avviata prima della entrata in vigore della legge regionale n. 7/2018 ed aveva portato alla scelta del tutto “politica” di Gianni Giacomini  ex Presidente del XV Municipio di Roma in quota Forza Italia, che è stato designato con la proposta di Decreto del Presidente n. 16017 del 3 ottobre 2018 ma che poi con nota prot. n. 784522 del 7 dicembre 2018 ha rinunciato a tale incarico. (vedi http://www.vasroma.it/e-stato-approvato-lavviso-pubblico-che-invita-a-presentare-delle-autocandidature-per-la-presidenza-del-consiglio-direttivo-dellente-di-gestione-regionale-riviera-di-ulisse-e-dellen/).

Conseguentemente si è attivato un procedimento ex novo posteriormente alla legge regionale n. 7/2018 e con Determinazione G01147 dell’8 febbraio 2019 della Direzione Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette è stato ritenuto di procedere alla pubblicazione dell’Avviso pubblico per la presentazione di proposte di candidatura ai fini della designazione da parte del Presidente della Regione Lazio di un membro del Consiglio direttivo, con funzioni di Presidente, per l’Ente Regionale Parco di Veio, oltre che per l’Ente di gestione regionale Riviera di Ulisse.

La suddetta determinazione fa sapere che la Direzione regionale competente, successivamente alla pubblicazione dell’Avviso pubblico, verificata l’ammissibilità delle proposte di candidatura pervenute, trasmetterà le stesse proposte al Presidente della Regione Lazio e all’Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali, per ogni ulteriore e consequenziale adempimento.

Ma a tal riguardo precisa che con tale avviso non si attiva alcuna procedura concorsuale o preconcorsuale – dal momento che non è prevista una valutazione comparativa dei candidati finalizzata all’attribuzione di un punteggio e alla formazione di una graduatoria di merito, bensì solo al riscontro di competenze ed esperienze in loro possesso – ma è pubblicato allo scopo di garantire la piena applicazione dei principi di pubblicità, trasparenza e partecipazione e in osservanza del citato articolo 14, comma 1 della Legge Regionale n. 29/1997 e ss.mm.ii., secondo il quale i membri del Consiglio Direttivo degli enti di gestione delle aree protette sono scelti previo avviso pubblico  

Malgrado la dichiarata finalità di garantire la piena applicazione anche dei principi di trasparenza, non è avvenuto niente di tutto questo dopo che sono pervenute ed ammesse 16 proposte di autocandidature alla Presidenza dell’Ente Parco di Veio, fra le quali spiccano quelle di Maurizio Gallo (ex direttore dell’Ente Parco di Veio dall’8 agosto 2014 al luglio del 2018), Giacomo Sandri (ex Commissario Straordinario dell’Ente Parco di Veio dal 31 luglio del 2013 al 13 gennaio del 2017 e Presidente dell’Ente Parco di Veio dal 13 gennaio 2017 fino alla fine di maggio del 2018), Massimo Pezzella (ex Commissario Straordinario dell’Ene Parco di Veio dal 12 agosto 2010 al 12 marzo 2013) e Rodolfo Bosi (ex membro del 1° consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio dal 21 luglio 1998 al 28 aprile 2004).

L’ulteriore e consequenziale adempimento è stato fatto dall’Assessore all’Ambiente Enrica Onorati, che ha ignorato del tutto l’obbligo di scegliere il futuro Presidente dell’Ente “tra persone che si siano distinte per gli studi e per le attività nel campo della protezione dell’ambiente con comprovata esperienza di gestione ed adeguato curriculum”.

Dei suddetti 16 candidati l’Assessore Enrica Onorati ha scelto Giorgio Polesi perché – come affermato nella proposta di decreto – ritiene che “IL SIG. GIORGIO POLESI RISULTA ESSERE, SULLA BASE DEL CURRICULUM VITAE, IDONEO AD ASSUMERE L’INCARICO DI PRESIDENTE DELL’ENTE PARCO DI VEIO REGIONALE” nonché “IN POSSESSO DI COMPROVATA ESPERIENZA”.

Giorgio Polesi

Dal “curriculum vitae” di Giorgio Polesi risulta che come titolo di studio ha solo il diploma di maturità scientifica e che come esperienze professionali da lui stesso dichiarate nella autocandidatura ha le seguenti:

– membro del Consiglio di Amministrazione della “Fiumicino Servizi S.p.A.”;

– membro del Consiglio di Amministrazione dell’IPAB “Pio Sodalizio dei Fornai in Roma”;

– Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società “Enigma Italia S.r.l.”;

– membro della Giunta del Comitato Provinciale di Roma del C.O.N.I.;

– coordinatore della gestione per la manutenzione del verde e la pulizia dei parchi comunali “Luciano Ricca” e “Martiri della Storta”;

– collaboratore nell’attività di ricerca per la realizzazione dell’opera enciclopedica edita dal dr. Enzo Abbati sui territori compresi nell’Agro Veientano;

– organizzazione di passeggiate archeo-naturalistiche nel parco di Veio e di eventi socio-culturali, sportivi e ambientali in generale.

Come si può ben vedere, il sig. Giorgio Polesi è stato scelto proprio tra persone che si sono distinte per gli studi e per le attività nel campo della protezione dell’ambiente con comprovata esperienza di gestione ed adeguato curriculum.

Quel che non compare nel curriculum di Giorgio Polesi è che – secondo le voci raccolte – è stato segretario dell’ex Presidente del XV Municipio Gianni Giacomini, la cui nomina per la Presidenza dell’Ente Parco di Veio ha destato qualche perplessità al consigliere regionale Emiliano Minnucci (PD) secondo il quale “aprire spazi di governo a forze moderate non è una bestemmia, ma non può essere neanche il cavallo di Troia per operazioni di restaurazione”.

Chissà se Emiliano Minnucci vorrà intravedere anche nella nomina di Giorgio Polesi la stessa operazione di restaurazione che non hanno intravisto invece i colleghi del sua stessa parte politica Eugenio Patanè (Partito Democratico) e Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti), quando alle ore 14,30 del 7 maggio 2019 hanno espresso parere favorevole alla proposta di decreto in modo bipartisan assieme a Giuseppe Emanuele Cangemi (Gruppo Misto), Laura Cartaginese (Forza Italia) e Daniele Ognibene (Liberi e Uguali nel Lazio).

Ad esprimere parere contrario sono stati solo il Presidente della VIII Commissione Ambiente Valerio Novelli (M5S) e Silvia Blasi (M5S), che hanno considerato la nomina di Giorgio Polesi non rispondente ai requisiti prescritti dal 1° comma dell’art. 14 della legge regionale n. 29/1997

La “politica” (con la “p” minuscola) può tutto, tranne che andare contro la stessa legge che si è data. 

 

 

 

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