Emma attaccata sui social per aver difeso la capitana Carola Rackete: “Solo una parola: vergogna”

 

“Stupidella”, “povera stronza”, “cogliona”: sono solo alcuni degli insulti a Emma Marrone solo perché ha alzato la voce sui suoi profili social esprimendo solidarietà alla capitana della Sea Watch, Carola Rackete, accolta da offese e ingiurie al suo arrivo a Lampedusa.

E come era già successo qualche mese fa (quando ha reagito rispondendo dal palco agli insulti sessisti perché aveva difeso la Sea Watch), la cantante non ha abbassato lo sguardo ma ha risposto alle offese, a una in particolare, ravvivando la polemica con una lunghissima scia di commenti in cui spiccano anche i messaggi di sostegno delle colleghe Paola TurciFiorella Mannoia, ma anche di Tommaso Paradiso, attaccati a loro volta dalle risposte rabbiose degli utenti che si erano già scagliati contro Emma.

Solo una parola: vergogna” ha scritto Emma accompagnando il video dell’arresto della capitana, portata via dai finanzieri tra i fischi e le urla offensive dei contestatori.

Il fallimento totale dell’umanità.

L’ignoranza che prende il sopravvento sui valori e sul rispetto di ogni essere umano.

Stiamo sprofondando in un buco nero.

Che amarezza“.

Questo post ha dato il via a migliaia di reazioni: “Ma pensa a cantare che a governare ci pensano gli altri“, “Fossi in te mi preoccuperei a cantare e a girare filmetti che di falso buonismo ne abbiamo abbastanza, anche senza il tuo intervento“, e ancora “Povera stronza. Rispetta la tua nazione e la tua terra prima di aprire la bocca“, “Una stupidella che canticchia canzoncine si permette di fare la morale a chi tutti i giorni cerca di salvare la propria Patria dal ‘buco nero’ creato dai clandestini“, “Chi ha la fortuna di essere una discreta cantante non è automaticamente una filosofa di vita. Resta nel tuo mondo“.

È più triste che siano molte donne a scrivere queste cose” commenta qualcuno, ed è una donna che scrive: “Cogliona, canta che ti passa“.

È questo l’unico post che Emma riprende su Twitter e risponde: “Ciao Monica.

Che bella cosa non essere come te.

Che bella cosa non essere te.

Eh sì, meglio cogliona, fidati“.

Un tweet che riceve moltissimi messaggi di sostegno: “Resistenza. Resisti a questi insulti. Emma, fallo per noi.

È per gente come te che abbiamo ancora speranza che il mondo non sia così disumano come appare“, “Quando la gente è nulla l’offesa è zero.

Ricordati sempre questa cosa.

Perché tu splendi, sempre, a differenza loro“.

Anche la solidarietà delle colleghe Paola Turci e Fiorella Mannoia: “Avanti, scatenatevi pure. I vostri insulti sono come medaglie“.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 1 luglio 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

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