Gli scarafaggi stanno diventando sempre più resistenti agli insetticidi

 

E’ noto che gli scarafaggi sono molto resistenti i sono in grado di sopravvivere a lungo addirittura senza testa, di trattenere il respiro per 7 minuti e le radiazioni nucleari non sembrano avere grandi effetti su di loro.

Sono però infestanti delle case degli esseri umani che da sempre fanno di tutto per liberarsene.

Il problema è che il nuovo studio Rapid evolutionary responses to insecticide resistance management interventions by the German cockroach (Blattella germanica L.)” pubblicato su Scientific Reports da un team di ricercatori del Dipartimento di entomologia della Purdue University guidato da Mahsa Fardisi, rivela che gli scarafaggi sono ancora più invincibili di quanto pensassimo e che stanno diventando sempre più resistenti agli insetticidi, tanto che in un prossimo futuro sarà quasi impossibile tenerli sotto controllo con le sole sostanze chimiche.

Gli scienziati della Perdue ricordano che «gli scarafaggi sono una seria minaccia per la salute umana. 

Trasportano dozzine di tipi di batteri, come E. coli e salmonella, che possono far ammalare le persone. 

E la saliva, le feci e le parti del corpo che si lasciano dietro possono non solo innescare allergie e asma ma potrebbero causare delle sindromi in alcuni bambini».

Il team della Purdue University condotto da Michael Scharf  ha scoperto le prove che  «le blattelle germaniche Blattella germanica L.) stanno diventando più difficili da eliminare in quanto sviluppano una resistenza incrociata ai migliori insetticidi sterminatori. 

Il problema è particolarmente diffuso nelle aree urbane e negli alloggi a basso reddito o sovvenzionati a livello federale, dove le risorse per combattere efficacemente i parassiti non sono disponibili.»

Secondo Scharf «questa per gli scarafaggi è una sfida precedentemente non conosciuta.

Gli scarafaggi che sviluppano la resistenza a più classi di insetticidi in una sola volta rendono il controllo di questi parassiti quasi impossibile solo con le sostanze chimiche».

Infatti, ogni classe di insetticida funziona in modo diverso per uccidere gli scarafaggi. I disinfestatori utilizzano spesso insetticidi che sono una miscela di più classi o cambiano classe dal trattamento nelle successive disinfestazioni, sperando che, anche se una piccola percentuale di scarafaggi è resistente a una classe, gli insetticidi di altre classi li elimineranno.

Scharf ei suoi coautori dello studio hanno deciso di testare per 6 mesi questi metodi in alcuni condomini dell’Indiana e dell’Illinois: in un trattamento, sono stati utilizzati a rotazione – ogni mese per tre mesi e poi ripetuti –  tre insetticidi di diverse classi; nel secondo, hanno usato per 6 mesi una miscela di due insetticidi di classi diverse; nel terzo, hanno scelto un insetticida al quale  gli scarafaggi avevano una resistenza iniziale di basso livello e l’hanno usato per tutto il tempo.

In ogni sito interessato dall’esperimento gli scarafaggi sono stati catturati prima dello studio e testati in laboratorio per determinare quali fossero gli insetticidi più efficaci per ciascun trattamento, creando la situazione per cui gli scienziati potessero avere i migliori risultati possibili. Scharf.

Spiega ancora: «Se hai la possibilità di testare prima gli scarafaggi e scegliere un insetticida a bassa resistenza, questo aumenta le probabilità.

Ma anche allora, abbiamo avuto problemi nel tenere sotto controllo le popolazioni».

Rotando tre insetticidi, i ricercatori sono riusciti a mantenere invariato il livello delle popolazioni di scarafaggi per 6 mesi, ma non sono riusciti a ridurle. 

La miscela di due insetticidi non ha funzionato e alla fine le popolazioni di scarafaggi prosperavano.

In uno degli esperimenti con un solo insetticida, Scharf e il suo team hanno scoperto che c’era poca resistenza iniziale all’insetticida scelto e sono stati in grado di eliminare completamente la popolazione di scarafaggi. 

Nell’altro, c’era circa il 10% di resistenza iniziale. 

In quell’esperimento, alla fine le popolazioni di blattelle germaniche sono cresciute.

Nei successivi test di laboratorio realizzati sugli scarafaggi rimasti, Scharf e il team hanno scoperto che la resistenza incrociata ha probabilmente avuto un ruolo significativo: «Una certa percentuale di scarafaggi sarebbe resistente a una particolare classe di pesticidi. 

Andando avanti, quelli che sono sopravvissuti a un trattamento e la loro prole sarebbero stati sostanzialmente immuni da quell’insetticida. 

Ma sono anche diventati resistenti d altre classi di insetticidi, anche se vi non erano stati esposti e non avevano avuto precedenti resistenze».

Scharf  non nasconde la sua sorpresa: «Abbiamo visto aumentare la resistenza di quattro o sei volte in una sola generazione.

Non avevamo la minima idea che qualcosa del genere potesse accadere così velocemente».

Le femmine di scarafaggi hanno un ciclo riproduttivo di tre mesi durante il quale possono avere fino a 50 figli. 

Se anche una piccola percentuale di scarafaggi è resistente a un insetticida e gli scarafaggi subiscono una resistenza incrociata, una popolazione decimata abbattuta da un singolo trattamento potrebbe esplodere di nuovo entro pochi mesi.

«Ecco perché è fondamentale un approccio integrato alla gestione dei parassiti – conclude Scharf – Raccomandiamo di combinare i trattamenti chimici con trappole, miglioramento dell’igiene e aspirapolvere in grado di rimuovere gli scarafaggi.

Alcuni di questi metodi sono più costosi rispetto all’utilizzo di soli insetticidi, ma se quegli insetticidi non tengono sotto controllo o eliminano una popolazione, stiamo solo buttando via dei soldi.

Combinare insieme diversi metodi sarà il modo più efficace per eliminare gli scarafaggi».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo l’8 luglio 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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