Clima: sciopero davanti al ministero contro il decreto

 

Hanno voluto manifestare lo stesso sotto la sede del ministero dell’Ambiente in via Cristoforo Colombo a Roma, anche se il ministro è oggi a Lussemburgo al parlamento europeo, alcuni studenti romani del movimento Friday for future per il consueto sciopero del venerdì per il clima.

La scelta di protestare davanti il ministero è stata fatta in particolare per contestare la nuova bozza del decreto legge sul clima.

Nell’annunciare la protesta due giorni fa, i ragazzi avevano spiegato che “l’Italia si limita ad avanzare proposte tiepide e insufficienti, che in questa seconda versione non presentano neanche più il taglio ai sussidi alle fonti fossili previsto nella bozza precedente per un 10% ogni anno fino al 2030.

Il ministero si dice in attesa della legge di bilancio per valutare le coperture, ma la manovra non va ‘attesa’ bensì concertata insieme coinvolgendo tutti i ministeri interessati perché non è possibile dover delegare a vincoli di bilancio che non tengono conto dell’emergenza che dobbiamo affrontare.

I danni economici dei cambiamenti climatici sono devastanti per le casse pubbliche già oggi, stimati, ad esempio, per l’agricoltura, in 14 miliardi solo nell’ultimo decennio“.

I giovani di Friday for future di Roma si sono detti “stufi di politiche a compartimenti stagni quando l’emergenza climatica riguarda tutti i settori della nostra vita.

Abbiamo bisogno di misure veramente efficaci e coraggiose.

Non c’è più tempo“.

Il ministro aveva replicato spiegando: “Stiamo lavorando, di concerto con il Mef, perché il decreto legge sul clima non sia separato dalla legge di Bilancio, ma integrato nella stessa attraverso vincoli di spesa e normativi“.

Inoltre, “attraverso il Collegato ambientale, avremo la possibilità di dare spazio anche a nuove misure che non rientreranno nel dl.

Come vedete, proprio in linea con quanto state sostenendo, stiamo costruendo un architrave normativa che non riguarda solo il Ministero dell’Ambiente ma tutto il governo.

Ed è questa la novità rispetto al passato che vi invito a valutare“.

(ANSA del 4 ottobre 2019, ore 18:05)

 

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