Il 5 novembre 2011, l’Assemblea generale dell’Onu dichiarò il 6 novembre International Day for Preventing the Exploitation of the Environment in War and Armed Conflict (Giornata internazionale per la prevenzione dello sfruttamento dell‘ambiente in situazioni di guerra e conflitto armato) ma, a 18 anni di distanza, l’United Nations environment programme (Unep) dice che «nonostante la protezione offerta da numerosi strumenti legali, l’ambiente continua a essere la vittima silenziosa dei conflitti armati in tutto il mondo». La direttrice esecutiva dell’Unep, Inger Andersen, ha evidenziato che «se vogliamo che il mondo raggiunga l’obiettivo di un futuro più sostenibile per tutti i popoli e per il pianeta, bisogna fare di più per proteggere l’ambiente in tempo di guerra. I fattori ambientali sono raramente, se non mai, la sola causa di un conflitto violento. Però, lo sfruttamento delle risorse naturali e i connessi stress ambientali possono essere coinvolti in tutte le fasi del ciclo di un conflitto, sia che si tratti di contribuire al suo scoppio che alla perpetuazione della violenza o di compromettere le prospettive di pace». La Andersen ha sottolineato che «l’accesso all’acqua, il degrado dei suoli, le inondazioni e l’inquinamento, oltre alla concorrenza per le risorse estrattive, possono esacerbare direttamente le tensioni e portare allo scoppio di conflitti, come nel caso di problemi di impoverimento di risorse come la deforestazione, l’erosione dei soli e la desertificazione». Le preoccupazioni dell’opinione pubblica globale per quanto riguarda gli effetti devastanti della guerra sull’ambiente raggiunsero il culmine negli anni ’70 con la guerra del Vietnam, quando l’utilizzo dell’erbicida tossico Agent Orange da parte degli Stati Uniti per scovare i guerriglieri vietcong e fare terra bruciata e la conseguente massiccia deforestazione e contaminazione chimica, scatenarono una protesta internazionale che ha portato alla creazione di due nuovi strumenti legali internazionali: l’Environmental Modification Convention adottata nel 1976 che vieta l’uso delle tecniche di modifica […]