Coronavirus: Enpa, tutelare anche la salute degli animali

 

Come prendersi cura degli animali in tempo di Covid-19?

L’Enpa (Ente nazionale protezione animali) ha diffuso a tal proposito un vademecum.

Gli animali non trasmettono il coronavirus – premette l’ong -. Va tutelato il ‘bene salute’, e questo è chiaramente scritto nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 marzo 2020; il ‘bene salute’ di umani e non umani“.

Si può quindi uscire all’aperto con il proprio cane: “Il decreto non vieta lo spostamento di uomini e animali all’interno dello stesso Comune di residenza – spiega l’Enpa -. Fare una passeggiata con il nostro cane è necessario per il suo benessere e anche per il nostro“.

Secondo l’ong “la gattara autorizzata deve continuare a occuparsi della sua colonia felina, in quanto la circostanza è uno ‘stato di necessità’: i gatti (che sono tutelati dalla legge) non sarebbero infatti accuditi e alimentati e sarebbero esposti a maltrattamento e a abbandono.

Le gattare devono avere una autocertificazione in cui si dichiara lo stato di necessità“.

Si può continuare a fare volontariato per gli animali in una struttura, ma “occorre innanzitutto rispettare il principio della limitazione degli spostamenti.

Quindi si può continuare a fare volontariato solo quando strettamente necessario per gli animali.

È necessario compilare il modello di autocertificazione in cui si dichiara lo stato di necessità“.

Le adozioni di animali nei rifugi non sono sospese – scrive ancora l’Enpa -. Tanto viene affermato anche in una circolare del ministero della Salute a proposito delle prestazioni differibili e indifferibili.

L’adozione di animali è considerata ‘differibile’ solo al fine di limitare lo spostamento degli umani, ma non è né vietata né sospesa“.

Si deve continuare a segnalare alla Polizia municipale animali vaganti feriti o in difficoltà: “Per il Ministero della Salute, il soccorso o il recupero di animali vaganti o feriti è una prestazione ‘indifferibile’“.
L’Enpa chiarisce infine che “la circolazione delle merci e la loro produzione non ha subito alcuna limitazione.

Non c’è pertanto alcun timore in merito alla disponibilità, anche in futuro, di pet food“.

(ANSA dell’11 marzo 2020, ore 15:04)

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