La chiusura del ciclo della cacca

 

Nel mondo, 4,5 miliardi di persone – la maggioranza – non hanno accesso a servizi igienici adeguati. 

I metodi ai quali generalmente hanno accesso, come le latrine a fossa e le lagune, sono responsabili della diffusione di malattie e di una parte dei gas serra che riscaldano il nostro pianeta.

Ad Haiti, lo Stato più povero delle Americhe e uno dei più poveri del mondo, solo il 30% della popolazione ha accesso ai servizi igienico-sanitari delle fognature e meno dell’1% percento dei rifiuti umani viene trattato in modo sicuro. 

La mancanza di un sistema adeguato ha provocato una delle più grandi e virulente epidemie di colera nella storia recente.

Ora lo studio “Climate change mitigation potential in sanitation via off-site composting of human waste”, pubblicato su Nature Climate Change da un team di ricercatori delle università statunitensi delle Hawai’i – Mānoa, Stanford, California – Merced e del Sustainable Organic Integrated Livelihoods (SOIL) di Haiti, dimostra come «il compostaggio off-site di rifiuti umani sia una soluzione di sanificazione a ciclo completo che aumenta la sicurezza, la sostenibilità e persino i posti di lavoro. 

Riduce inoltre le emissioni di gas serra e le malattie trasmesse dai rifiuti, il tutto producendo un fertilizzante efficace per l’agricoltura».

II team guidato dagli agroecologi Gavin McNicol e Rebecca Ryals, un ex professoressa del College of Tropical Agriculture and Human Resources (CTAHR) dell’università delle Hawai’i – Mānoa, ha collaborato con SOIL Haiti, una ONG che progetta, testa e implementa soluzioni sostenibili ed economiche per affrontare la crisi dei servizi igienico-sanitari del Paese.

Il loro studio ha esaminato la quantità di metano, protossido di azoto e anidride carbonica emessa durante il compostaggio termofilo dei rifiuti umani. 

I ricercatori statunitensi e haitiani hanno così determinato i fattori dell’emissione di gas a effetto serra durante il processo di compostaggio e hanno scoperto che «il compostaggio ha un’impronta di gas serra molto più piccola rispetto a qualsiasi altra tecnologia non fognaria oggi ampiamente utilizzata».

La Ryals spiega che «il compost stesso diventa un pozzo di carbonio. Abbiamo dimostrato che la diffusione del compost sui prati aiuta le piante a eliminare l’anidride carbonica dall’atmosfera e aumenta la ritenzione idrica ed è una risorsa straordinaria per ripristinare i terreni impoveriti».

McNicol, il principale autore dello studio,  che all’epoca della ricerca faceva un post-dottorato nel laboratorio della Ryals al  Department of natural resources and environmental del CTAHR, ha evidenziato che «il pensiero innovativo è sempre più importante man mano che le risorse del mondo diminuiscono e gli insediamenti informali aumentano in tutto il mondo».

La Ryals conclude: «Mentre questa ricerca è stata condotta ad Haiti, le comunità insulari di tutto il mondo affrontano sfide per una gestione sicura dei rifiuti. Affrontare l’impatto sulla salute pubblica della materia fecale non trattata come una priorità per la sostenibilità. 

La chiusura del “ciclo della cacca” aiuta il clima, promuove lo sviluppo sostenibile, promuove economie circolari che riciclano i rifiuti come risorse, migliora la salute pubblica e migliora la salute del suolo».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 4 giugno 2020 sul sito online “greenreport.it”)

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