I criminali del fuoco all’attacco della Sicilia, incendi anche contro le aree protette

 

Di fronte agli incendi dolosi che stanno ancora una volta devastando la Sicilia, mettendo a rischio anche centri abitati il 30 agosto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci ha detto che «è stata una notte difficile.

Ho convocato il governo della Regione per una riunione urgente.

I criminali che hanno appiccato il fuoco ad Altofonte, in sei punti diversi e a favore del vento, hanno compiuto un atto violento che sta pagando una intera popolazione.

Per tutta la notte oltre 150 uomini dei vigili del fuoco, della Protezione civile e del Corpo forestale hanno lavorato e continuano a lavorare senza tregua. Tutta la mia gratitudine».

Anche se poi la riunione della giunta regionale siciliana – duramente criticata nelle settimane scorse dalle associazioni ambientaliste per non aver messo in piedi la macchina di prevenzione e anti-incendio nei tempi giusti –  sembra essersi occupata soprattutto degli sbarchi dei migranti e di riattizzare lo scontro col governo nazionale in vista delle prossime elezioni.

Ma che la situazione incendi sia gravissima lo chiarisce un intervento del presidente di Federparchi Giampiero Sammuri: «Ancora una volta assistiamo a incendi devastanti appiccati da mani criminali che distruggono anche parchi ed aree naturali protette.

Quello nella riserva dello Zingaro, una delle aree protette più belle d’Italia, è un atto criminale che fa pensare a precise strategie contro le aree dove la natura è tutelata, e si aggiunge alla catena di incendi che sta devastando tutta la Sicilia.

Siamo preoccupati e chiediamo interventi urgenti per la prevenzione ed iniziative per il potenziamento delle attività di indagine al fine di trovare i colpevoli».

Già il 9 agosto, intervenendo alla marcia per dire “No agli incendi” dei boschi siciliani organizzata da 40 associazioni dopo l’incendio del Monte Cofano, Gianfranco Zanna Presidente Regionale di Legambiente Sicilia, aveva ricordato la marcia del 18 maggio 1980 alla riserva dello Zingaro, che portò numerosissime persone a sfilare per Salvare quella che è diventata la prima riserva naturale in Sicilia.

Per Zanna, 40 anni dopo,  «non si può più accettare questa inerzia e questa passività, una conseguenza dei cambiamenti climatici è il fatto che gli incendi non interessano più solamente il mese di Agosto a causa venti caldi da Sud, ormai ci sono incendi negli altri mesi Aprile, Maggio e sempre più spesso, bisogna prendere coscienza che questi delinquenti che appiccano le fiamme stanno bruciando il futuro di intere generazioni, stanno cancellando la speranza di tutti i Siciliani onesti, ribadisce che è necessario e urgentissimo avviare subito una seria strategie di lotta agli incendi, che integri prevenzione, sensibilizzazione, controllo del territorio e sorveglianza, spegnimento e repressione, che coinvolga seriamente i diversi soggetti interessati (Corpo Forestale, Assessorati Agricoltura e Territorio, riserve naturali, sindaci, comunità locali, associazioni ambientaliste, Università, …), che scardini mentalità e comportamenti arcaici e conniventi».

Oggi la Regione Siciliana annuncia che «un incendio divampato nell’area del Malophotos ha interessato sabato mattina l’Area archeologica di Selinunte.

Le fiamme, prontamente individuate dal personale che opera all’interno del Parco che ha dato l’allerta, sono state immediatamente circoscritte grazie all’azione congiunta della direzione che ha operato in stretto collegamento con i vigili del fuoco, i carabinieri e la Forestale, intervenuta con Canadair e squadre antincendio.

La pulizia delle Aree archeologiche e la ripulitura dalle erbacce in prossimità del periodo estivo è stata, a partire dal proprio insediamento, una delle iniziative su cui l’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà, è stato più pressante, nella consapevolezza che i mesi estivi avrebbero potuto mettere sotto stress il territorio della Sicilia in cui insistono molte aree di pregio storico e culturale.

Interventi che si sono dimostrati necessari a contenere le fiamme, che hanno interessato solo una parte della macchia mediterranea, risparmiando l’intera zona alberata che fa da splendida cornice all’impianto archeologico».

Bernardo Agrò, direttore del Parco di Selinunte, sottolinea che «l’intervento tempestivo del personale del Parco e la collaborazione generosa e pronta di vigili del fuoco, carabinieri e Forestale hanno scongiurato il peggio.

L’incendio ci ha costretti a liberare dai visitatori l’area dell’Acropoli e a interdire, per motivi di sicurezza, lo spazio, a eccezione della collina orientale fino al Baglio Florio.

Per fortuna, la tempestività dell’azione e la collaborazione con le forze dell’ordine e i servizi antincendio hanno scongiurato il peggio e ci hanno permesso di tornare ad aprire il Parco ai visitatori già sin dal primo pomeriggio».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 31 agosto 2020 sul sito online “greenreport.it”)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas