Il Parlamento europeo può fermare i combustibili fossili

 

Il 14 settembre gli eurodeputati voteranno in plenaria sul Just Transition Fund (Fondo per la giusta transizione) da 17,5 miliardi di euro, che mira a sostenere gli Stati membri dell’Ue nella loro transizione verso la neutralità climatica e il Wwf sottolinea che «il Parlamento europeo ha la possibilità di contribuire a liberare le regioni europee dai combustibili fossili e di sostenere la creazione di un vero sviluppo e di nuovi posti di lavoro sostenibili».

L’associazione ambientalista ricorda che «gli eurodeputati devono ribaltare la posizione regressiva della Commissione per gli affari regionali del Parlamento, che ha votato a favore dell’ammissibilità del gas al finanziamento del Just Transition Fund

Il gas è un combustibile fossile, inquina ed emette gas serra non deve avere posto in un’Europa neutrale dal punto di vista climatico.

Inoltre non è particolarmente efficace per la creazione di posti di lavoro.

La Commissione europea, gli Stati membri dell’Ue e il Comitato delle Regioni dell’UE sono tutti contrari all’ottenimento del finanziamento Just Transition per il gas».

Il Panda è convinto che «permettere all’industria del gas di ottenere fondi dal Just Transition Fund sarebbe in diretta contraddizione con il concetto di una giusta transizione verso un’economia a zero emissioni di carbonio.

Il gas fossile non ha più un ruolo nella transizione che è andata troppo lenta e va accelerata.

Non vi è, inoltre, alcuna prova che creerebbe molti o dignitosi posti di lavoro, anzi in molti casi il tasso di occupazione sarebbe inferiore persino a quello degli altri combustibili fossili, mentre ogni milione di dollari investito nelle energie rinnovabili crea un numero di posti di lavoro tre volte superiore a quello dei combustibili fossili.

Ultimo, ma non meno importante, dare priorità e denaro ai progetti sul gas ingabbierebbe gli investimenti e il futuro dell’Europa nel gas nei prossimi 40-50 anni e sprecherebbe fino a 29 miliardi di euro di denaro dei contribuenti dell’Ue in attività che presto diventeranno obsolete».

25 organizzazioni europee (incluse Wwf, Greenpeace e Legambiente) hanno inviato una lettera ai Capigruppo all’Europarlamento chiedendo di respingere qualsiasi apertura verso il gas fossile e di garantire che il fondo dia priorità al sostegno agli Stati membri che si sono impegnati in una transizione ambiziosa.

Secondo Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf, «gli eurodeputati hanno davanti una scelta cruciale. Possono aiutare le regioni più vulnerabili d’Europa ad aprire le porte a un futuro sostenibile.

Oppure possono sottrarre denaro a quelle stesse regioni per destinarlo a un altro combustibile fossile, il gas, e quindi a scelte incompatibili con gli obiettivi climatici che gli eurodeputati stessi dicono di sostenere.

Oggi abbiamo le tecnologie, le competenze, l’occasione per puntare la barra verso il futuro e sostenere davvero lo sviluppo delle regioni più svantaggiate».

Il Wwf dice che «per ottenere risultati concreti, il meccanismo europeo per la Giusta Transizione dovrebbe fare tre cose fondamentali: 1. Escludere il gas e i combustibili fossili in genere, solo i progetti coerenti con un’Europa sostenibile e neutrale dal punto di vista climatico entro il 2040 dovrebbero essere finanziati, 2. Richiedere che i piani siano allineati con gli obiettivi climatici dell’UE per accedere ai fondi, premiare i progetti con più ambizioni climatiche e includere le date di eliminazione del carbone al massimo nel 2030 e del gas al più tardi nel 2035 a livello europeo. 3. Incoraggiare e consentire partenariati efficaci sostenendo la trasparenza e un impegno significativo, anche con la società civile, i governi locali e i sindacati».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 9 settembre 2020 sul sito online “greenreport.it”)

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