Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa salva un trigone viola intrappolato dalla plastica. “La colpa è nostra, c’è da cambiare stile di vita”

 

Era in spiaggia con la moglie, ad Ascea Marina, nel parco del Cilento, quando ha notato qualcosa di scuro che si agitava in acqua.

Era un trigone viola, un pesce simile a una razza, che non riusciva a nuotare perché la sua coda era rimasta impigliata in una busta di plastica.

A raccontare la storia è il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che questa mattina ha raccontato di aver salvato il pesce.

Mi sono avvicinato e, facendo attenzione a non ferirlo, ma anche a non essere punto, l’ho portato in acque più basse e con un paio forbici sono riuscito a liberarlo e a lasciarlo libero di nuotare ancora”, scrive su Facebook il ministro, che mette in guardia sui tanti comportamenti quotidiani che possono creare danni all’ambiente e agli animali, senza neanche rendersene conto.

Ora chiedo: di chi sarà stata quella busta?

Sicuramente di qualcuno di noi, forse qualcuno che l’ha usata per la spesa, l’ha portata in spiaggia e per caso è volata via posandosi in acqua e… ormai era andata”.

È importante, scrive il ministro, “cambiare stile di vita, scegliendo abitudini sostenibili, prima che vengano imposte dalla legge”.

Alcune buone pratiche possono essere, ricorda il ministro, provare a fare la spesa con sacchetti di stoffa o eliminare i bicchieri di plastica monouso.

Ora questo trigone è salvo e libero, ma quanti pesci, crostacei o comunque fauna marina, in questo momento stanno lottando tra la vita e la morte per colpa nostra?”, scrive il ministro, che conclude il suo post ricordando a tutti di andare a votare.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 20 settembre 2020 sul sito online “Ambiente & Veleni” del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)

 

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