Acqua potabile e sicura: nuovi rigorosi standard qualitativi minimi europei

 

Sulla base del compromesso raggiunto nei negoziati tra il Consiglio e il Parlamento europei, il Consiglio Ue ha adottato la revisione della direttiva sull’acqua potabile con i nuovi standard per  «garantire che l’acqua di rubinetto sia potabile in tutta l’Ue».

In una nota il Consiglio europeo spiega che «le nuove norme aggiornano gli standard qualitativi previsti per l’acqua potabile e introducono un approccio basato sul rischio ed efficace sotto il profilo dei costi per quanto concerne il monitoraggio della qualità dell’acqua».

Il Consiglio ha anche introdotto requisiti minimi di igiene per i materiali che entrano a contatto con l’acqua potabile, come le condutture, e dice che «l’obiettivo è migliorare la qualità di questi materiali per proteggere la salute umana ed escludere qualsiasi contaminazione».

Una decisione particolarmente importante anche per l’Italia, dove la qualità dell’acqua di rubinetto è tra le migliori in Europa, ma dove servirebbero anche investimenti per almeno 7,2 miliardi di euro migliorare la rete idrica, visto che sprechiamo 4,5 miliardi di metri cubi d’acqua potabile l’anno, mentre siamo irragionevolmente il Paese europeo che consuma più acqua in bottiglia: 106 litri pro-capite.

Inoltre, istituendo un meccanismo dell’elenco di controllo, la posizione del Consiglio risponde alla crescente preoccupazione per gli effetti degli interferenti endocrini, dei prodotti farmaceutici e delle microplastiche sulla salute umana. Il Consiglio sottolinea che «l’elenco di controllo consentirà all’Ue di dare seguito, in modo dinamico e flessibile, alle nuove conoscenze su queste sostanze e la loro rilevanza per la salute umana».

La revisione è il risultato diretto dell’iniziativa dei cittadini europei “Right2Water”, la prima in assoluto ad avere successo, e che chiedeva: Nessuna liberalizzazione dei servizi idrici; Acqua e igiene garantite per tutti in Europa;  Accesso universale (globale) all’acqua e ai servizi igienici.

Il primo febbraio 2018 la Commissione Ue aveva adottato la proposta di rifusione della direttiva sull’acqua potabile. Il 5 marzo 2019 il Consiglio Ue ha adottato la sua posizione sulla proposta, seguita dai negoziati tra i colegislatori.

Il 18 dicembre 2019 il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio, confermato dagli ambasciatori degli Stati membri presso l’Ue il 5 febbraio 2020.

La posizione del Consiglio in prima lettura sulla Direttiva sull’acqua potabile che è stata adottata, rispecchia il compromesso raggiunto nei negoziati tra il Consiglio e il Parlamento europeo, con il contributo della Commissione.

Il Consiglio assicura che «una volta adottate, le modifiche all’attuale direttiva sull’acqua potabile ovvieranno a tutte le carenze individuate nella valutazione REFIT e aumenteranno notevolmente il livello di protezione dell’ambiente e della salute umana dagli effetti nocivi della contaminazione dell’acqua potabile».

La posizione sarà ora trasmessa al Parlamento europeo e sarà oggetto di un annuncio durante la plenaria, di una votazione in sede di commissione per l’ambiente e, da ultimo, di una votazione da parte della plenaria dell’Europaramento che, conformemente alla lettera del 18 febbraio 2020, inviata al presidente del Comitato dei rappresentanti permanenti dal presidente della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo, dovrebbe approvare in seconda lettura la posizione del Consiglio in prima lettura senza emendamenti.

La Germania ha la presidenza di turno dell’Ue e Svenja Schulze, ministra federale tedesca dell’ambiente, della tutela della natura e della sicurezza nucleare, ha commentato cosi l’adozione della direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea: «L’acqua potabile sicura e pulita è essenziale.

Sono lieta che siamo riusciti a proporre un aggiornamento degli standard qualitativi dell’acqua, a introdurre un approccio basato sul rischio per quanto concerne il monitoraggio dell’acqua e a migliorare le informazioni relative alla qualità dell’acqua fornite ai consumatori e l’accesso all’acqua per i cittadini dell’Ue».

(Articolo pubblicato con  questo titolo il 23 ottobre 2020 sul sito online “greenreport.it”)

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