L’esperimento dell’isola-carcere di Gorgona diventa un calendario: detenuti e animali sfuggiti alla macellazione vivono in sinergia

 

È l’ultima isola-carcere italiana, per venti anni  teatro di un’esperienza unica, in cui il percorso rieducativo dei detenuti si è intrecciato alla sorte degli animali sfuggiti alla macellazione.

Si tratta dell’isola di Gorgona, nell’arcipelago toscano.

Interrotto tra il 2015 e il 2019, quando le attività di riproduzione e di macellazione degli animali sono riprese, il progetto “Gorgona, isola dei diritti umani e animali” è rinato nel 2020, con la firma di un protocollo di intesa tra Lav (Lega anti vivisezione), il Comune di Livorno e la casa circondariale.

Ora il progetto realizzato diventa un calendario, in edizione limitata, con il patrocinio del ministero della Giustizia.

Il progetto ha intrapreso nuovamente la giusta rotta, è un sogno che si sta avverando”, ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente Lav.

Il rapporto con gli altri animali può cambiarci in meglio e fare del bene a tutta la società. Basta scorrere le bellissime immagini di questo calendario per rendersene conto”, ha detto Felicetti.

Il progetto di Gorgona ha l’obiettivo di restituire un senso ‘etico’ alla pena.

In quest’ottica si è sviluppato il rapporto con Lav – spiega Carlo Mazzerbo, direttore del carcere dell’isola – Ha portato alla chiusura del macello presente sull’isola e ad affrontare una riflessione sul rapporto uomo-animale.

In più, l’azione violenta viene sostituita con la cultura dell’accoglienza e del rispetto dei diritti”.

Il tutto in ottica di valorizzare e recuperare le potenzialità di ogni essere umano, che resta la finalità principale della pena.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 18 dicembre 2020 sul sito online “Ambiente & Veleni” del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)

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