Lunedì di Pollice – 22 febbraio 2021

 

Due storie: Luca Coscioni ed Alexander Langer

Voglio dedicare la chiacchierata di oggi alle storie di due persone perchè il 20 febbraio scorso ricorreva l’anniversario della morte di Luca Cascioni mentre oggi 22 febbraio dobbiamo ricordare la figura di Alexander Langer.

Il mio incontro con il Partito Radicale risale agli ultimi anni ‘80 quando nella mia veste di Senatore dei Verdi intrapresi una serie di iniziative sui diritti e le libertà insieme al collega Domenico Modugno.

L’iniziativa più importante fu quella sui manicomi.

Eutanasia, Proibizione sulle droghe, Libertà di ricerca, aborto, Libertà nelle unioni e nelle separazioni.

Questi erano I temi dell’azione del radicale Luca Coscioni che insieme a Mina Welby sono diventati il simbolo del diritto di scegliere di non soffrire quando la medicina non può più aiutati come la scelta di un grande amico e compagno come Lucio Magri.

Questi ricordi mi permettono di onorare le lotte intraprese in questi anni da Marco Cappato con i referendum, le azioni di disobbedienza civile, le iniziative giudiziarie e la democrazia diretta.

Invece nella giornata di oggi ricorre il 75° anniversario della nascita di Alexander Langer che è stato politico, pacifista, scrittore, giornalista, ambientalista, traduttore e docente italiano.

Di formazione cattolico-sociale, esponente poi dell’organizzazione Lotta Continua di cui ne diresse anche l’omonimo quotidiano.

Fu tra i fondatori del partito dei Verdi italiani e uno dei leader del movimento verde europeo.

È stato promotore di numerosissime iniziative per la pace, la convivenza, i diritti umani, contro la manipolazione genetica e per la difesa dell’ambiente.

Le principali tematiche al centro della sua attenzione intellettuale e del suo agire politico furono la situazione dell’Alto Adige e in particolare il rapporto tra le diverse comunità linguistiche (noto fu il suo rifiuto, come germanofono altoatesino, di identificarsi politicamente con un’etnia, nonché la sua opposizione all’etnonazionalismo); le problematiche internazionali, come il rapporto tra nord e sud del mondo, la situazione dei paesi dell’Europa dell’est e i problemi di convivenza nelle aree di crisi; gli interrogativi sul senso e la dinamica dell’integrazione europea; la lotta contro la guerra e in favore della conciliazione.

Langer dedicò negli ultimi anni della sua vita un particolare impegno alle ragioni della pace nei territori dell’ex-Jugoslavia, segnati dalla guerra.

Per far cessare il conflitto propose l’intervento della comunità internazionale tramite una forza dell’ONU.

Visitò diverse volte i territori bosniaci e il Kosovo.

Nel 1994 egli introdusse per la prima volta al Parlamento Europeo l’idea di costituire un Corpo Civile di Pace Europeo per gestire, trasformare, prevenire i conflitti senza l’uso della violenza o delle armi.

Morì suicida nel 1995.

Al suo funerale Adriano Sofri lo ricorda con queste parole: “Se avessi di fronte a me un uditorio di ragazze e ragazzi, non esiterei a mostrar loro com’è stata bella, com’è stata invidiabilmente ricca di viaggi, di incontri, di conoscenze, di imprese, di lingue parlate e ascoltate, di amore la vita di Alexander.”

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