Un patto green per l’informazione ambientale. E’ l’invito lanciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa al termine del forum sul giornalismo ambientale al quale hanno partecipato direttori di testata ed editori, che si è svolto questa mattina a Roma, promosso dal Ministero dell’ambiente, Enea, Ispra e Federazione dei media ambientali. “Oggi lanciamo un patto green per l’informazione ambientale, insieme a giornalisti, direttori ed editori – ha detto Costa – L’invito che faccio a tutti è di costruire un percorso comune, fatto di idee e proposte concrete, per dare la massima visibilità ai temi ambientali, dai cambiamenti climatici all’inquinamento urbano, alla sostenibilità e quindi alle occasioni di lavoro green e alle soluzioni che l’economia verde e la scienza già ci mettono a disposizione.” “Propongo un vero e proprio patto, concreto, da mettere a punto e firmare in occasione del prossimo Festival del giornalismo ambientale che si svolgerà a giugno“, ha concluso. (ANSA del 7 gennaio 2020, ore 19:55)
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“Giù le mani dall’acqua“. Questo lo slogan dell’iniziativa che si terrà martedì 10 dicembre alle ore 16 a Palazzo Spada, organizzata , fra gli altri dal Comitato No Inceneritori e dal Circolo VAS (Verdi, Ambiente e Società) di Terni. “I beni pubblici vanno ripubblicizzati – scrive Pierluigi Rainone, segretario del circolo VAS di Terni – abbiamo appreso con sdegno dell’imminente cessione di ulteriori quote del Servizio Idrico (SII) ad una società controllata dalla multiutility ACEA. Il Comune di Terni – aggiunge Rainone – non tiene per nulla in considerazione l’esito referendario del 2011 che sancì il principio che l’acqua dovesse essere un bene pubblico e non gestito dai privati, come sta avvenendo. Da Lega a Fratelli d’Italia così confermano, se mai ce ne fosse stato il bisogno, la loro vera natura: partiti neoliberisti contrari alle esigenze dei cittadini e dei ternani. Il Servizio Idrico nelle mani dei privati (ACEA) significherà due cose: aumento esponenziale delle tariffe e peggioramento dei servizi per scarsa manutenzione degli acquedotti e delle condutture.” Rainone e il circolo VAS dopo aver definito “sciagurata” questa scelta della giunta Latini, invitano a partecipare alla iniziativa in programma martedì 10 dicembre, alle ore 16 a Palazzo Spada per lanciare una campagna “per riportare sotto il controllo pubblico tutti i beni pubblici privatizzati, acqua, trasporti locali, energia.” (Tratto dal portale di “Terni In Rete” a cura della Redazione, domenica 08 Dicembre 2019 in Cronaca di Terni)
«La spiaggia libera è un diritto, ma ad oggi è un diritto troppo spesso negato» a dirlo sono associazioni, comitati e cittadini che hanno inviato le prime diffide ai sindaci di alcune località costiere «per difendere il diritto di accesso alla spiaggia e fermare le proroghe previste dalla legge di bilancio». L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma, alla sala stampa della Camera dei Deputati, da associazioni e comitati locali per voce di Edoardo Zanchini (Vicepresidente Legambiente), Agostino Biondo (Comitato mare x tutti, Lido di Ostia-Roma), Claudia Vellusi (Coordinamento flegreo mare libero), Andrea De Piano (Comitato spiagge in comune, Versilia), Roberto Biagini (Avvocato, Rimini), Alfonso Sabella (Magistrato), Felice Besostri (Avvocato), Giuseppe Libutti (Avvocato), Maria Laura Turco (Avvocato). All’incontro sono anche intervenuti i parlamentari Riccardo Magi (+Europa), Loredana De Petris (LeU), Roberto Morassut (PD). I primi due Comuni a ricevere la diffida sono stati quelli di Rimini e Roma (per il Lido di Ostia) e nei prossimi giorni toccherà ad altre amministrazioni comunali della Versilia e della Sicilia, e Pozzuoli (NA). Associazioni, comitati e cittadini spiegano che quella avviata oggi «è la prima iniziativa legale coordinata e lanciata in Italia che ha come obiettivo quello di fermare la proroga delle concessioni per 15 anni, prevista dalla legge di Bilancio 2019, denunciando allo stesso tempo il problema che si continua a concedere concessioni senza controlli e a canoni bassissimi a fronte di guadagni rilevanti. Se si continua di questo passo, si rischia di consolidare una situazione in cui già in troppe parti d’Italia è diventato quasi impossibile beneficiare di uno spazio che è di tutti perché demaniale; visto che in questi anni è cresciuto di anno in anno il numero di spiagge in concessione, e in alcune realtà si è arrivati a una vera e propria privatizzazione dei litorali in […]