Nonostante il consenso internazionale sull’importanza della biodiversità e i numerosi appelli per frenarne l’erosione, nessun singolo obiettivo del Piano strategico per la biodiversità di Aichi e della relativa Convenzione sulla […] DI RUCHI SHROFF, IL MANIFESTO 2 GIUGNO 2022 Nonostante il consenso internazionale sull’importanza della biodiversità e i numerosi appelli per frenarne l’erosione, nessun singolo obiettivo del Piano strategico per la biodiversità di Aichi e della relativa Convenzione sulla Diversità Biologica è stato raggiunto. Al contrario, la perdita di biodiversità è addirittura aumentata, poiché non è stata intrapresa alcuna azione per frenare l’uso di pesticidi, combustibili fossili, plastica e la deforestazione. La minaccia principale rimane il sistema alimentare globalizzato e industrializzato basato sull’uso di prodotti chimici, sull’espansione delle monocolture e sull’estrattivismo. Il sistema agricolo industriale contribuisce all’estinzione delle specie su larga scala, aumentando la precarietà nutrizionale ed ecologica a ogni livello del sistema alimentare. La progressiva erosione della biodiversità conduce all’esaurimento della diversità di nutrienti, colture e semi. Con l’affermarsi dell’agricoltura industriale e del mito della produttività, la salute del pianeta e di tutti gli esseri viventi è passata in secondo piano. Attualmente, l’agribusiness, in collaborazione con le aziende biotecnologiche e le istituzioni internazionali, sta promuovendo una falsa scienza della sostenibilità. Con il pretesto di offrire la «cura» alla «malattia» che il sistema alimentare industriale ha creato e nascondendosi dietro ad un nuovo linguaggio di greenwashing, si continuano a proporre false soluzioni come Nature Based, Half for Earth, Climate-Smart, basate sull’antropocentrismo e sulla strumentalizzazione della natura. L’ambito in cui abbiamo visto delinearsi l’imposizione di queste false soluzioni è il vertice dei sistemi alimentari dell’Onu, già denunciato come illegittimo dalle organizzazioni ambientaliste internazionali. Il vertice, svoltosi in settembre a New York, non ha messo in discussione la mentalità e la logica predatoria dei sistemi alimentari industriali, ma ha proposto soluzioni progettate […]
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BENI COMUNI. L’amministrazione Gualtieri lancia il suo piano su servizi e casa. La protesta dei movimenti per l’abitare: «Adesso basta sgomberi» DI GIULIANO SANTORO, IL MANIFESTO, 31 MAGGIO 2022 La città di Roma convoca alla Centrale Montemartini, all’inizio del secolo scorso avveniristico impianto di produzione elettrica municipalizzata poi convertito a polo museale, gli Stati generali del patrimonio. Dopo anni di riduzione degli spazi pubblici e di politiche che hanno favorito la rendita, ragionare sull’impiego dell’immenso patrimonio immobiliare capitolino non è cosa da poco. Le politiche abitative e i servizi alla persona in una città sconfinata e cresciuta in modo disordinato hanno a che fare con la gestione dei luoghi. Da qui parte l’assessore Tobia Zevi. «Il patrimonio pubblico ha un impatto enorme sulla città – afferma aprendo i lavori – Un’azione su questo settore basterebbe a cambiare la faccia di interi quartieri». LE PREMESSE non sembrano le migliori: vola qualche manganellata sulle duecento persone dei movimenti di lotta per l’abitare che affollano la via Ostiense. Protestano per non essere stati coinvolti. Dentro, accanto ad amministratori, singoli cittadini, operatori del settore, ci sono la Caritas, Legambiente e gli imprenditori di Assoimmobiliare (cui viene affidato il tavolo di discussione intitolato «Valorizzare»). I PROSSIMI SGOMBERI potrebbero colpire le occupazioni di Torrevecchia e via delle Province. Eppure, le occupazioni abitative hanno sperimentato in questi anni un’autorigenerazione dal basso, dando casa a oltre 12 mila persone. Roberto Gualtieri sintetizza così la strategia della sua amministrazione: «Più case in edilizia residenziale pubblica, più studentati». Soprattutto: «Più social housing». Cioè lo strumento che prevede di rilasciare concessioni edilizie in cambio di affitti calmierati. Al tavolo sull’abitare ha partecipato anche Silvia Paoluzzi, della segreteria romana di Unione inquilini. «La considero un’occasione sprecata – racconta – Nonostante le posizioni espresse, ci si è ridotti a discutere di social housing sì o social […]
INTERNAZIONALE 26 MAGGIO 2022 “Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote. Siamo all’inizio di un’estinzione di massa e le uniche cose a cui pensate sono i soldi e la crescita economica. Come osate?”, ha detto Greta Thunberg a un vertice delle Nazioni Unite a New York nel 2019. Da allora ragazzi e ragazze hanno continuato a seguire l’esempio dell’attivista svedese con scioperi, incontri e iniziative contro la crisi climatica. Alcuni ricercatori hanno cercato di stimare gli effetti di questa mobilitazione giovani-le. Lo studio, pubblicato sul Journal of Business Research, è nato in ambito commerciale, perché molte azien-de sono interessate a capire il ruolo attuale e futuro dei consumatori più giovani. Alcune hanno già cominciato a modificare i loro prodotti per renderli più accettabili. Ma nello studio ci sono anche considerazioni più generali. Dato che i minorenni di oggi saranno gli adulti del futuro, che dovranno lottare per salvare il pianeta, è importante capire come sviluppano comportamenti sostenibili. Secondo i ricercatori, bambini e adolescenti sono influenzati dai valori trasmessi in famiglia. Se chi si prende cura di loro mostra attenzione per l’ambiente, sviluppano tendenze “verdi”. Ma a volte sono i più giovani a influenza-re gli adulti, trasmettendo informazioni ricevute a scuola, dai mezzi d’informazione o dai coetanei. Anche stare a contat-to con la natura aiuta i ragazzi a rispettarla. Secondo The Conversation, bisogna dare il via a un ciclo verde, che duri per tutta la vita.
INTERNAZIONALE 26 MAGGIO 2022 Metalli Molti metalli si perdono a causa del mancato riciclo. Un nuovo studio analizza il ciclo di vita di sessantuno elementi. L’oro è il metallo con il ciclo più lungo (quasi due secoli), ma in media i più longevi sono i metalli ferrosi, tra cui il nichel, seguiti da quelli preziosi, tra cui l’argento e il plati-no, dai non ferrosi, tra cui l’alluminio e il rame, e dagli altri, tra cui il litio. Alcuni metalli si perdono durante la fase di estrazione, spesso molto inquinante, e altri nella produzione e nell’uso di oggetti vari, come avviene per il mercurio. Spesso la fase critica è quella finale, scrive Nature Sustainability. Bisognerebbe quindi migliorare il riciclo sviluppando un’economia circolare. La domanda globale di metalli è in aumento, ma le risorse sono limitate. Siccità La siccità che ha colpi-ta la regione del Sahel (Burkina Faso, Ciad, Mali e Niger) mette a rischio la sicurezza alimentare di diciotto milioni di persone. L’allarme è stato lanciato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari. Alluvioni Le più gravi alluvioni degli ultimi vent’anni hanno causato dieci vittime e isolato due milioni di persone in Bangladesh. Nello stato dell’Assam, in India, sono morte altre ventiquattro persone. Crisi climatica Secondo un rapporto presentato dall’Organizzazione meteorologica mondiale, quattro indicatori chiave della crisi climatica hanno registrato livelli record nel 2021: la concentrazione di gas serra, l’aumento del livello del mare, la temperatura media globale e l’acidificazione degli oceani. Tempeste Il bilancio di una forte tempesta che ha colpito l’est del Canada è salito a otto vittime: sette nella provincia dell’Ontario e una in quella del Québec. La tempesta, accompagnata da venti fino a 140 chilometri all’ora, ha lasciato 900mila persone senza elettricità nella regione di Ottawa. Tempeste di sabbia Una nuova tempesta di sabbia è stata segnalata in Iraq e poi in […]
Da una parte gli effetti del cambiamento climatico. Dall’altra la cattiva gestione delle risorse. In Iraq alcuni fenomeni atmosferici sono sempre più estremi e minacciano la regione Di Ibrahim al Marashi, Middle East Eye, Regno Unito, INTERNAZIONALE 26/05/2022 Le tempeste di sabbia che si sono abbattute sull’Iraq annunciano un futuro preoccupante per il paese e per la regione. Anche se so-no fenomeni naturali aggravati dai cambiamenti climatici, stanno diventando più intensi a causa di politiche inadeguate nella gestione dell’acqua e delle aree verdi, un fallimento delle amministrazioni irachene fin dalla guerra del 2003. Le tempeste di sabbia, che dipingono i cieli dell’Iraq di arancione e ocra, ricorda-no alle organizzazioni multilaterali come le Nazioni Unite, ma anche alle ong locali e ai leader iracheni, che la sicurezza nazionale, regionale e ambientale sono intrecciate. È tempo di riconoscere questa rischiosa convergenza e i nuovi problemi che comporta, come quello dei rifugiati climatici in fuga dalla desertificazione. Per avere idea di cosa sia una tempesta di sabbia, bisogna immaginare che siano le quattro di un limpido pomeriggio di aprile a Baghdad. In pochi minuti il cielo è oscurato dalla foschia e il giorno si tramu-ta in notte. Una nuvola di polvere sottile, quasi invisibile, pervade l’aria e i granelli di sabbia entrano in bocca e nel naso. Passano attraverso gli indumenti, ricoprendo tutto il corpo. Venti minuti dopo la tempesta è passata e il cielo è di nuovo limpido. L’eredità di Saddam Le tempeste di sabbia furono un’arma decisiva nella guerra in Iraq del 2003, ritardando l’avanzata dell’esercito statunitense sulla capitale. Oggi sono più frequenti e lunghe, bloccano il traffico aereo e causa-no ricoveri ospedalieri. Si prevede che saranno ancora più intense per le temperature in aumento e le precipitazioni irregolari. Il rapido prosciugamento del terreno porta al degrado del suolo e accelera […]
DI STEFANO MANNUCCI, IL FATTO QUOTIDIANO, 30 MAGGIO 2022 Leggenda vuole che per Elisa il giorno del destino sia datato 1992, quando il karaoke tv di Fiorello approdò a Gorizia. La ragazzina fu catapultata sul palco in sostituzione di una cliente della madre parrucchiera, affrontò Questione di feeling (Mina!) e Rosario, ammirato, le chiese se frequentava le medie. “Ho 15 anni”, protestò Eli. Risposta di Fiore: “Io a 15 anni ancora andavo all’asilo!”.“Ogni volta che ci incontriamo ci ridiamo su. Ma la scoperta di tante cose era arrivata molto prima. Avrò avuto cinque anni”.Che accadde, Elisa?Feci nascere un albero. Per caso.In che senso?Ero ghiotta di quelle prugne gialle chiamate gocce d’oro. Vivevamo al piano terra di un condominio, sputavo i nòccioli nel giardino. Uno di questi attecchì.Uno sputo da bimba punk.Con quella magia involontaria ho aperto gli occhi sulla natura. Ora di alberi adottati, sparsi per il mondo grazie a Treedom, ne avrò centinaia. Africa, Sudamerica. Baobab, manghi, avocado.Mentre a casa?Una ventina. Un frutteto che ci dà fichi, mele, ciliegie, melograni, pesche. E due orticelli, uno per le erbe aromatiche, l’altro con carote, insalate, patate, finocchi. Siamo contadini. Facciamo la felicità di parenti e amici.Una popstar a chilometro zero.Mica tanto. Con il tour Back to the Future ne faremo di strada, e ovunque andremo vogliamo far piantare alberi. Da cittadina, spero di convincere gli enti locali a creare il verde nelle aree urbane in sofferenza. Con Legambiente e Life Terra puntiamo a nove milioni di alberi in più in Italia e 500 milioni in Europa.È il messaggio “verde” del Festival #Heroes2022 di questi giorni a Verona. Tanti appuntamenti in giro per la città, un Green Village e tre suoi concerti all’Arena con ospiti: Marracash, Elodie, Mace, Rochelle, Franco126 e il nuovo giudice di X Factor Rkomi.Il tour, che riprenderà un […]
DI LUCA MERCALLI, IL FATTO QUOTIDIANO 29 MAGGIO 2022 In Italia – La precoce ondata di caldo nord-africano dei giorni scorsi è culminata tra sabato 21 e domenica 22 maggio al Settentrione con temperature massime di 31-33 °C in pianura e – con l’aiuto del vento di Foehn – 34 °C ad Aosta, 12 °C sopra media e nuovo record per il mese nella serie iniziata nel 1974. A inizio settimana la vampa estiva si è concentrata tra Sardegna, Sud e Adriatico spingendo i termometri a 36,3 °C a Francofonte, nel Siracusano, e a 36,7 °C a Iglesias, mentre al Nord l’anticiclone cedeva lasciando spazio a correnti occidentali più fresche, umide e instabili che hanno innescato molti temporali dal Torinese fino al Friuli. Tra gli episodi più appariscenti e rovinosi figurano le tempeste di vento e grandine che nella notte tra martedì e mercoledì hanno investito la pedemontana vicentina e trevigiana, funestando in particolare l’abitato e i vigneti di Asolo; danni anche in Lombardia, scoperchiato l’ospedale di Trescore Balneario (Bergamo), e una frana ad Angolo Terme (Val Camonica). Tempo nuovamente più stabile da giovedì, caldissimo venerdì in Toscana e Lazio con svariati altri primati per maggio tra cui 33,5 °C a Fiumicino, 33,9 °C a Pontremoli e 36,1 °C a Firenze, mentre venti da Nord-Est giunti ieri sera hanno scatenato nubifragi in Valpadana e propongono oggi una domenica decisamente più fresca. Ciononostante tra due giorni questo maggio andrà in archivio come uno tra i più caldi e secchi in due secoli di misure meteorologiche.Nel mondo – Alcuni dati sull’eccezionale ondata di calore di una settimana fa in Europa: primati storici di temperatura massima per maggio di 31,4 °C a Grenoble, 34,4 °C all’osservatorio Fabra di Barcellona (attivo dal 1913), 34,6 °C a Strasburgo e 41,0 °C a Siviglia. Di conseguenza […]
NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA BIODIVERSITA’, PARTE LA XVII° EDIZIONE DELLA CAMPAGNA MANGIASANO “Anche quest’anno, nella Giornata Internazionale della Biodiversità, VAS promuove la Campagna Nazionale MANGIASANO arrivata alla XVII edizione Salvaguardare l’ambiente, contrastare i cambiamenti climatici significa anche fare scelte alimentari sostenibili per questo l’agricoltura ha una funzione fondamentale, non solo per la produzione di cibo, ma anche per l’ambiente, il paesaggio, il territorio e la biodiversità. Gli allevamenti intensivi, ad esempio, contribuiscono pesantemente a peggiorare la situazione. Quindi dobbiamo promuovere la scelta di un’alimentazione non solo sana ma anche davvero eco-sostenibile e rispettosa dei diritti degli altri animali. MANGIASANO, negli anni ha toccato vari temi legati all’alimentazione, informando e dibattendo in numerose iniziative organizzate nelle piazze, negli istituti scolastici, nelle università in tutta Italia. MANGIASANO, SENZA SPRECHI E CON POLITICHE DEL CIBO SOSTENIBILI E DI QUALITA’ è il titolo di questa XVII edizione che prende il via oggi, giornata della biodiversità, per concludersi il 16 ottobre, giornata mondiale dell’alimentazione. Nelle iniziative che in questi mesi organizzeremo in numerose città, tra cui Roma, Torino, Milano, Parma, Napoli, Cosenza e Lecce, rilanceremo gli appelli che abbiamo promosso insieme ad altre associazioni e personalità. Il primo che chiede l’allargamento delle competenze dell’EFSA dalla sicurezza alimentare anche alla qualità e alla sostenibilità del cibo e il secondo contro la volontà di far rientrare gli OGM nella coltivazione in Italia. Altro tema che affronteremo nella nostra campagna sarà quello dello spreco alimentare e di quanto si sta mettendo in pratica per contrastarlo con l’organizzazione di raccolte e distribuzione.” Il Presidente di VAS Stefano Zuppello Roma, 22 maggio 2022
DI LUCA MERCALLI, IL FATTO QUOTIDIANO, 15 MAGGIO 2022 In Italia – Le piogge di inizio maggio, benefiche ma non risolutive della lunga siccità, hanno indugiato al Sud tra domenica 8 e lunedì 9 con forti scrosci su Foggiano, Calabria ionica e Sicilia (126 mm domenica a Cerignola), più localmente in seguito con qualche temporale pomeridiano. Altrove – sotto un anticiclone associato ad aria nord-africana – è arrivato un precoce assaggio d’estate. I primi 30 °C dell’anno sono apparsi al Nord, fino a 31,8 °C presso Modena e 31 °C anche ai 590 m di Bressanone, valori sopra media di circa 8 °C. Aria più instabile ha rinfocolato temporali a partire da venerdì sera causando copiose grandinate sulle valli trentine, ma nei prossimi giorni il tempo tornerà soleggiato e ancora più caldo. Aprile 2022 era stato leggermente fresco secondo il Cnr-Isac con anomalia nazionale di -0,3 °C rispetto all’ultimo trentennio, ma il secco ha imperato facendo toccare un deficit di precipitazioni, dal 1° gennaio, prossimo al 50 per cento nell’insieme del Paese e al 60 per cento al Settentrione. E il prosieguo non promette bene: non sono in vista piogge rilevanti, l’intenso soleggiamento e le temperature elevate faranno fondere la poca neve rimasta sulle Alpi ed evaporare dai suoli l’umidità delle piogge recenti, mentre lungo il Po si sta esaurendo la già modesta onda di deflussi che una settimana fa a valle di Cremona aveva fatto alzare di un metro il livello del fiume in magra storica.Nel mondo – Il caldo precoce ha invaso l’Europa con temperature fino a 36,0 °C in Andalusia e 32,4 °C in Austria presso il confine ungherese (qui record per la prima metà di maggio). Intanto il Pakistan soffoca in una nuova ondata di calore che, dopo l’aprile più caldo mai registrato in Asia, venerdì […]
AFRICA. Fra Africa orientale e Sahel 40 milioni di persone sotto la soglia di sopravvivenza secondo l’ultimo rapporto del Programma alimentare mondiale DI STEFANO MAURO, IL MANIFESTO, 11 MAGGIO 2022 Dall’Etiopia meridionale al Kenya settentrionale passando per la Somalia e tutta l’area del Sahel, il continente africano sta affrontando una siccità e una carestia che allarmano le organizzazioni umanitarie con quasi «40 milioni di persone a rischio fame», secondo l’ultimo rapporto, presentato a fine aprile, dall’agenzia Onu del Programma Alimentare Mondiale (Pam). UNA SITUAZIONE aggravata ulteriormente anche dal conflitto in Ucraina che ha contribuito «all’aumento dei prezzi di cibo e carburante e all’interruzione delle catene di approvvigionamento» con il rischio di una «crisi alimentare senza precedenti», secondo il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, al rientro questa settimana da una visita ufficiale in alcuni paesi del Sahel.«Se la guerra sta causando un aumento dei prezzi ed enormi difficoltà nei paesi occidentali, ancora peggiori e più devastanti sono le conseguenze per i paesi del continente africano, con danni che si aggiungono al cambiamento climatico ed alla crescente siccità», ha indicato Guterres, richiedendo un «piano di intervento internazionale per evitare nuovi profughi e nuovi conflitti in Africa».Secondo i dati delle Nazioni unite «oltre 40 nazioni africane importano il grano dalla Russia e dall’Ucraina per circa il 60% del loro fabbisogno, con numerosi paesi come Benin, Somalia, Egitto, Sudan e Burkina Faso che dipendono fino a quasi il 90%». Alle difficoltà di reperimento si aggiungono quelle dell’aumento dei prezzi di gas e petrolio che vanno ad incidere in molti paesi africani «sul costo dei beni di prima necessità e sulla produzione agricola, già compromessa dalla progressiva carenza d’acqua e diminuita del 30% negli ultimi 3 anni». In queste regioni, dove la popolazione vive principalmente di allevamento e agricoltura, le ultime tre stagioni piovose sono […]