Grandi navi a Venezia: le proposte trasmesse al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

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Il 20 marzo 2014 l’ammiraglio Tiberio Piattelli, comandante della Capitaneria di Porto, ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i sette progetti alternativi veri e veri e propri depositati.

Tre dei progetti sono infra-laguna e riguardano specificatamente:

I rimanenti quattro progetti riguardano il nuovo terminal alla bocca di porto di Lido e sono i seguenti:

In data 11 aprile 2014 si è svolto a Roma un confronto a tre tra il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti ed il Sottosegretario ai Beni Ambientali Ilaria Borletti Buitoni, seguiti dai tecnici dei rispettivi dipartimenti: un incontro durante il quale sono state prese in esame le diverse proposte elaborate, alla luce dell’ordinanza del Tar che ha nel frattempo sospeso il decreto sul divieto di transito alle grandi navi.

Si è trattato di un vertice in questo caso più politico che tecnico, durante il quale è stata analizzata la situazione attuale, che vede una riduzione su base volontaria dei transiti, ma comunque la stagione della crocieristica che si apre e sta entrando nel vivo.

È stato deciso di non far fare una valutazione di impatto ambientale per tutti e sette i progetti alternativi al passaggio delle grandi navi in Bacino San Marco trasmessi dalla Capitaneria di Porto, ma solo per quello che verrà scelto come soluzione definitiva.

Di fatto ora la scelta diventa prettamente politica e sarà presa collegialmente dai tre ministri, si ipotizza una soluzione immediata prima di arrivare alla decisione definitiva. E forse per snellire la procedura, se in un primo momento le dichiarazioni d’intenti propendevano per la comparazione tecnica – peraltro difficile, visti i diversi livelli di avanzamento progettuale – di tutte le ipotesi, ora la valutazione sarà in primo luogo politica e solo successivamente se ne valuterà l’impatto ambientale, che comunque resta imprescindibile.

Un terreno minato, tenendo conto dell’ordine del giorno approvato dal Senato all’unanimità in cui si chiede che tutti i progetti siano tenuti in uguale considerazione.

L’accordo tra i ministri è quello di valutare tutti gli aspetti per raggiungere un voto condiviso.

Facile immaginare le pressioni a cui saranno sottoposti in questi giorni, schiacciati dalle istanze di mantenimento dei livelli occupazionali e della tutela dell’ecosistema lagunare, in una città che ha votato nel suo Pat l’estromissione delle navi non compatibili con la laguna di Venezia.

Sullo sfondo, comunque vada, l’investimento di centinaia di milioni di euro: nell’ipotesi di scavo del Canale Contorta, caldeggiato da Autorità portuale che è emanazione del Ministero delle Infrastrutture, come nell’ipotesi di scavo della tangenziale dietro alla Giudecca prediletta da Scelta Civica di Enrico Zanetti, dai porti off-shore in bocca di porto del Lido firmati De Piccoli e Comune di Mira, all’ipotesi Marghera di Roberto D’Agostino, che rifarebbe le banchine a Marghera per far stazionare i grattacieli del mare.

 

 

 

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