Le grandi opere sono sotto la lente della Magistratura. Si indaga per corruzione, mazzette, traffici di rifiuti pericolosi e per infiltrazione della criminalità organizzata. Accanto ai magistrati, da qualche mese, si muove la società civile, i comitati di cittadini, le associazioni e anche il Papa Francesco nei giorni scorsi ha posto la sua attenzione ai fenomeni delle infiltrazioni mafiose. Nelle regioni del nord del paese, dopo un corposo questionario del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino (distribuito ai cittadini milanesi), la recente indagine promossa dalla Confcommercio di Milano per valutare l’impatto della criminalità sull’economia metropolitana del capoluogo lombardo, ecco che anche gli ambientalisti si muovono al fine di dare un’ulteriore strumento per denunciare e per segnalare, al numero verde di Vas Onlus, disastri ambientali e danni alla salute dei cittadini. Lunedì 7 luglio 2014 alle ore 11,30 si terrà una Conferenza stampa a Palazzo Marino (Sala Gialla, 2° piano) Piazza della Scala 2 – Milano per la presentazione e lo sviluppo del Progetto “Telefono Antimafie e Anticorruzione” a servizio delle vittime e delle istituzioni. L’iniziativa è realizzata dall’Associazione Vas Onlus, dall’Associazione Antimafia Antonino Caponnetto e dal mensile “La Voce delle Voci”. Intervengono: Basilio Rizzo, Presidente Consiglio Comunale di Milano Guido Pollice, Presidente Nazionale di Vas Onlus, già Componente Commissione Parlamentare Antimafia Giuseppe Gennari, Magistrato del Tribunale di Milano Antonio D’Alessio, Magistrato, Direzione Distrettuale Antimafia (**) Daniele Granara, Prof. Diritto Costituzionale Università di Genova Giuseppe Falcone, V.P Nazionale Associazione Poliziotti Italiani Marco Granelli, Assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Simona Bordonali, Assessore alla Sicurezza, Protezione civile della Regione Lombardia (**) (**) Relatori da Confermare Vas Onlus
Archivi Giornalieri: 2 Luglio 2014
Articolo di Tomaso Montanari pubblicato il 25 giugno 2014 con questo titolo su “Il Fatto Quotidiano”. Tomaso Montanari L’Italia è una Repubblica democratica fondata sulla bellezza”. Dopodomani un certo numero di persone con un’agenda sorprendentemente libera si incontrerà a Roma per discutere (sembra seriamente) sull’opportunità di cambiare in questo modo l’articolo 1 della nostra Costituzione. Da settimane un incalzante mailbombing annuncia l’evento, promosso dalla deputata Sel, Serena Pellegrino, e condiviso da molte associazioni, anche serie e rispettabili. Serena Pellegrino Tutti, a partire dalla promotrice, sembrano in ottima fede. E si presume che in buona fede sia anche il giornalista di Report Emilio Casalini, che è il vero autore dell’idea, contenuta in un suo ebook (Fondata sulla bellezza. Come far rinascere l’Italia a partire dalla sua vera ricchezza) appena uscito da Sperling&Kupfer. Emilio Casalini Gli stralci di questo testo, tuttavia, confermano come dietro l’apparente ingenuità della proposta ci sia la solita retorica del petrolio d’Italia: una retorica che ha in mente una bellezza da sfruttare, se non da prostituire. E non stupisce che sia stato Oscar Farinetti a lanciare l’idea, nel marzo scorso. Oscar Farinetti Ma quali che siano i sottintesi, l’idea merita di essere (velocissimamente) archiviata. Intanto i principi fondamentali della Costituzione sono un sistema perfettamente equilibrato, che non c’è alcun motivo di alterare. E poi questa retorica stucchevole ed estetizzante della “bellezza” (che “salverà il mondo”, secondo una frase di Dostoevskij decontestualizzata e ripetuta a vanvera) è superficiale, melensa, deresponsabilizzante, sviante. La Repubblica non tutela il patrimonio perché sia “bello”, ma perché ci fa eguali, liberi, umani. Il valore in gioco non è la bellezza, ma la cittadinanza. E poi: chi non vede quanto sarebbe devastante sostituire al pane del lavoro la brioche della bellezza? Non ci potrebbe essere un messaggio più autolesionista e privo di mordente e di futuro. Dopo […]
IL SEME CHE CRESCEProgetto sperimentale per la creazione di una filiera locale del granoGiovedì 3 Luglio 2014 – ore 18.00da OTRA VEZ, Bottega del Commercio Equo e SolidaleVia Mario Mari, 12 CosenzaPANE, AMORE E…Presentazione del libro di Pina OlivetiLe Donne Del Pane. Cuti: storie di rughe, profumi e memoriea cura di Valentina Oliveri, de “L’Elibelinde. Cibo, cultura”.interverrà Luigi Mazzei, progetto “Il seme che cresce”Canti e musiche della tradizione popolare, a cura di Sandro SottileLettura di brani, a cura di Rita DavoliA seguire, degustazione libera del pane di CutiNel corso della serata proseguirà la campagna di sostegno al progetto “Il seme che cresce”, un laboratorio di sperimentazione sociale, avviato sin dal 2011 dalla Rete cosentina di Economia Solidale(http://www.utopiesorridenti.com/progetti-2/ilsemechecresce/), in particolare dai Gruppi di Acquisto Solidali.