Malmstrom “maggiore trasparenza”. Stop TTIP Italia “primo risultato, ma TTIP va fermato”

Immagine.Stop TTIP.1 Articolo pubblicato il 26 novembre 2014 sul sito “Campagna stop TTIP” con questo titolo e la seguente premessa: “TTIP. Le campagne e le mobilitazioni ottengono il primo risultato: maggiore trasparenza. La Campagna Stop TTIP Italia ”così potremo dimostrare in modo inequivocabile perché il TTIP va fermato”.

 Immagine.Caampagna stop TTIP

Primo risultato raggiunto dalle campagne della società civile e dei cittadini che si stanno mobilitando in tutta Europa contro il TTIP, il Trattato Transatlantico di libero scambio tra Unione Europea e cittadini. 

Dopo più di un anno di proteste, manifestazioni e iniziative, i movimenti riescono ad ottenere una maggiore trasparenza del processo negoziale, grazie anche all’interessamento dell’Ombudsman Emily O’Reilly, che aveva aperto un’indagine lo scorso luglio, lanciando anche una consultazione pubblica, i cui risultati saranno presentati a gennaio.

 Immagine.Emily O’Reilly

Emily O’Reilly

Un primo risultato importante per tutte le cittadine e i cittadini che da più di un anno si stanno mobilitando in tutta Europa per vedersi riconosciuto il diritto di essere informati” dichiara Monica Di Sisto, di Fairwatch, tra i promotori della Campagna Stop TTIP Italia,dopo mesi di segretezza e di mistificazioni avremo finalmente la possibilità di mostrare come questo Accordo commerciale sia la scelta sbagliata nel momento sbagliato, che porterà pesanti impatti sul piano dei diritti delle persone e su quello economico europeo.Vigileremo perché venga mantenuta la promessa di trasparenza, nel frattempo ribadiamo la nostra posizione, condivisa da molte realtà della società civile europea e statunitense: il TTIP va fermato”.

 Immagine.Monica Di Sisto

Diverse ricerche stanno infatti mettendo in discussione alla radice previsioni definite eccessivamente  ottimistiche da diversi studiosi, come lo studio recentemente pubblicato da Geronim Capaldo (1),  della Tufts University, che parla di una pesante diminuzione della domanda interna europea, un  crollo degli scambi commerciali intraeuropei e una diminuzione sostanziale del PIL.

Perplessità sul trattato sono state espresse anche da economisti statunitensi di chiara fama come Jeffrey Sachs e Joseph Stiglitz.

 Immagine.Jeffrey Sachs

Jeffrey Sachs

 Immagine.Joseph Stiglitz

Joseph Stiglitz

Rapporti come quello del Directorate General for Internal Policies (2) redatto per il Parlamento europeo mostrano come l’approvazione del TTIP, e l’abbattimento delle regolamentazioni, potrebbe portare a un aumento di quasi il 120% delle importazioni statunitensi. 

Le dichiarazioni del Commissario Malmstrom sulla trasparenza” dichiara Vittorio Lovera di ATTAC Italia, tra i promotori della Campagna Stop TTIP Italia, “dimostrano che le nostre preoccupazioni erano fondate, ma questo è solo un primo passo. I servizi pubblici non sono stati esclusi dall’Accordo TTIP che, assieme all’altro grande accordo sui servizi in via di negoziato, il TISA, rischia di mettere in mani private il diritto a una sanità e a un’educazione per tutti e di mettere definitivamente sul mercato beni comuni come l’acqua. Per questo motivo come Campagna italiana, assieme alle altre piattaforme europee e statunitensi, ci impegneremo fino a che questo negoziato non verrà definitivamente sospeso”. 

La campagna Stop TTIP Italia, nata nel febbraio 2014, conta più di 120 organizzazioni promotrici a livello nazionale, tra cui il Movimento Consumatori, la CGIL Funzione pubblica, Legambiente, Attac, Fairwatch, e più di una trentina tra comitati e contatti locali.

 

(1) http://ase.tufts.edu/gdae/policy_research/TTIP_simulations.html

(2) http://www.europarl.europa.eu/RegData/etudes/STUD/2014/514007/AGRI_IPOL_STU%282014%29514007_EN.pdf

 

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