Intervenendo agli “Stati generali della lingua italiana” il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha detto: «L’Italia è qui: evocata da tutti, ma parlata da pochi. Considerata meravigliosa, ma poi fatica come il celebre airone di Baudelaire, le cui grandi ali la fanno volare da terra, ma sono anche il grande inciampo». E anche Renzi è inciampato, visto che i volatile di Baudelaire era un albatro non un airone. Infatti la poesia di Boudelaire citata da Renzi, si intitola propri “l’Albatro” e recita: Spesso, per divertirsi, gli uomini d’equipaggio Catturano degli albatri, grandi uccelli dei mari, Che seguono, indolenti compagni di vïaggio, Il vascello che va sopra gli abissi amari. E li hanno appena posti sul ponte della nave Che, inetti e vergognosi, questi re dell’azzurro Pietosamente calano le grandi ali bianche, Come dei remi inerti, accanto ai loro fianchi. Com’è goffo e maldestro, l’alato viaggiatore! Lui, prima così bello, com’è comico e brutto! Qualcuno, con la pipa, gli solletica il becco, L’altro, arrancando, mima l’infermo che volava! Il Poeta assomiglia al principe dei nembi Che abita la tempesta e ride dell’arciere; Ma esule sulla terra, al centro degli scherni, Per le ali di gigante non riesce a camminare. Una gaffe, certo tra quelle più grosse in cui incappa spesso il nostro premier, sfuggita a molti ma naturalmente non alla Lipu che ha bacchettato scherzosamente (ma non tanto) Renzi per aver sbagliato uccello. Il presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria parte dalle frequenti citazioni aviarie di Renzi per sottolineare: «Abbiamo sempre accettato con ironia il ritornello del gufo come metafora di negatività e malaugurio che il Presidente del Consiglio ripropone continuamente. Sbagliando, perché i gufi sono animali straordinari, pieni di virtù e qualità, e non portano affatto sfortuna. Tuttavia, l’equivoco tra l’albatros e l’airone ci dà modo di chiedere al presidente Renzi più attenzione […]