VAS è intervenuta nel procedimento in corso relativo alle due palazzine che si vorrebbero costruire su un’area interclusa in fondo a via del Casale Ghella a ridosso del Parco Volusia

 

proprieta-topazio-da-google-maps

L’area triangolare su cui si vorrebbe costruire

Il 22 novembre 2016 il Responsabile del Circolo Territoriale di Roma della associazione “Verdi Ambiente e Società” (VAS), Dott. Arch. Rodolfo Bosi ha trasmesso la seguente nota-vas-prot-n-17-del-22-novenbre-2016 relativa alle due palazzine che la S.r.l. “Topazio” vorrebbe costruire su un’area interclusa in fondo a via del Casale Ghella a ridosso del Parco Volusia, allegandovi una memoria-sul-progetto-edilizio-della-topazio.

Prot. n. 17/2016                                                            Al Sindaco di Roma

On. Virginia Raggi

All’Assessore alla Sostenibilità Ambientale

Dott.ssa Paola Muraro

All’Assessore all’Urbanistica e Infrastrutture

Ing. Paolo Berdini

All’Assessore alla Crescita Culturale

Sig. Luca Bergamo

Alla Unità Organizzativa Permessi di Costruire della Direzione Edilizia

Ing. Angela Mussumeci

p.c.                                       Al Presidente del XV Municipio

Sig. Stefano Simonelli

All’Assessore all’Ambiente

Sig. Pasquale Annunziata

All’Assessore alla Trasformazione Urbana

Sig. Claudio Bollini

All’Assessore alla Cultura

Sig.ra Alessia Vivaldi

Al Consorzio Volusia

c/o Studio Avv. Paola Capuano

Oggetto – Progetto della S.r.l. Topazio di costruzione di due villini a destinazione residenziale nell’area interclusa in fondo a via del Casale Ghella a ridosso del Parco Volusia.

Si premette che la legge 241/1990 ha stabilito come principio generale la necessità della partecipazione al procedimento amministrativo anche dei portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni, come per l’appunto anche “Verdi Ambiente e Società” (VAS).

La legge permette di rappresentare i propri interessi, nonché di fornire informazioni utili per l’istruttoria finale, come sancito dalla VI° Sezione del Consiglio di Stato con sentenza n. 4480 del 26 giugno 2004 secondo cui «le norme di cui agli articoli 7 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, non devono essere applicate in modo meccanico e formalistico, in quanto la partecipazione del cittadino al procedimento amministrativo, che si sostanzia nella possibilità di presentare memorie, osservazioni e controdeduzioni, è finalizzata alla effettiva e concreta realizzazione dei principi costituzionali di buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa, predicati dall’articolo 97 della Costituzione e quindi, in ultima analisi, alla corretta (e giusta) formazione della volontà di provvedere da parte della pubblica amministrazione.»

Questa associazione è venuta a conoscenza del ricorso ex art. 700 CPC che la S.r.l “Topazio” ha intentato contro Roma Capitale ed il Consorzio Volusia per ottenere la servitù di passaggio di persone e veicoli da e per il fondo intercluso in fondo a via del Casale Ghella a ridosso del Parco Volusia con la finalità dichiarata di attuare a breve la costruzione di due villini a destinazione residenziale, ciascuno di 8 unità immobiliari per complessivi 16 appartamenti.

Come portatrice di interessi diffusi, riconosciuta dall’art. 9 della legge n. 241/1990, questa associazione ritiene che dall’eventuale provvedimento di assenso non solo alla servitù di passaggio ma soprattutto alla realizzazione del suddetto progetto edilizio derivi un grave pregiudizio sia per l’ambiente e specificatamente per il Parco regionale di Veio che per gli abitanti che abitano la zona, oltre che per l’indotto di traffico, ed intende pertanto intervenire nel procedimento con il presente documento e la allegata memoria, che le SS. LL. hanno l’obbligo di valutare ai sensi della lettera b) dell’art. 10 della legge n. 241/1990.

Dalla storia riportata nella allegata memoria delle vicissitudini che ha subito l’appezzamento di terreno di forma triangolare di complessivi 5.184 mq., che rimane intercluso in fondo a via del Casale Ghella a ridosso del “Parco Volusia”, si evince che l’area faceva parte inizialmente della sottozona F/2 (ristrutturazione edilizia) a cui la destinava il P.R.G. del Comune di Roma del 1962, ma che del relativo progetto urbanistico l’allora Soprintendente Adriano La Regina aveva poi tassativamente negato l’accesso da via del Casale Ghella, perché ricadeva all’interno del vincolo archeologico indiretto emanato con D.M. del 19 dicembre 1985 a tutela del limitrofo mausoleo e del basolato della strada di epoca romana, facenti parte del più vasto complesso della villa romana di Casale Ghella.

vincolo-archeologico-di-casale-ghella

Planimetria allegata al D.M. del 19.12.1985 che lascia vedere come la particella 714 ricada all’interno del vincolo archeologico indiretto

La lettera a) dell’art. 2 del Decreto Ministeriale del 19 dicembre 1985 prescrive che «è vietata ogni costruzione anche a carattere non permanente». 

L’inedificabilità assoluta dell’area è stata ribadita dalla lettera a1 dell’art. 52 delle Norme del Piano Territoriale Paesistico (P.T.P.) n. 15/7 “Veio-Cesano” adottato con deliberazione della Giunta Regionale n. 10018 del 22 novembre 1988 e dall’art. 23 delle Norme del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) adottato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 556 del 25 luglio 2007, poi integrata dalla deliberazione n. 1025 del 21 dicembre 2007.

Le suddette prescrizioni di inedificabilità imposte dai due suddetti Piani Paesistici sono cogenti e comunque sovraordinate in quanto l’area di cui trattasi è stata assoggettata nel frattempo a due vincoli paesaggistici del Parco di Veio, imposti rispettivamente con D.M. del 24 febbraio 2986 e con deliberazione della Giunta Regionale n. 338 del 31 gennaio 1989.

Anche per l’impossibilità di trovare validi accessi da e per il quartiere circostante, nel 2003 alla lottizzazione “Volusia” è stata concessa la compensazione urbanistica ad Eur-Castellaccio: con deliberazione n. 2 del 23 gennaio 2003 il Consiglio Comunale ha ratificato l’Accordo di Programma stipulato il 9 gennaio 2003 tra il Comune di Roma e la Regione Lazio, che comportava la cessione gratuita al Comune (e la loro contestuale destinazione a “verde pubblico”) delle aree della lottizzazione “Volusia” di proprietà soltanto delle società del gruppo “Parsitalia”, tra cui la S.r.l. “Europarco” subentrata nella proprietà dell’area triangolare proprio il 22 dicembre 2003, data della stipula della convenzione per la cessione gratuita delle aree.

Ma dalla cessione delle aree è stata esclusa proprio l’area all’epoca della S.r.l. “Europarco”, che il nuovo Piano Regolatore di Roma approvato definitivamente il 5 febbraio 2008 non ha quindi potuto destinare a verde pubblico al pari delle aree cedute gratuitamente al Comune, lasciandola ricompresa fra le aree libere edificabili della “Città da ristrutturare”.

volusia-e-nuovo-prg

Subito dopo l’approvazione definitiva del nuovo Piano Regolatore Generale di Roma, il 16 febbraio 2009 è stato richiesto presumibilmente dalla S.r.l. “Europarco” il rilascio del permesso di costruire recepito con prot. n. QI 2009/9926 sul progetto redatto dall’arch. Giorgio Maria Tamburini, che prevede la costruzione di 2 palazzine di complessivi 16 appartamenti, per un volume fuori terra di 3.500,80 mc.: da ormai 7 anni il progetto è fermo presso l’Unità Organizzativa Permessi di Costruire della Direzione Edilizia.

scheda-studio-tamburini

Il 16 febbraio 2011 la S.r.L. “Europarco” ha cambiato denominazione sociale in S.r.l. “Parsitalia General Contractor”, che il 28 febbraio 2013 ha frazionato le particelle 1007 e 1009 del Foglio 203 per ricavare le nuove ed attuali particelle 1094, 1095, 1096 e 1097, funzionali al progetto nel frattempo riadattato, per poi vendere il successivo 11 aprile 2013 alla S.r.l. “Topazio”.

mappa-foglio-203

Il 23 febbraio 2015 il rappresentante legale della S.r.l. “Topazio”, sig. Gianluca Carvone, a mezzo del proprio legale ha fatto chiedere al “Consorzio Volusia” la definizione concordata della servitù di passaggio pedonale e carrabile su via del Casale Ghella, per I’accesso necessario a raggiungere via di Grottarossa: di fronte al secco rifiuto del “Consorzio Volusia” ed al mancato riscontro ad una successiva richiesta avanzata anche al Comune di Roma-Roma Capitale, il 6 ottobre 2016 ha presentato ricorso ex art. 700 CPC.

In considerazione di quanto sopra esposto e meglio specificato nel dettaglio nella memoria allegata, si chiede alla SS. LL. – ciascuna nell’ambito delle rispettive competenze – di volersi attivare per assicurare la tutela sia del “Parco Volusia” che dell’area archeologica relativa al complesso della villa romana di Casale Ghella, opponendo le ragioni evidenziate in memoria nell’udienza del prossimo 2 dicembre 2016.

Si chiede più specificatamente all’Ing. Angela Mussumeci di rispettare sia il vincolo archeologico che i due vincoli paesaggistici con le corrispondenti prescrizioni cogenti di inedificabilità assoluta e di rigettare conseguentemente la domanda di rilascio di permesso di costruire, che è peraltro subordinata al rilascio preventivo ed obbligatorio della “autorizzazione paesaggistica” e del “nulla osta” soprintendentizio che non potranno mai essere concessi.

Si chiede altrettanto specificatamente all’Assessore Paolo Berdini di valutare, d’intesa con l’Assessore del XV Municipio Claudio Bollini, l’opportunità di destinare l’area triangolare di cui trattasi a verde pubblico e di studiarne l’annessione al Parco Volusia, di concerto con l’Assessore Paola Muraro e l’Assessore del XV Municipio Pasquale Annunziata, e la contestuale valorizzazione dell’intera area archeologica del complesso della villa romana di Casale Ghella, d’intesa tra l’Assessore Luca Bergamo e l’Assessore del XV Municipio Alessia Vivaldi.

Si rimane in attesa di un cortese riscontro scritto, nell’ambito delle rispettive competenze, che si richiede ai sensi degli articoli 2, 3 , 9 e 10 della legge n. 241/1990.

Distinti saluti.

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

firma-bosi-rodolfo

Roma, 22 novembre 2016

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas