Discarica di inerti di Magliano Romano: le diffide inviate dalla “associazione ecologica Monti Sabatini – No discarica Magliano Romano”

 

Sulla pagina facebook del “Comitato No Discarica Magliano Romano” il 2 febbraio 2017 è stato pubblicato un comunicato con cui è stata data notizia della vittoria ottenuta al TAR con le tre Ordinanze pubblicate il giorno prima ed in particolare dell’Ordinanza n. 527 con cui «il TAR del Lazio si è espresso sul ricorso proposto dal GRE Lazio e dal COMITATO NO DISCARICA MAGLIANO ROMANO, sospendendo l’efficacia dell’ennesima autorizzazione rilasciata dalla Regione Lazio, che autorizzava una deroga ai valori limite per l’accettazione dei rifiuti all’interno della discarica di inerti gestita dalla Idea 4 nel territorio comunale di Magliano Romano». (vedi http://www.vasroma.it/49996-2/#more-49996)

Il giorno dopo, con una coincidenza quanto meno curiosa, sulla pagina facebook della “associazione ecologica Monti Sabatini – No discarica Magliano Romano” è stato pubblicato il seguente comunicato, che annuncia fra l’altro una diffida in cui si richiede di annullare in autotutela la stessa autorizzazione di cui il “Comitato No Discarica Magliano Romano” ha chiesto l’annullamento da parte del TAR del Lazio, ottenendone la sospensiva fino al prossimo 11 luglio 2017

L’Associazione Ecologica Monti Sabatini – No discarica Magliano Romano ha inviato nei giorni scorsi alla #RegioneLazio – Direzione Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti Area ciclo integrato dei rifiuti e, per conoscenza, alla #CittàMetropolitanaRoma, all’ARPA Lazio e alla ASL Roma F, due #diffide in cui richiede di annullare in autotutela tre delibere regionali rilasciate ad IDEA4 srl, la società che gestisce la Discarica di Magliano Romano sita in località “Monte della Grandine”.

Dall’analisi della documentazione fatta dai nostri tecnici sono emerse delle incongruenze che abbiamo voluto sottoporre all’attenzione dello studio legale che segue le nostre pratiche.

Questo secondo screening ha confermato i nostri sospetti; abbiamo quindi dato mandato ai nostri legali di scrivere due diffide che nei giorni scorsi sono state recapitate agli uffici della Regione.

In esse le questioni da noi sollevate riguardano radicali illegittimità che viziano tre delibere regionali, e quindi diffidiamo la Regione Lazio affinché le annulli in autotutela.

Il 5 maggio 2016 il TAR del Lazio accoglie i ricorsi presentati dai cittadini, dai comitati e dal Comune di Magliano Romano, e annulla la Determinazione regionale del 22 luglio 2015 con la quale si dava la possibilità ad Idea 4 srl di ricevere nella discarica di inerti che gestisce a Magliano Romano altri 21 codici CER.

Incurante di ciò, la Regione, il 20 ottobre 2016, autorizza di nuovo gli stessi 21 codici CER.

La nostra diffida, ed è questa l’importante novità, è stata rivolta a chi ha di nuovo autorizzato i 21 codici CER, questo presunto “riadattamento” tra le due autorizzazioni non risulta essere stato tale.

Permangono le ridotte distanze tra la discarica ed il centro urbano, permane la grande incognita sottolineata dal TAR quando afferma “la Regione ha agito superficialmente, senza considerare che in situ la falda acquifera è ormai emersa, tanto che all’interno della discarica si è formato un lago di ampie dimensioni e di origine del tutto incerta”, i Parchi Regionali di Veio e della Valle del Treja sono ancora troppo vicini, come troppo vicino è il SIC/ZPS “Fosso Cerreto” tutelato dalla Comunità Europea.

È ancora valido quanto affermato dal TAR “…. in passato, la Regione aveva già assentito 92 codici di rifiuti + 2 codici CER tramite silenzio assenso e con l’ultima modifica vengono di fatto aggiunti 21 nuovi codici CER, per cui ora la discarica gestisce ben 115 rifiuti diversi senza mai essere stata sottoposta a verifica di assoggettabilità”.

Rimangono validi ancora i vincoli paesaggistici del PTPR regionale, del PTPG della Città Metropolitana di Roma, le aree contigue del Parco di Veio.

I 21 codici CER per i quali si sta protraendo questo “balletto”, riguardano rifiuti di provenienza industriale, ad esempio, “forme e anime da fonderia”, “scorie di fusione” e “fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali”.

Non sono cose da prendere sotto gamba.

Sempre nell’ottobre del 2016 la Regione Lazio, nonostante le criticità rilevate dai cittadini durante la Conferenza dei Servizi del maggio 2016, autorizza IDEA4 srl a poter accettare in discarica rifiuti che hanno valori di concentrazione triplicati di alcuni elementi rispetto valori limite tabella 2 articolo 5 del DM 27/09/2010; stiamo parlando di arsenico, bario, cadmio, cromo totale, rame, mercurio, molibdeno, nichel, piombo, antimonio, selenio, zinco, cloruri, fluoruri, solfati, e di un altro parametro indicato come totale dei solidi disciolti.

Molti di questi elementi sono indicati dall’organismo internazionale International Agency for Research on Cancer come cancerogeni di Tipo 1.

Anche in questo caso i nostri legali hanno rilevato radicali illegittimità e anche per questa autorizzazione è stata redatta la diffida.

Comunque nei prossimi giorni usciremo con un Comunicato Stampa nel quale tratteremo in maniera più esaustiva i contenuti della diffida.

L’Associazione Ecologica Monti Sabatini – No discarica Magliano Romano ha scelto di diversificare le azioni di contrasto alla discarica di Magliano Romano, poiché pensiamo che una diffida, un atto di rilevantissimo peso, possa contribuire a ciò.

Le realtà attive nel nostro stesso ambito sono diverse, e ciò non può che farci piacere, ma la riproposizione del medesimo schema seguito da altri c’è sembrata limitativa, e per questo, dopo averci riflettuto, abbiamo deciso che una diffida potesse essere la cosa giusta da fare in questo momento.

Noi abbiamo paura.

Abbiamo paura per la nostra salute e per quella dei nostri figli e delle generazioni future.

Abbiamo paura che l’ambiente e il paesaggio possano subire danni irreparabili.

Abbiamo paura per ciò che potrebbe accadere all’economia agricola, turistica ed artigianale del nostro territorio.

Noi abbiamo paura, ma non molliamo. #SabatiniNoDiscarica #NonUnPassoIndietro

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N.B. – Riguardo al suddetto comunicato c’è da far presente la seguente serie di precisazioni, ai fini di una corretta informazione, portata nel pieno rispetto di critica e di cronaca sancito dell’art. 21 della Costituzione.

1 – La “associazione ecologica Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano” è stata costituita il 20 giugno 2016 (come attesta la sua stessa pagina facebook) da diversi soci del “Comitato No Discarica Magliano Romano”, da cui a tutt’oggi non si sono voluti dimettere, mantenendo come si suol dire “il piede in due staffe”.

Ne è diventato Presidente il sig. Sandro Nazzarri che in tal modo, in qualità di “socio promotore” del Comitato ancora in carica, continua ad utilizzare a nome e per conto però della neonata associazione il presidio al Km. 32 della via Flaminia che dalla fine del 2014 è stato installato ed utilizzato (quanto meno fino alla fine del mese di giugno dello scorso anno) soltanto dal “Comitato No Discarica Magliano Romano” con il permesso del Comune di Morlupo che ha sempre rilasciato l’occupazione di suolo pubblico esclusivamente al medesimo Comitato.

2 – Il Presidente Sandro Nazzarri ed il Direttivo della “associazione ecologica Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano” hanno fino ad oggi evitato un confronto diretto con il “Comitato No Discarica Magliano Romano” per trovare un punto di accordo sulla bozza di “Protocollo d’Intesa” che è stato loro proposto di sottoscrivere e che è finalizzato soprattutto a concordare una comune strategia riguardo alla battaglia contro la discarica, ma anche ad evitare al Comitato di dover procedere alle radiazioni dei “soci promotori” per “condotta riprovevole” nel rispetto di quanto dispone al riguardo l’art. 10 del suo Statuto.

In un documento che ancor prima che al Comitato è stato consegnato al Sindaco di Morlupo, Tiziano Ceccucci, che si è fatto mediatore per ottenere questo incontro-confronto congiunto, hanno lasciato intendere che la “associazione ecologica Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano” è interessata soltanto al presidio.

A dimostrazione oggettiva della mancanza di volontà di concordare la comune strategia auspicata dal Comitato, nel suddetto comunicato viene espressamente dichiarato che «lAssociazione Ecologica Monti Sabatini – No discarica Magliano Romano ha scelto di diversificare le azioni di contrasto alla discarica di Magliano Romano».

3 – Il sig. Sandro Nazzarri risulta essere stato fra i firmatari del ricorso n. 13874, depositato il 20 novembre 2015, che è stato promosso dal Presidente del Comitato Alessio De Guttry, da 78 cittadini e dalla associazione “Gruppi Ricerca Ecologica” (G.R.E.) e che ha portato ad ottenere la Sentenza n. 5274 del 5 maggio 2016 con cui è stata annullata la Determinazione G09137 del 22 luglio 2015 con cui il Direttore Vicario della Direzione Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, ing. Carlo Cecconi, «dava la possibilità ad Idea 4 srl di ricevere nella discarica di inerti che gestisce a Magliano Romano altri 21 codici CER».

La suddetta Determinazione era stata impugnata al TAR del Lazio anche dai titolari di due aziende agricole limitrofe alla discarica con il ricorso n. 12933 del 6 novembre 2015, che è stato riunito al ricorso del Comitato, determinando la sentenza n. 5274/20016.

 

La Determinazione G09137/2015 è stata impugnata anche dal Comune di Magliano con un ricorso che è stato accolto ed ha portato alla distinta Sentenza n. 5275 del 5 maggio 2106, con cui è stato annullato lo stesso provvedimento della Regione.

Nel suddetto comunicato si parla di “ricorsi presentati dai cittadini, dai comitati e dal Comune di Magliano Romano”, pur sapendo benissimo che a presentare uno dei tre ricorsi – oltre alla del tutto ignorata associazione “Gruppi Ricerca Ecologica” (G.R.E.) – è stato un unico Comitato, per giunta lo stesso di cui diversi soci della “associazione ecologica Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano” fanno tuttora parte, ma di cui evidentemente sembrano voler negare ora la paternità (e quindi anche i conseguenti meriti per tutti i successi fin qui ottenuti).

Nel comunicato si citano per di più due passaggi della sentenza del TAR n. 5274 del 5 maggio 2016 ottenuta dal “Comitato No Discarica Magliano Romano”.

4 – Nel comunicato si afferma che «rimangono validi ancora i vincoli paesaggistici del PTPR regionale, del PTPG della Città Metropolitana di Roma, le aree contigue del Parco di Veio», quando purtroppo così non è, dal momento che l’area della discarica in località “Monte la Grandine” non risulta soggetta ad alcun vincolo né di tipo paesaggistico (era soggetta una volta al vincolo degli “usi civici” che è stato cancellato) né di tipo urbanistico-territoriale, per cui le previsioni sia del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) che del Piano Territoriale Generale (PTG) della Provincia di Roma hanno solo la valenza di proposta e di indirizzo che le amministrazioni pubbliche non hanno l’obbligo di rispettare.

L’area della discarica è destinata dal PTPR a “Paesaggio Naturale di Continuità”, disciplinato dall’art. 23 delle Norme del PTPR che al paragrafo 4.8. della tabella B considera non compatibile il recupero e l’ampliamento delle discariche esistenti e non consente la realizzazione di nuove discariche: vale purtroppo come semplice indirizzo che la Regione si è data, diventando poi la prima a non rispettarlo.

Tavole A, particolare della Tavola 20, Foglio 365

Il Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG), approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale di Roma n. 1 del 18 gennaio 2010, destina la cava dismessa a territorio agricolo non vincolato.

L’unico vincolo oggi vigente sull’area della discarica è dato dalla Zona Addestramento Cani (in sigla ZAC) denominata “La Selva” in cui ricade e che come tale è riconosciuta fin dal 1997 sia nel Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Roma che nel Piano Faunistico Venatorio Regionale (vedi http://www.vasroma.it/la-discarica-per-rifiuti-speciali-non-pericolosi-che-si-vorrebbe-aprire-nel-territorio-di-magliano-romano-in-localita-monte-della-grandine/)

Con la sigla apv_064 nell’Allegato G al PTPR la ZAC (chiamata nella scheda caccia di selezione CA.SEL.) è denominata “Montenero”.

Non risponde al vero nemmeno che l’area della discarica ricada all’interno delle aree contigue del Parco di Veio, dal momento che a nord-ovest di quest’area naturale protetta non è stata prevista nessuna area contigua nella proposta del Piano di Assetto del Parco di Veio adottata con Deliberazione Commissario Straordinario n. 5 del 13 febbraio 2012. 

5 – Nel suddetto comunicato si parla impropriamente di non meglio precisate «tre delibere regionali rilasciate ad IDEA4 srl», quando in realtà si tratta di 3 Determinazioni, di due sole delle quali il testo del comunicato lascia però capire i contenuti, senza specificare quali siano esattamente. 

Sono le seguenti rilasciate entrambe non più dall’Ing. Carlo Cecconi, ma direttamente dal Responsabile della Direzione Regionale Governo del Ciclo Rifiuti, Arch. Demetrio Carini: 

Determinazione G11762 del 14 ottobre 2016 con cui la S.r.l. “Idea 4” è stata autorizzata «a poter accettare in discarica rifiuti che hanno valori di concentrazione triplicati di alcuni elementi rispetto valori limite tabella 2 articolo 5 del DM 27/09/2010»; 

Determinazione G1256 del 20 ottobre 2016, con cui «la Regione, il 20 ottobre 2016, autorizza di nuovo gli stessi 21 codici CER». 

La Determinazione G11762 del 14 ottobre 2016 è stata preceduta dalla Determinazione G11647 del 13 ottobre 2016, che è ad essa propedeutica e che dovrebbe essere la terza deliberazione a cui allude il comunicato.

6 – Su questo stesso sito il 14 dicembre 2016 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Magliano Romano: i nuovi ricorsi al TAR contro la discarica di inerti”, che si chiudeva facendo sapere in anticipo che «le stesse due suddette Determinazioni [che la “associazione ecologica Monti Sabatini – No Discarica Magliano Romano” ha fatto oggetto di diffida] verranno impugnate anche dal Comitato No Discarica Magliano Romano, che ha già presentato ricorso per motivi aggiunti contro gli atti della Regione Lazio che hanno approvato il collaudo dell’impianto di trattamento chimico fisico del percolato della discarica di inerti di Magliano Romano e che intende opporsi al ricorso al Consiglio di Stato della S.r.l. “Idea 4” per l’annullamento dell’Ordinanza n. 4895 del 31 agosto 2016». (vedi http://www.vasroma.it/magliano-romano-i-nuovi-ricorsi-al-tar-contro-la-discarica-di-inerti/)

Infatti il “Comitato No Discarica Magliano Romano” assieme ai Gruppi Ricerca Ecologica (G.R.E.) ha promosso il ricorso n. 15223 che è stato depositato il 22 dicembre 2016, per l’annullamento della Determinazione G11762 del 14 ottobre 2016, previa sospensiva che il TAR del Lazio ha accolto con Ordinanza del TAR n. 527 del 1 febbraio 2017, fissando l’udienza di merito all’11 luglio 2017 (http://www.vasroma.it/49996-2/#more-49996).

Appare quindi quanto meno più che significativa la precisazione fatta nel comunicato secondo cui «lAssociazione Ecologica Monti Sabatini – No discarica Magliano Romano ha scelto di diversificare le azioni di contrasto alla discarica di Magliano Romano», optando per un atto di diffida (anziché per un ricorso) che annuncia proprio in coincidenza con il comunicato del giorno prima del “Comitato No Discarica Magliano Romano”, con cui è stata data notizia della sospensiva decisa dal TAR proprio della stessa Determinazione fatta oggetto di diffida.

Altrettanto significativa è la coincidenza della diffida presentata riguardo all’altra Determinazione G1256 del 20 ottobre 2016, sapendo che è stata impugnata non solo dal “Comitato No Discarica Magliano Romano”, ma anche dal Comune di Magliano Romano (vedi http://www.vasroma.it/discarica-di-magliano-romano-il-comune-annuncia-il-ricorso-al-tar-contro-lennesima-autorizzazione-rilasciata-dalla-regione/) che ha ottenuto di essere aiutato concretamente anche dagli altri Sindaci dell’Area Tiberina-Cassia Flaminia (vedi http://www.vasroma.it/46705-2/). 

Nel comunicato si fa sapere che «comunque nei prossimi giorni usciremo con un Comunicato Stampa nel quale tratteremo in maniera più esaustiva i contenuti della diffida»: sembra tradire malamente la fretta di anticipare un vero e proprio Comunicato Stampa con questo “comunicato” pubblicato proprio il giorno dopo di quello del “Comitato No Discarica Magliano Romano”, con cui è stata annunciata la sua doppia vittoria al TAR.  

Si arriva ad una tale conclusione chiedendosi perché l’associazione non ha atteso un paio di giorni per uscirsene direttamente con un Comunicato Stampa.    

7 – Con riferimento tacito anche se non soprattutto al “Comitato No Discarica Magliano Romano”, il comunicato fa sapere che «le realtà attive nel nostro stesso ambito sono diverse, e ciò non può che farci piacere, ma la riproposizione del medesimo schema seguito da altri c’è sembrata limitativa, e per questo, dopo averci riflettuto, abbiamo deciso che una diffida potesse essere la cosa giusta da fare in questo momento.» 

Se dunque i ricorsi al TAR promossi dal “Comitato No Discarica Magliano Romano” costituiscono la riproposizione limitativa di un medesimo schema, ci vogliamo augurare sinceramente che le diffide costituiscano veramente «un atto di rilevantissimo peso» e che i vizi di legittimità rilevati dai “tecnici” dell’associazione siano ben più rilevanti delle censure portate al TAR dai legali del Comitato e tali quindi da indurre la Regione ad annullare in via di autotutela le due Determinazioni prima ancora che lo faccia il TAR con tanto di sentenza, a partire dal prossimo 11 luglio.

8 – Nel comunicato si mette in risalto come «importante novità» il fatto che una delle due diffide sia «stata rivolta a chi ha di nuovo autorizzato i 21 codici CER», vale a dire l’Arch. Demetrio Carini, per cui siamo certi che – in caso di mancata risposta o comunque di inottemperanza alla diffida anche da parte degli altri soggetti coinvolti – la “associazione Ecologica Monti Sabatini – No discarica Magliano Romano” procederà sicuramente a norma di legge, presentando un esposto-denuncia ai sensi quanto meno dell’art. 328 del Codice Penale per omissione di atti dovuti d’ufficio.

 

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

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