Con 408 sì, 254 no e 33 astenuti, il Parlamento Europeo ha ratificato il Comprehensive economic and trade agreement Ue – Canada (Ceta). Dopo la votazione, il relatore Artis Pabriks (Partito popolare europeo) ha dichiarato che «con l’adozione del Ceta, abbiamo preferito l’apertura, la crescita e standard elevati al protezionismo e alla stagnazione. Il Canada è un Paese con il quale condividiamo valori comuni e un alleato sul quale possiamo fare affidamento. Insieme possiamo costruire ponti, invece di un muro, per la prosperità dei nostri cittadini. Ceta sarà un punto di riferimento per gli accordi commerciali futuri in tutto il mondo». La Coalizione Stop Ttip Italia spiega che «nonostante una spaccatura profonda nel partito socialdemocratico, l’accordo con il Canada è stato approvato. Per la parte di competenza europea, entrerà provvisoriamente in vigore senza attendere il vaglio di 38 Parlamenti nazionali in 28 Stati membri. Il loro pronunciamento è comunque una vittoria della società civile, che ha impedito a Bruxelles di mantenere il Ceta un affare soltanto europeo». Con l’applicazione provvisoria del CETA, cadranno tariffe e quote su una vasta linea di beni e servizi commerciati tra i due blocchi, con prospettive negative per le piccole e medie imprese, i diritti del lavoro, la sicurezza alimentare, l’ambiente e i servizi pubblici. Oggi a Strasburgo molte persone hanno manifestato per denunciare che il Ceta consentirà alle multinazionali il potere di citare in giudizio i governi e minacciare le norme che proteggono l’ambiente, la salute pubblica e i diritti sociali. Attivisti di Greenpeace hanno simbolicamente mantenuto a galla una statua raffigurante la Giustizia, evitandone l’affondamento nelle acque che circondano il Parlamento Europeo a Strasburgo, per denunciare la pericolosità del Ceta e hanno aperto striscioni con la scritta “Affondate il Ceta, non la Giustizia”. Secondo Greenpeace, «i politici europei – soprattutto chi si […]