Lettera aperta/raccomandata alla Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici della provincia di Napoli e ai quotidiani nazionali

 

Gentilissimo Direttore

Sono Franco Cuomo, le scrivo nella qualità di coordinatore del circolo VAS (Verde Ambiente e Società) “Giovanni Esposito per esporLe tutto quello che sta accadendo nella città di Vico Equense, ritenendo questa Soprintendenza anche responsabile in quello che può essere definito  un vero e proprio stupro del paesaggio e del territorio a Vico Equense, in Costiera Sorrentina e le dirò il perché.

Da troppo tempo come ambientalista militante ma soprattutto come  cittadino, insieme ad altri cittadini indignati, dopo molte denunce e anche esposti alla Procura della Repubblica rileviamo un atteggiamento di lassismo e di tolleranza incomprensibile che questa Soprintendenza mantiene nei confronti di opere e di interventi che si sono autorizzati sul territorio di Vico Equense, lo rileviamo e non ce ne sappiamo fare una ragione.

Una volta si riteneva che  le Soprintendenze fossero degli organi di tutela e di salvaguardia per i beni architettonici, paesaggistici, storico – artistici e etnoantropologici, si riteneva che segnalare abusi alla Soprintendenza significasse fare intervenire la massima autorità competente per la loro tutela e preservazione.

Purtroppo oggi, devo segnalare e denunciare che non è più così.

In virtù di non si sa quale investitura un assessore ai lavori pubblici di questo comune, già purtroppo sindaco di questo comune  sta manomettendo  e travisando, nella veste di capomastro improvvisato, sentieri antichi in località di pregio architettonico e paesaggistico, tre esempi a caso: via Mirto (un antico tracciato della vecchia via Minerva), sentiero conosciuto tra i più belli dal CAI, completamente cementificato e ora la via vecchia Camaldoli, il sentiero che porta alla splendida Villa Giusso, ripetutamente sventrata da lavori e la via Arcoleo in località marina di Seiano, dove, sempre per lavori o fognari o di posa in opera di cavi, l’antico basolato è stato divelto e non più risistemato mentre al suo posto è stato colato asfalto che come una ferita attraversa tutta la strada.

Potrei segnalarle altri esempi di stupro del paesaggio, esempi, per i quali questa Soprintendenza sembrerebbe aver espresso pareri favorevoli e autorizzazioni: cabine balneari in cemento sul demanio, costruzioni per attività di ristorazione su scogliera frangiflutti, alcune di queste ricadenti in zona rossa del PUT.

E allora mi chiedo e Le chiedo, per il ruolo e le competenze da lei ricoperte, di spiegare a me, ma soprattutto ai cittadini di questo paese i motivi di un atteggiamento simile. 

Lei ce lo deve gentile direttore soprattutto se pensiamo che il paesaggio, la tutela dei luoghi antichi e delle preesistenze faccia ancora parte del patrimonio e della storia collettiva di una comunità e siano ancora oggetto di vostra tutela.  

Ci risponda allora perché ciò che sta accadendo in questa città, che viene spesso chiamata la perla della costiera sorrentina, non è più tollerabile oltre.

La manomissione di equilibri delicati, la posa in opera di una illuminazione eccessiva in zone nelle quali si fa solo trecking, con il conseguente inquinamento luminoso notturno per tutte le specie, l’improvvisata manomissione di siti antichi, spesso portano la vostra autorizzazione e allora aspettiamo umilmente, ma con trepidazione, la sua risposta e la spiegazione di quello che oggi a molti appare essere incomprensibile.

La saluto cordialmente

 

Prof. Franco Cuomo

Coordinatore del Circolo VAS “Giovanni Esposito” di Vico Equense

 

 

 

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