Escursione media a Pizzo Deta (Ernici)

 

L’associazione Sempre Verde – Pro Natura Latina vi invita a salire su Pizzo Deta per celebrare la nostra adesione al Comitato per la Promozione dei Monti Ernici (http://www.comitato-ernici.org/)

La difficoltà dell’escursione è Escursionista Espero (EE), alla stessa strenua della Semprevisa per capirci. Se non siete mai stati in Appennino, non perdete l’occasione di capire che cos’è.

Domenica 22 APRILE 2018 L’Appennino Gentile – escursione sul Monte PIZZO DETA da PRATO DI CAMPOLI (comune di Veroli, FR)

L’ESCURSIONE:

Partenza da Prato di Campoli – Pizzo Deta: sentiero classico, Sentiero Cai n. 16

Difficoltà: EE parzialmente innevato

Dislivello: 950 m.

Durata escursione: circa 6 ore, soste escluse.

APPUNTAMENTI:

DOMENICA 22 aprile 2018

Partenza da Latina: ore 7:50 al parcheggio davanti il tribunale di Latina

https://goo.gl/maps/J1FpbXxZiCM2

PARTENZA ORE 8.00

Arrivo previsto a Prato di campoli e inizio trekking h9:30.

Il parcheggio è a pagamento e ha un costo di eu 2,50.

Tutti gli spostamenti saranno effettuati. con auto proprie.

Pranzo al sacco e almeno 1,5l di acqua.

COSTI:

A Sempre Verde Pro Natura – Latina è dovuto il solo contributo assicurativo: 3 euro (solo per chi non è coperto dall’assicurazione annuale),

Tutti gli altri costi (carburante, cibo, ecc.) sono a carico dei partecipanti.

Non sono richieste quote di partecipazione anche se dai non soci Ë gradita l’iscrizione

all’associazione (EUR 10 socio semplice oppure EUR 25 volontario – comprensiva di assicurazione annuale) o un piccolo contributo.

Prenotazioni:

ai fini assicurativi è necessaria la prenotazione al seguente indirizzo entro il 21 aprile alle 13:00,

al seguente indirizzo:

https://goo.gl/tFBJuH

NB: la prenotazione tramite mail è da richiedere solo in caso di problemi col modulo google, indicando:

Nome, cognome, data di nascita, numero di cellulare.

Contatti:

sempreverde.pronatura@gmail.com

http://sempreverdelatina.weebly.com/

Roberto

magalumaca@inventati.org 346 7559147

Gianluca 3313995755

All’inizio dell’escursione sarà richiesta a tutti i partecipanti la sottoscrizione di una

dichiarazione liberatoria nei confronti dell’associazione Sempre Verde.

Potete anche scaricarla dal seguente link, in modo da portarla già compilata per accorciare i tempi:

https://drive.google.com/open?id=0B1qaug1AdAHlRE54cEFveUJydms

Visitate la pagina dell’evento per sapere gli ultimi aggiornamenti.

Pizzo Deta è la “montagna sacra” dell’escursionista ciociaro. Chi tra gli amanti delle alte quote

appenniniche non ha mai toccato con mano almeno una volta la madonnina ai 2041 mt di Pizzo Deta.

Una classica, imperdibile, nel cuore dei Monti Ernici. Una montagna, anzi una cima di una catena

montuosa, che, come si evince dal nome stesso, ha la forma di un dito rivolto verso il cielo.

Una vetta che cambia volto da ogni diverso angolo di osservazione: dolce e apparentemente innocua

dal versante Verolano, aspra e temibile dal versante rovetano.

Ampi declivi erbosi e boscosi ne caratterizzano il versante sud, mentre a nord assume un aspetto

prettamente dolomitico.

La vegetazione è piuttosto uniforme: il Prato di Campoli è, infatti, contornato da una fitta e ampia

faggeta che in autunno assume colorazioni multiformi. Frequente Ë, comunque, la presenza

dell’acero montano e del biancospino.

L’ESCURSIONE

Si parcheggia l’auto al piazzale della madonnina di Prato di Campoli (quota 1100).

Si percorre in tutta la sua lunghezza il Prato in direzione nord-est, fino ad imboccare il bosco

sul suo bordo settentrionale, sulla sinistra osservando i pendii sommitali di Pizzo Deta, e

seguendo il vecchio sentiero 16 del CAI.

Entrati nel bosco, e attraversata una radura, si mantiene la sinistra orografica salendo più

decisamente e raggiungendo, dopo circa 45 minuti dalla partenza, un profondo fosso che va

attraversato verso destra. Il sentiero si inerpica ripido lungo le ultime propaggini del bosco

(quota 1750 ca), passando nei pressi di un abbeveratoio. Da qui si scorge la cresta

tra M. Pratillo e Pizzo Deta, che si raggiunge, dopo circa 50 minuti di salita ripida ma non

eccessivamente faticosa (se si escludono le giornate e le ore più calde).

Dalla sella, si scorge finalmente la vetta del Pizzo Deta sulla destra,

raggiungibile in 10 minuti di salita su facile sentiero.

Dalla vetta il panorama è mozzafiato: nelle giornate più limpide si distinguono chiaramente,

oltre a tutte le vette degli Ernici, tutte le maggiori cime dell’Appennino abruzzese e laziale,

dal Terminillo al Gran Sasso, dal Velino alla Maiella, dai Monti Marsicani alle Mainarde.

Nelle giornate davvero limpide si può scorgere il Matese, l’Adriatico e il Tirreno,

con le isole pontine.

Dalla vetta è interessante osservare (con estrema attenzione, specie in presenza di neve o ghiaccio)

l’impressionante versante settentrionale e il Vallone del Peschiomacello, con tutta la Val Roveto.

AVVERTENZE E INDICAZIONI

Nota: La classificazione della difficoltà è stata attribuita dal CAI e i tempi di percorrenza sono indicativi.

Preparazione fisica

Come per ogni altro sport (ad esempio lo sci di fondo, il ciclismo e la marcia), l’escursionismo può venire praticato con risultati migliori se in possesso di un adeguato allenamento. Il suo scopo è quello di permettere al nostro organismo di affrontare situazioni, come ad esempio la marcia in salita per svariate ore, per le quali non è preparato e che sarebbe in grado di superare solo a prezzo di grandi fatiche. L’allenamento diventa quindi necessario soprattutto per chi svolge un’attività sedentaria per tutta la settimana come succede alla maggior parte di noi.

Affrontare fisicamente preparati un’escursione vuol dire innanzitutto sicurezza. La fatica è uno dei maggiori nemici dell’escursionista, tanto è vero che la maggior parte degli incidenti avvengono nella fase di ritorno, quando appunto l’attenzione è ridotta per la stanchezza. Ma anche per le camminate più semplici l’essere stanchi vuol dire non divertirsi, non apprezzare le bellezze della natura e dei luoghi attraversati.”

(cfr. http://www.falconaumanni.it/cosa-devo-sapere-per/32-la-preparazione-fisica-nel-trekking.html)

“Trekking è camminare per conoscere, vivere e leggere l’ambiente intorno a noi, rispettarlo, vivere in armonia con esso, lavorando quindi anche per far crescere una mentalità nuova, che porti ad un maggiore equilibrio tra l’uomo e la Natura”

Tratto da Monti Lepini ñ 29 itinerari per escursioni e trekking è APT Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Latina

I sentieri

I tempi di percorrenza, di andata e ritorno, sono calcolati per un’escursionista con un sufficiente grado di allenamento e non tengono conto delle eventuali soste che si possono compiere lungo il percorso. Il dislivello Ë quello assoluto ovvero tiene conto di tutti i sali-scendi sia per per l’andata che per il ritorno e non è la semplice differenza tra la quota di arrivo e quella di partenza.

Il periodo

Per apprezzare meglio i paesaggi di questi monti (Monti Lepini), si consiglia di percorrere i sentieri nel periodo primaverile e autunnale. D’estate, a causa delle basse quote in cui si snodano i sentieri e della forte insolazione, è preferibile evitare escursioni sul Versante Sud, mentre d’inverno si suggerisce di farle in presenza di neve, che rende più suggestivo l’ambiente montano. Percorrendo gli itinerari nei periodi sconsigliati si rischia di non apprezzare a pieno le bellezze naturali di questi luoghi. Si raccomanda vivamente di astenersi dal proseguire in caso di avverse condizioni atmosferiche soprattutto per quei sentieri ove l’orientamento risulta problematico.

L’equipaggiamento

Un sentiero può attraversare numerosi ambienti e ovviamente la natura del terreno è estremamente variabile, cos’è Ë sicuramente necessario un buon paio di scarponi; anzi meglio due, uno per l’inverno e adatto per la marcia sulla neve e uno per le altre stagioni, oltre a due paia di calzettoni adatti. Per quanto riguarda l’abbigliamento è bene essere attrezzati secondo la stagione: è indispensabile avere nello zaino un indumento idoneo per ripararsi in caso di pioggia e una giacca a vento da indossare nell’eventualità di trovarsi in presenza di forte vento in quota. Un berretto per il sole e un copricapo di lana per il freddo insieme a un paio di guanti sono sicuramente utili. Si consiglia di non mettere troppe cose nello zaino, per evitare di rendere la marcia troppo faticosa.

L’alimentazione

Portare sempre almeno un litro d’acqua e alimenti con un buon grado di digeribilità e soprattutto ricchi di carboidrati (in particolare farinacei e frutta) che danno un apporto calorico notevole. In caso di forte sudorazione si può ricorrere a integratori di vitamine e sali minerali ma è bene non affidarsi solo a questi mezzi e dare sempre la precedenza a prodotti naturali come la frutta fresca e secca. Non bisogna eccedere nei cibi poiché in montagna occorre essere sempre in buona forma fisica. Evitare gli alcolici o almeno assumere moderatamente verso la fine dell’escursione. Per i sentieri più impegnativi è consigliabile fare piccoli spuntini ogni due ore circa e non un unico pasto a metà della giornata.

Attrezzatura

Alcuni strumenti, come la bussola, l’altimetro e la carta topografica, sono senz’altro molto utili soprattutto per coloro che iniziano a fare escursioni in montagna. Altri sono consigliabili come un binocolo di modeste dimensioni e una macchina fotografica con obiettivo standard e un grandangolo. Anche un coltello milleusi può essere utile.

La natura

Con brevi deviazioni si possono raggiungere le grotte che si trovano a poca distanza dai sentieri, ma si raccomanda particolare attenzione nell’avvicinarsi, data la loro pericolosità; è meglio quindi non avventurarsi all’interno se non in presenza di esperti speleologi. È assolutamente vietato raccogliere piante soprattutto se protette (agrifoglio, orchidee, ecc..), molestare gli animali o gettare rifiuti: conservateli invece nello zaino e portateli a valle. I luoghi che si raggiungono attraverso questi sentieri sono il più delle volte selvaggi, la natura è ancora incontaminata e i paesaggi sono tra i più belli e interessanti del Lazio. Abbiamo il dovere di mantenerli così come li troviamo e, pertanto. Quando percorri un sentiero fai in modo che chi viene dopo di te non si accorga del tuo passaggio.

Inoltre gli animali sono intorno a noi, ma non si fanno vedere, e le piante non fuggono via ma se percorri un sentiero in silenzio e con molta attenzione puoi vedere ciò che gli altri non vedono.

IMPORTANTE

Si precisa che il presente comunicato costituisce un mero invito per un’escursione in gruppo per cui l’associazione proponente non assume alcun onere finalizzato all’organizzazione di detta attività, limitandosi a favorire l’incontro di persone aventi una comune finalità.

Conseguentemente ciascuno Ë libero di determinare il modo con cui svolgere l’escursione, tenendo in considerazione anche le proprie attitudini psico-fisiche.

In considerazione di ciò l’associazione non Ë responsabile per eventuali danni alla persona od a cose occorse nella effettuazione dell’escursione.

In ogni caso si ritiene doveroso informare che l’attività escursionistica implica il possesso di una sana e robusta costituzione.

Inoltre, trattandosi di manifestazione pubblica, la partecipazione alle escursioni implica l’autorizzazione da parte del richiedente sia all’utilizzo della propria immagine che ai dati in esso contenuti in forma anonima e collettiva e non saranno pertanto trasmessi a terzi se non previo consenso dell’interessato, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dalla legge 30/06/03 n° 196.

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