Isola di San Giacomo in Paludo: degrado della laguna. Lettera di Guido Pollice, Presidente di VAS

Il giornalista veneziano Alberto Vitucci, sempre attento e vigile su ciò che succede nella città lagunare, ci fa sapere che sotto i colpi del moto ondoso è crollato il pontile di San Giacomo in Paludo, provato dall’incuria e dalla mancata manutenzione.

Per accedere all’isola siamo tornati a 15 anni fa, ma non solo: ora l’isola di San Giacomo in Paludo diventa territorio di caccia e non in termini figurativi, perché chiunque accederà con i barchini e si posterà in attesa delle anatre !!!!!.

Noi come associazione non siamo riusciti a trovare i mezzi per proseguire e terminare i lavori di salvaguardia e sistemazione dell’area, ma una cosa è certa: l’isola era protetta e assicurata contro vandali e incuria e speravamo che entrasse nel sistema del Parco della Laguna Nord come era auspicato da Comune e Regione.

Invece, il morbo della speculazione e del buco di bilancio dello Stato ha visto il Ministero del Tesoro o chi per lui fare un vendita fasulla alla Cassa Depositi e Prestiti (faremo attraverso il Parlamento una verifica se i soldi sono entrati nelle casse dello Stato o se sia trattato di una postazione di bilancio relativa all’anno 2016 a copertura del deficit).

Lo scopo era e forse è, di vendere l’isola a qualche speculatore o magnate russo e di fare cassa e continuare a cementificare un bene inalienabile facente parte del sistema lagunare da preservare da una logica cieca e poco accorta.

Abbiamo dedicato anni della nostra vita (noi di VAS, i soci veneziani e gli amici), investito soldi e passione, abbiamo bussato a molte porte per far intervenire chi poteva (in parte ci siamo riusciti).

Ora ci dispiace vedere e registrare il degrado e l’abbandono in nome di quattro soldi e di chi ha venduto l’anima al diavolo.

Si sappia che non resteremo muti.

Guido Pollice

Presidente di VAS Onlus (verdi ambiente e società ) e Vice Presidente di Green Cross Italia

Le foto presenti sono state realizzate dal circolo di VAS Venezia e risalgono al novembre scorso in cui lanciammo il grido d’allarme sulla situazione di degrado.

L’isola era stata restituita alla CDP.

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