A Bonn il big business difende l’Accordo di Parigi e si impegna per andare oltre gli obiettivi 2020

 

Gli organizzatori del Global Climate Action Summit (Gcas) che si terrà a settembre a San Francisco hanno presentato all’United Nations climate change summit in corso a Bonn nuove prove di come le città, gli Stati, le Regioni, le imprese e gli investitori stanno lavorando per rispettare gli Accordi di Parigi ed andare oltre, contribuendo così a creare lo slancio necessario per ottenere  un esito positivo della  Conferenza delle parti dell’ United Nations framework convention on climate change (Cop24 Unfccc) che si terrà in alla fine dell’anno.

Il summit di San Francisco sarà ospitato dal governatore democratico della California, Jerry Brown, dall’inviato speciale del Segretario generale dell’Onu per l’azione climatica Michael Bloomberg, dal  presidente del gruppo Mahindra Anand Mahindra e dalla segretaria esecutiva dell’Unfccc Patricia Espinosa e nessuno si nasconde che sarà una vera e propria sfida in territorio statunitense alla decisione di Donald Trump di far uscire gli Usa dall’Accordo di Parigi.

Anche se molte associazioni ambientaliste e sociali sono scettiche sulla partecipazione delle multinazionali ai summit climatici dell’Onu e pensano che gran parte delle loro promesse siano semplice greenwashing contraddetto dalle loro reali attività sul territorio e nei mercati, parlando con i giornalisti ai margini della Conferenza di Bonn, Anirban Ghosh, chief sustainability officer del Mahindra Group, una tra le più grandi business houses  dell’india,  ha annunciato un grosso passo avanti: «13 delle nostre aziende  si sono impegnate a ridurre le loro emissioni in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sottoscrivendo un obiettivo basato sulla scienza».

Un annuncio che porta a oltre 400 le grandi multinazionali che hanno obiettivi basati sulla scienza de che è stato accolto con favore dalla Espinosa che ha detto: «Alla Cop24 di Katowice, il mondo avrà molto da fare per garantire che l’accordo di Parigi porti al ​​risultato desiderato, ovvero mantenere il cambiamento climatico entro limiti gestibili.

Per fortuna, i progressi rivoluzionari in corso nell’economia del “mondo reale”, che arriveranno in California a settembre, saranno fondamentali per contribuire a rendere un successo la Cop in Polonia».

L’Unfccc sottolinea che «ad oggi, oltre 700 aziende leader in tutto il mondo hanno assunto impegni strategici sul clima attraverso la campagna Take Action della coalizione We Mean Business . Collettivamente, queste società rappresentano 2,62 gigatonnellate di emissioni, il che equivale alle emissioni totali annue dell’India. ».

L’annuncio del Gruppo Mahindra risponde a una delle cinque “Summit Challenges” che vengono presentate ai governi subnazionali, alle imprese e alla società civile di tutto il mondo in anticipo rispetto al Summit per l’azione globale sul clima.

Il suo impegno rientra nella seconda delle cinque sfide – crescita economica inclusiva – e significa che finora ben 400 companies hanno reagito positivamente a questa particolare “chiamata all’azione”, che mira a far firmare 500 società entro la conclusione del Gcas a settembre.

Il presidente del Mahindra Group, Anand Mahindra, ha dichiarato: «Esiste una notevole congruenza tra gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, il governo indiano e aziende come il Mahindra Group. 

L’India, come l’Accordo, è mossa da una forte convinzione al più alto livello politico che il perseguimento della stabilità ambientale sia l’unica via da seguire. 

Di conseguenza, l’India ha fissato obiettivi estremamente ambiziosi nel settore delle risorse rinnovabili ed è in anticipo sul programma per soddisfarne alcuni. 

Nella mia attività, siamo spinti dalla convinzione che la sostenibilità sia un’opportunità di business e un modo per rendere il lavoro soddisfacente per i nostri giovani millennial. 

Quindi, da ogni punto di vista, sono lieto di accelerare lo slancio creato dall’Accordo di Parigi».

Oltre a premere sui governi che si riuniranno alla Cop24 in Polonia perché aumentino la loro ambizione climatica, il Gcas californiano punta a dare un grosso impulso al Summit sul clima convocato per il 2019 dal segretario generale dell’Onu António Guterres e a far aumentare gli obiettivi dei piani di azione climatici (Nationally determined contributions – Ndc) entro il 2020.

Il 2018 Global Climate Action Summit, che si terrà a San Francisco dal 12 al 14 settembre,  riunirà governi statali e locali, imprese e cittadini di tutto il mondo per mostrare l’azione sul clima in atto, dimostrando così che è in atto un movimento internazionale e trasversale contro i  cambiamenti climatici e ispirando impegni nazionali più forti a sostegno dell’accordo di Parigi.

Al Gcas ricordano che «per mantenere il riscaldamento  globale ben al di sotto di 2 gradi C, e idealmente 1,5 gradi C – evitando temperature che potrebbero portare a conseguenze catastrofiche – le emissioni mondiali devono iniziare a diminuire entro il 2020».

Il Summit di San Francisco illustrerà l’azione climatica  in atto in tutto il mondo, insieme a nuovi e audaci impegni, per dare ai leader mondiali la fiducia che entro il 2020 possono spingersi ancora oltre gli obiettivi di Parigi.

Le cinque aree tematiche principali del Summit sono: Sistemi energetici sani; Crescita economica inclusiva; Comunità sostenibili; Stewardship della terra e investimenti trasformativi sul clima.

Nei prossimi mesi verrà pubblicata una serie di rapporti in preparazione del Summit che sottolineano  il contributo di Stati e regioni, città, imprese, investitori e società civile – i “non-party stakeholders”  dell’Unfccc – agli sforzi nazionali e internazionali per affrontare il cambiamento climatico.

Nick Nuttall, direttore comunicazioni del Global Climate Action Summit, conclude: «Il 2018 è l’anno in cui il mondo deve intensificare l’azione per ridurre le emissioni entro il 2020 e preparare la fase per l’attuazione rapida e completa dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e del suo cruciale obiettivo per la temperatura. 

Il summit riunirà business, Stati, città, regioni, territori e persone di tutto il mondo in una causa comune, per portare l’ambizione climatica al livello successivo».

 

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 3 maggio 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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