È stato il cambiamento climatico il grande protagonista del focus scientifico che si è tenuto al Villaggio per la Terra, il format ideato da Earth Day Italia e realizzato in collaborazione con il Movimento dei Focolari di Roma, Agenzie delle Nazioni Unite, il MIUR e il Ministero dell’Ambiente e che si chiude oggi a Roma. Un evento nel corso del quale è stato marcato l’abisso che oggi separa il rischio effettivo che stiamo correndo e la sua percezione, pubblica e politica: come spiega il presidente della Federazione mondiale delle società di sanità pubblica Walter Ricciardi, mentre in passato «rischi come l’apocalisse nucleare furono ben chiariti da Hiroshima e Nagasaki, l’apocalisse che il cambiamento climatico può causare per la salute è largamente sottostimata. Perciò è molto opportuno parlarne in tutte le circostanze e spiegare questi dati ai cittadini». Non a caso lo scorso dicembre Ricciardi, durante la sua presidenza all’Istituto superiore di sanità – ovvero l’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale, dipende dal ministero della Sanità –, organizzò sempre a Roma il primo simposio internazionale Health and Climate Change, durante il quale oltre 500 ricercatori misero a fuoco la posta in gioco. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il cambiamento climatico sarà la prima causa di 250mila decessi all’anno nel mondo per tutto il prossimo ventennio. Morti dovute a ondate di calore e di freddo, inondazioni, alluvioni ed altri eventi estremi, che pongono alcune aree geografiche – come il sud Europa, Italia compresa – più a rischio di altre. Un effetto potenzialmente associato al surriscaldamento globale dovuto all’emissione di agenti inquinanti è la maggior facilità di diffusione delle malattie, favorite anche dall’aumento, grazie alle condizioni climatiche, di molti insetti vettori; in Europa, per esempio, si prevede l’aumento della diffusione delle zanzare e con esse il ritornino di determinate malattie che si pensavano eliminate: come la […]