Greta, un diario di famiglia. “Così lottiamo per il pianeta”

 

A VOLTE ci vuole una persona invisibile per farci aprire gli occhi. 

Greta Thunberg lo era.

Prima degli scioperi per il clima, dei discorsi all’Onu, del milione e mezzo di studenti che hanno seguito il suo esempio marciando contro l’inerzia dei governi sul cambiamento climatico, l’adolescente svedese viveva chiusa nel mutismo, piegata con il naso affondato nel pelo del suo cane Moses, in lacrime per essere stata bullizzata a scuola.

Ci metteva 2 ore e 10 minuti per mangiare cinque gnocchi”, ricorda il padre parlando della malattia.

Ma Greta, affetta da sindrome di Asperger, sotto quel mantello di invisibilità e sofferenza, stava in realtà lottando: non faceva che studiare, ripetere a memoria i dati sulle emissioni di anidride carbonica, ritagliare articoli, conoscere e capire i fatti.

Un solo viaggio in aereo può cancellare vent’anni di raccolta di differenziata”, ripeteva da sola in cucina.

Si stava preparando ad agire.

Il racconto di quel periodo, di come una famiglia unita ha usato la stessa forza necessaria per cercare di curare le figlie (anche la sorella Beata soffre di disturbi di neuro-sviluppo) in una battaglia concreta contro il cambiamento climatico è la trama de La nostra casa è in fiamme, il libro di Greta Thunberg scritto insieme alla sua famiglia e che dal 9 aprile uscirà in edicola con Repubblica a 12,90 euro oltre al costo del quotidiano.

Per volontà di Greta doveva essere un “libro sul clima”, e in gran parte lo è così come, sempre per scelta delle sorelle Thunberg, è una pubblicazione i cui proventi andranno tutti in beneficenza ad associazioni che si battono per salvare il pianeta.

(Articolo di Giacomo Talignani,pubblicato con questo titolo l’8 aprile 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

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