Sindaci contro l’emergenza clima, la petizione di Cittaslow

 

Combattere l’emergenza climatica e ambientale.

E’ questo lo spirito della petizione approvata all’unanimità da oltre 350 sindaci di ‘Cittaslow’, la rete mondiale delle città del ‘buon vivere’, nata a Orvieto nel 1999.

I cardini di questa rete – che riunisce 30 Paesi diversi e rappresenta circa 25 milioni di cittadini – vanno dall’economia circolare alla resilienza ambientale e sociale, dalla responsabilità sociale al rispetto dei saperi tradizionali alla difesa della biodiversità.

Ora, per il 2019 e il 2020 “i primi campi” su cui intervenire – viene spiegato – sono “l’energia, i trasporti e lo stop alla plastica“.

Cittaslow fa presente come non possa esserci “futuro di qualità per le prossime generazioni senza una rapida presa di coscienza della crisi ambientale e l’adozione dei conseguenti atti amministrativi e operativi“; e come “dal territorio e dalle città“, possa arrivare “la risposta più concreta ed efficace, che supera i confini degli Stati, e contribuisce a migliorare il Pianeta“.

Tutti sappiamo – osserva il presidente di Cittaslow, il sindaco di Pollica Stefano Pisani – che l’ecosistema terrestre e la nostra stessa sopravvivenza sono a rischio a causa di inascoltati appelli sul Pianeta.

L’emergenza climatica obbliga i sindaci a promuovere un impegno straordinario all’interno delle amministrazioni comunali e delle singole comunità per arginare i cambiamenti climatici e lo squilibrio in atto a livello ambientale“.

Cittaslow è nata 10 anni fa.

Riunisce piccole e medie città e anche alcune metropoli (e tra i soci sostenitori ci sono anche parchi, Regioni, province, gruppi di Comuni e altri soggetti pubblici; i privati possono associarsi come ‘amici’), e per entrarne a far parte ogni città deve superare un processo di certificazione.

L’obiettivo principale è preservare “lo spirito della comunità, lo scambio delle migliori pratiche, lo sviluppo sostenibile, l’innovazione tecnologica per i servizi alle persone, e trasmettere la conoscenza alle nuove generazioni“.

 

(ANSA del 26 giugno 2019, ore 12:51)

 

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