In Italia i combustibili fossili ricevono 171 volte più incentivi della geotermia

 

I componenti della nuova Commissione europea sono stati indicati nel corso della scorsa settimana dalla presidente eletta Ursula von der Leyen, con l’ambizione di affrontare i cambiamenti climatici, tecnologici e demografici che stanno trasformando le nostre società e il nostro modo di vivere.

«Questa squadra plasmerà la via europea: adotteremo misure coraggiose contro i cambiamenti climatici», ha dichiarato in prima battuta la nuova presidente, una sfida che vede in prima linea anche il mondo europeo della geotermia.

Il Consiglio europeo per l’energia geotermica (Egec) si è difatti congratulato in particolare con il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans (che coordinerà le attività per il Green deal europeo e gestirà la politica di Azione per il clima) e con Kadri Simson,  indicata come responsabile del portafoglio “Energia”.

«Il settore geotermico – incalzano da Egec – auspica ambizione: via i sussidi ai combustibili fossili, condizioni di parità nel riscaldamento e nel raffreddamento».

Più in generale, si vuole richiamare  l’attenzione delle nuova Commissione europea sul documento di sintesi elaborato quest’estate proprio in materia climatica, con lo scopo di favorire un’Europa a emissioni nette zero al 2050 anche grazie ai progressi conseguibili in ambito geotermico.

All’interno del documento si afferma con chiarezza che la geotermia e le altre rinnovabili «non competono in un mercato equo.

Al contrario, le soluzioni che impiegano energia geotermica, sia i sistemi su larga scala che i sistemi geotermici per una singola famiglia, devono competere in un mercato caratterizzato dalla posizione dominante dei combustibili fossili, che continuano a beneficiare di diverse forme di sussidi e aiuti pubblici».

Le rinnovabili, al contrario delle fonti fossili, ricevono incentivi in quanto rappresentano fonti d’energia indispensabili per la transizione verso un’economia a emissioni nette zero di gas serra, ma sono comunque sottofinanziate rispetto ai fossili.

Si tratta di un tema di grande rilevanza anche in Italia, dove il ministero dell’Ambiente certifica come i sussidi ambientalmente dannosi superino quelli ambientalmente favorevoli.

Più in dettaglio stima in 16,8 miliardi di euro l’anno i sussidi erogati in favore dei combustibili fossili, mentre ad esempio quelli erogati attualmente in favore della geotermia ammontano a 98 milioni di euro l’anno: una cifra 171 volte inferiore.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 20 settembre 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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