Francia, enorme incendio in impianto chimico a Rouen. L’appello ai residenti: “Restate in casa”

 

PARIGI – Un enorme incendio è divampato questa notte, intorno alle tre, in un impianto chimico della società Lubrizol che produce dal 1954 additivi per lubrificanti, a Rouen, in Normandia a 135 chilometri da Parigi.

L’impianto è classificato “Seveso”, sulla base della direttiva europea che impone agli Stati membri di identificare i propri siti a rischio.

Non si conoscono le cause ma le fiamme, insieme al fumo, sono visibili a chilometri di distanza.

Oltre 130 vigili del fuoco sono sul posto, un cordone di sicurezza sta isolando la zona.

Un perimetro di 500 metri intorno al sito è stato evacuato.

Sui social network, testimoni affermano di aver sentito diverse esplosioni.

Poi le sirene, due volte.

I vigili del fuoco hanno dovuto chiedere rinforzi dai dipartimenti che si affacciano sulla Senna marittima e l’incendio è ancora in corso.

I cittadini sono stati invitati a restare in casa “per prudenza”.

Scuole chiuse e Senna a rischio

Le scuole della zona abitata da circa oltre 500 mila persone sono rimaste chiuse ha detto il prefetto della Normandia, Pierre-Andrè Durand.

Che però ha parlato di un “rischio di inquinamento della Senna“.

Continuiamo a combattere le fiamme con il rischio di inquinamento della Senna dallo straripamento di bacini di ritenzione“, ha detto ai giornalisti.

La nube tossica

Le “analisi iniziali non hanno rivelato alcuna tossicità acuta“, ha fatto sapere la prefettura di Seine-Maritime, ma pur sottolineando che le prime analisi condotte non hanno riscontrato “tossicità nelle principali molecole” del fumo sprigionato dall’incendio, ha esortato la popolazione “a limitare le uscite allo stretto necessario“.

Rassicurazioni anche dal ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner: “Non ci sono elementi che permettono di pensare che vi siano rischi legati al fumo.

Non bisogna farsi prendere dal panico per questa situazione, ma muoversi con grande prudenza“.

La “priorità delle priorità” dei soccorsi è “proteggere le sostanze pericolose” per “evitare il rischio di un secondo incidente“, ha dichiarato il responsabile dei pompieri di Seine-Maritime, Jean Yves Lagalle.

Il precedente

L’incidente ricorda il “caso mercaptano“, accaduto nello stesso impianto.

Nel gennaio del 2013, un forte e sgradevole odore emanato dall’azienda causò una “crisi sanitaria” nazionale.

Un gas, il mercaptano, uscì da una delle cisterne dello stabilimento di Lubrizol, e i cattivi odori arrivarono a centinaia di chilometri di distanza, fino alla regione di Parigi.

A causa dei forti venti, la nube di gas aveva addirittura attraversato la Manica e raggiunto il sud dell’Inghilterra.

Le operazioni di neutralizzazione durarono diverse notti.

L’inchiesta appurò che questa perdita di mercaptano era legata a un errore umano.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 26 settembre 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

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