Bellanova: regolarizzare i migranti. Ma il provvedimento ancora non c’è

 

Dopo settimane di mezze aperture e marce indietro, la ministra Teresa Bellanova annuncia in aula al Senato la volontà di regolarizzare i braccianti migranti «irregolari».

Per ora rimane un auspicio senza provvedimenti collegati.

L’appello delle tante associazioni che chiedevano il provvedimento da dieci giorni senza ricevere risposta viene dunque accolto, senza però mai citarle e lasciando tutto sospeso.

«Sono 600 mila – ha esordito Bellanova nell’informativa urgente a palazzo Madame – secondo le stime, gli irregolari stagionali nell’agricoltura che vengono spesso sfruttati e lavorano in Italia per quella criminalità che chiamiamo caporalato, che per me significa mafia.

O è lo Stato a farsi carico della vita di queste persone o è la criminalità organizzata», ribadendo un concetto espresso già più volte.

Così come l’allarme lanciato sull’emergenza lavoro agricolo messo in ginocchio dal coronavirus, per cui mancano «tra i 270-350 mila lavoratori».

Bellanova ha rivendicato «interventi sanitari» nei ghetti e delle baraccopoli degli stagionali: «Queste persone sono ancora più esposte al rischio sanitario e alla fame».

Per aiutare loro e non lasciare sguarniti i campi del nord orfani dei braccianti romeni e bulgari che di solito raccoglievano gli ortaggi e ora invece non possono arrivare per la chiusura delle frontiere, la ministra renziana ha snocciolato tre misure: «Agevolazioni dei rientri in Italia e proroghe dei permessi degli immigrati, lotta al caporalato anche mediante la regolarizzazione, facilitazione delle assunzioni dei lavoratori al momento inoccupati».

In realtà l’unico provvedimento già in vigore è la «proroga dei permessi per gli immigrati», ma vale solo fino a fine anno.

Ben poco rispetto alla regolarizzazione richiesta da sindacati e associazioni che aiutano i migranti.

L’intervento di Bellanova è stato apprezzato dal Pd, mentre il Movimento 5Stelle condivide ma chiede l’utilizzo nei campi dei percettori di reddito di cittadinanza e anche dei cassintegrati.

Sulla stessa posizione c’è anche Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia.

Propaganda al solito da parte di Matteo Salvini che ha subito denunciato sui social la «sanatoria per 600mila immigrati clandestini», dimenticando però che proprio una norma del suo decreto Sicurezza concede ai migranti irregolari 6 mesi di permesso al lavoro in caso di pandemia.

Silenzio da Bellanova invece sul tema dei voucher, chiesti invece a gran voce da Coldiretti e destra.

La ministra la settimana scorsa si era detta possibilista ma poi la maggioranza aveva fatto quadrato bocciando l’emendamento dell’opposizione al Cura Italia.

Le pressioni sono forti, così come le ragioni dei sindacati che chiedono di non precarizzare ulteriormente il lavoro nei campi.

(Articolo di Massimo Franchi,  pubblicato con questo titolo il 17 aprile 2020 sul sito online del quotidiano “il manifesto”)

 

 

 

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