Coronavirus, Crea: in Italia -1.500 morti grazie al calo dello smog

 

Il lockdown per coronavirus ha portato a una riduzione attorno al 40% del biossido di azoto (NO2) nell’aria, evitando 1.500 morti in Italia e 11 mila in tutta Europa.

E’ la stima del Center for research on energy and clean air (Crea) di Helsinki che ha valutato una diminuzione dell’inquinamento da biossido di azoto del -43% nel nostro Paese e quello da particolato del 10% (-5% in Italia).

Lo studio (qui in .pdf) mostra maggiori riduzioni dei livelli di particolato rispetto a quanto riportato in precedenza, e attribuisce questo calo alle misure di contenimento prese in Europa per combattere l’epidemia che si è diffusa a livello globale a partire dalla Cina.

L’impatto sui decessi legati all’inquinamento atmosferico viene valutato in base agli ultimi modelli di rischio che collegano l’esposizione all’inquinamento atmosferico con i danni alla salute.

L’analisi dell’impatto sulla salute evidenzia, secondo il Crea, anche come “indipendentemente dal miglioramento della qualità dell’aria, l’inquinamento atmosferico stia contribuendo al carico sul sistema sanitario al momento dell’epidemia“.

E’ a causa dell’inquinamento atmosferico, sostengono gli esperti, se ci sono più persone che soffrono di condizioni preesistenti che le rendono più vulnerabile alla malattia e più pazienti che richiedono un trattamento per diverse patologie ricollegabili allo smog, dall’asma all’ictus e al diabete, mentre gli ospedali sono già messi a dura prova dal Covid-19.

Secondo le stime dell’Agenzia europea dell’ambiente (2019) l’Italia è il primo Paese in Europa per morti premature da biossido di azoto con circa 14.600 vittime all’anno ed è nel gruppo di quelli che sforano sistematicamente i limiti di legge per i principali inquinanti atmosferici.

Ma da marzo ad oggi qualcosa è cambiato, gioco forza.

A registrare il calo del biossido di azoto nei cieli europei legato soprattutto al blocco del traffico per il lockdown è stata anche l’Esa, grazie ai satelliti Copernicus che monitorano lo stato di salute del Pianeta.

Le concentrazioni dei gas inquinanti, raffrontate con i dati dell’anno scorso, sono risultate inferiori del 45% su Roma, Milano e Madrid. Mentre Parigi ha raggiunto una diminuzione del 54%.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 30 aprile 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

 

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