Il deposito nazionale di rifiuti radioattivi e la Regione Basilicata

 

Recentissima la notizia circa la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari.

Individuate 67 aree di cui 17 tra Basilicata e Puglia. Interessate le Province di Potenza, Matera, Taranto e Città Metropolitana di Bari.

Si nota, ripetutamente, Genzano di Lucania insieme ad altri Comuni della Basilicata quali Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Matera, Bernalda, Montalbano e Montescaglioso.

Trattasi di aree inserite tra quelle potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari.

https://www.youtube.com/watch?v=4oTeqoLtJBU&feature=emb_logo

Tuttavia, per le aree in provincia di Potenza è stata assegnata la Classe C cioè il più basso ordine di idoneità tra le quattro Classi previste (A1; A2; B; C) secondo i criteri di Sicurezza della Guida Tecnica n. 29 dell’ISPRA.

Soffermandoci sulle aree ricadenti nell’area nord della Basilicata, indichiamo le località interessate dalla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee in modo da comprendere orientativamente di quali territori si sta parlando.

PZ-10

Area tra Genzano di Lucania – Oppido Lucano – Acerenza

(Serra Martino; Serra Canaparo; Piani Caronna; M.ssa Sciaraffi; Casone Macchione). Trattasi di un’area distante pochi chilometri dalla Stazione ferroviaria di Genzano di Lucania verso Oppido lucano.

PZ-9; PZ-12; PZ-13

Area Genzano di Lucania (località Le Badarre; località Pezzalunga; località Urrari; località Viorano). Area distante pochi chilometri dal borgo Taccone.

PZ-8; PZ-14; MT_PZ-6

Area Genzano – Irsina (località Gambarda; località Cacciapaglia; Piana Cardone; Serra Montavuto). Trattasi di un’area poco distante dalla Stazione elettrica Terna di Genzano di Lucania dirigendosi verso la Diga sul Basentello attraversando Monteserico.

La problematica connessa al Deposito unico nazionale di rifiuti radioattivi è stata una delle tante questioni affrontata in questi anni dall’Associazione Intercomunale Lucania e dalla VAS per il Vulture alto Bradano.

Già nel 2015 si tennero incontri informativi a Palazzo San Gervasio, a Genzano di Lucania con la partecipazione delle rispettive amministrazioni comunali.

Nell’incontro a Genzano di Lucania si ebbe modo di evidenziare che l’area era da ritenersi parzialmente idonea sia pur sismica.

Evidentemente, in altre Regioni italiane vi sono Aree con un livello maggiore di idoneità, ma già nel 2015 si consigliava di tenere alta la guardia per evitare di trovarsi impreparati alla probabile aggressione al nostro territorio.

Di seguito le slide n. 83 e 84 proiettate nell’incontro tenuto a Genzano di Lucania nel 2015 circa lo studio della pericolosità sismica in vari Comuni del Vulture Alto bradano.

Pericolosità sismica considerata tra i criteri di esclusione nella Guida Tecnica n. 29 dell’ISPRA. In modo semplicistico è possibile dire che secondo la citata guida tecnica, un sito con livello di pericolosità simica maggiore o uguale a 0.25g è da ritenersi non idoneo.

Purtroppo, il Comune di Genzano di Lucania, secondo questo singolo criterio, risultava essere parzialmente idoneo.  

Da più parti ci stanno arrivando richieste di informazioni circa la questione delle Aree Potenzialmente Idonee ad accogliere, in Basilicata, il Deposito unico nazionale delle scorie nucleari d’Italia.

Non è tollerabile che sui quotidiani nazionali, nell’elenco delle 67 Aree potenzialmente idonee individuate sull’intero territorio nazionale (con i suoi oltre 7.900 Comuni), si legga per ben 6 volte Genzano di Lucania, per non parlare di Matera, Acerenza, Oppido, Bernalda, Montescaglio e Montalbano Jonico.

Tuttavia, si ricorda che le Aree con il più alto livello di idoneità sono collocate nelle Regioni Piemonte e Lazio.

Quali i motivi per accanirsi con il territorio lucano?

Interessante sapere che tra i criteri per la selezione delle Aree potenzialmente idonee vi è la NON interferenza con lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo come GAS e PETROLIO.

Sappiamo bene quanto la Basilicata sia stata e continuerà ad essere terra di conquista dei petrolieri e delle loro arretrate idee di sviluppo.

Sappiamo bene quanto la Basilicata sia vista come Terra di sfruttamento e di sciacallaggio da parte di chi vede il sottosuolo solo come risorsa da depredare.

Guarda caso le aree potenzialmente idonee ad ospitare il Deposito nazionale PZ-9; PZ-12; PZ-13 e parte della PZ-8, rientrano nell’istanza di ricerca petrolifera denominata “Palazzo San Gevasio”, tuttora pendente presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ed interessante 13 Comuni lucani tra cui anche Genzano, Palazzo San Gervasio, Banzi, Oppido, Acerenza … …

Si veda una nostra elaborazione: con il colore arancione l’area del Permesso di Ricerca “Palazzo San Gervasio” sovrapposta ad uno stralcio della carta delle aree potenzialmente idonee, di colore giallo.

Si veda l’annosa questione del Permesso “Palazzo San Gervasio” in alcuni articoli pubblicati dalla VAS riprendendo anche la Nuova del Sud:

https://www.verdiambientesocieta.it/il-consiglio-di-stato-e-il-permesso-di-ricerca-petrolifero-palazzo-san-gervasio/

http://www.vasroma.it/permesso-di-ricerca-idrocarburi-denominato-palazzo-san-gervasio-proposta-di-deliberazione-del-circolo-territoriale-di-vas-del-vulture-alto-bradano-e-della-associazione-int/

La questione del deposito sembra quasi un “giochetto” per far correre i nostri politici e cittadini verso un “finto” problema oppure far credere loro di concedere qualcosa, come la non realizzazione del deposito nucleare, ma di non poter accogliere altre future richieste.

Come dire, non potete voi Lucani averla vinta su tutto!

Insomma, la non realizzazione del Deposito nazionale in Basilicata si prospetta essere una sorta di contentino per far pavoneggiare i nostri politici che grideranno “grazie al mio impegno il deposito non si realizzerà in Basilicata” per poi strizzare l’occhio a tanti altri progetti che già si muovono nei meandri dei cassetti di chi governa e che puntualmente risultano essere malgraditi dalla maggioranza dei lucani.

Un consiglio da parte di un’Associazione che ha visto tanti giochetti, in tutti questi anni, da aver raggiunto un livello di nausea indescrivibile: cittadini lucani fate bene a non abbassare la guardia sulla questione del Deposito unico nazionale di scorie nucleari, ma non dimenticatevi di tutte le “porcate” che hanno già realizzato e che vorrebbero continuare a realizzare cercando di distrarre la massa con allarmi costruiti a tavolino.

Un esempio?

Si noti l’accanimento nei riguardi della Basilicata, circa l’individuazione delle Aree potenzialmente idonee, nonostante ci siano Regioni con livelli di idoneità più elevata – secondo i 28 criteri dettati dall’ISPRA – così da lasciare che i lucani chiudano la finestra di casa senza accorgersi di aver lasciato il portone spalancato.

Guardate alla finestra della nostra casa comune chiamata Basilicata, ma non dimenticatevi del Portone della medesima casa per evitare che prevalga la presa per i fondelli e fare il gioco di chi pensa ai lucani come una massa facilmente plasmabile da poter governare muovendo, a proprio piacimento, i fili della politica.

6 gennaio 2021

Ing. Donato Cancellara

VAS Per il Vulture alto Bradano

A.I.L. – Associazione Intercomunale Lucania

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