Una proposta che ha come obbiettivo quello di “ritrovare” le radici culturali e ambientali in un’area integrata che è stata per secoli il passaggio dei “popoli in marcia”. È questo il percorso e il luogo di convivenza di genti, culture e religioni diverse, che, nel dialogo e nel rispetto reciproco, hanno trovato il “senso del limite”. E questa la ragione per cui il Meme si pone il compito di riscoprire l’area come il più grande museo a cielo aperto, unico nel mondo, che segnala in maniera naturale un “bene comune” con potenzialità straordinarie che possono essere unitariamente collocate con successo dentro l’ipotesi di costituzione della “Regione Jonica” proposta dall’Istituto Mezzogiorno Mediterraneo che può rendere protagonisti i popoli senza voce che si affacciano su quel bacino. Cultura, ambiente, “beni comuni” sono le nuove fonti di lavoro, costruendo un rapporto dialogico con una diversa Europa. Regione Ionica
Archivi Mensili: Giugno 2014
COMUNICATO STAMPA CRITICHE all’ORDINANZA di ROMA CAPITALE N. 58 dell’ 8 aprile 2014 (Interventi di contrasto alla proliferazione della Zanzara tigre) La Aedes Albopictus, la Zanzara tigre, è arrivata in Italia nel 1990 e, da allora, nonostante sia stata combattuta principalmente con continue nebulizzazioni aeree e prodotti chimici nelle acque, continua ad imperversare ed a rovinarci l’estate. Una domanda sorge spontanea: è giusto considerare la natura come una stanza chiusa in cui si pratica la “disinfestazione” per eliminare gli “ospiti” sgraditi, oppure all’aperto sarebbe opportuno seguire altre regole? Ad aprile, quando ancora non ci sono zanzare, vengono spruzzati insetticidi su abitazioni, giardini e strade, pensando di creare uno scudo che tenga lontane le zanzare, ma non è così….. moriranno invece i predatori naturali delle stesse che saranno maggiormente resistenti e di più. Si sono visti operatori del settore spruzzare i prodotti chimici adulticidi addirittura nei tombini….. L’ignoranza sull’argomento è grande e vengono continuamente compiute azioni inutili, ma inquinanti e pericolose e, purtroppo, senza controllo! È ormai noto come nei centri urbanizzati ci si muova sotto una “cupola chimica” formata da idrocarburi, PCB, IPA, pesticidi, metalli pesanti, formaldeide dei muri, colle, detersivi, coloranti, disinfettanti, ecc, ecc….. tutte sostanze che coesistono, si sommano e si moltiplicano, producendone altre ancora più nocive. Inoltre, da anni, la dose di sostanze chimiche in mezzo alle quali viviamo è aumentata grazie alla cosiddetta “lotta alla zanzara tigre”, con la quale, ogni anno, lo spargimento incontrollato di centinaia di migliaia tonnellate di insetticidi chimici, è divenuto consuetudine, dalla primavera all’autunno. L’Italia, tra i Paesi europei, è quello con il più elevato consumo di pesticidi (fungicidi, insetticidi, acaricidi, erbicidi), circa 3 Kg di sostanze chimiche a persona. Proprio in questi giorni, le Associazioni nazionali degli apicoltori stanno denunciando che, dalla primavera di quest’anno, nonostante la sospensione dei neonicotinoidi, […]
COMUNICATO STAMPA del 24.06.2014 «Diamo un calcio alle ecoballe!»: a Giugliano presentato con grande successo e partecipazione il progetto “Piramidi del Sole” Nella centrale piazza Matteotti di Giugliano lunedì 23 giugno la Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità (RCCSB) ha illustrato il suo progetto per fare del sito delle ecoballe di Taverna del Re la sede di un parco solare dove produrre ogni anno 180 milioni di kWh di energia pulita, al servizio della comunità locale. In alternativa ad un inceneritore che nessuno vuole e che costerebbe il doppio, le Piramidi del Sole progettate dalla RCCSB sono un modo eccezionale per rilanciare l’immagine molto compromessa della zona, per dare slancio all’economia locale e per cambiare radicalmente strada sul terreno del decentramento delle scelte in materia di energia. Con manifesti, cartelloni esplicativi e perfino con un modello che simula l’installazione della struttura con pannelli fotovoltaici sulle famigerate ‘ecoballe’, realizzato dall’ing. Di Tommaso, gli attivisti della Rete hanno illustrato ai cittadini presenti in piazza caratteristiche ed enormi potenzialità di questa innovativa proposta. «E’ gravissimo che la L.R. N. 1/2013 da allora sia rimasta del tutto inapplicata dalla giunta Caldoro – ha dichiarato il vice presidente Ermete Ferraro, in apertura dell’incontro pubblico – perché così si tradisce la volontà dei 15.000 cittadini che l’hanno sottoscritta e degli stessi consiglieri regionali che l’hanno votata. Ma il rilancio della legge sul solare in Campania non passa solo per la necessaria apertura di una vertenza col governo regionale: richiede anche maggiore coinvolgimento e partecipazione delle forze politiche, sociali e culturali e di tutti quelli che credono nella forza della cittadinanza attiva. » Negli altri interventi della Rete – svolti da Anna Maria Cicellyn, Roberto Braibanti e Giuseppe Buono – si è ribadito che la realizzazione di questo progetto comporterebbe enormi benefici […]
Articolo di Tomaso Montanari pubblicato con questo titolo il 23 giugno 2014 su “Il Fatto Quotidiano”. Tomaso Montanari Verrà un giorno in cui le Alpi Apuane saranno come i dinosauri: sparite. Con la differenza che dovremo spiegare ai nostri figli che siamo stati noi a distruggere un pezzo straordinario del nostro territorio e della nostra vita. Parlare delle Apuane vuol dire descrivere – attraverso un caso estremo, e dunque più comprensibile – la situazione di tutto ciò che la Costituzione chiama «paesaggio e patrimonio storico e artistico della nazione». Le Apuane sono cancellate da una industria che crea sempre meno occupazione; sono cancellate in violazione delle leggi vecchie e nuove (per esempio annullando le linee di cresta anche sopra i 1200 metri di altezza, in barba al Codice del paesaggio); sono cancellate inquinando acqua e aria, e abbassando la qualità della vita degli abitanti (si pensi solo ai 700 camion che attraversano ogni giorno Carrara); sono cancellate da una politica incapace (per ignoranza e corruzione) di comprendere che è possibile un’altra economia; sono cancellate dal silenzio mediatico. All’inizio del Novecento i cavatori erano 14.000, oggi sono poco più di mille, ma la loro produttività è andata alle stelle. Ogni anno si estrae un milione e mezzo di tonnellate di marmo, distruggendone però quasi dieci milioni. Il professor Elia Pegollo, che viene da una famiglia di cavatori, ha calcolato che col materiale escavato ogni anno si potrebbe lastricare un’autostrada a quattro corsie di 2500 km: da Firenze a Stoccolma, per intenderci. Elia Pegollo Ma l’80% del volume che ogni anno sottraiamo alla montagna non finisce in opere di architettura o scultura, bensì in filtri per acquedotti, adesivi edilizi, vernici e sbiancanti, industria alimentare, dentifrici. Il che rende grottesco l’uso abusivo della retorica michelangiolesca: come ha scritto lo […]
Articolo di Alberto Vitucci pubblicato il 21 giugno 2014 sul quotidiano “La Nuova Venezia” con questo stesso titolo ed il sottotitolo: Nel 2016 Venezia rischia di essere cancellata dai siti «Patrimonio dell’Umanità» Lettera di Costa: «Roma decida: senza alternative gli armatori se ne vanno» Alberto Vitucci «Stop alle grandi navi in laguna da gennaio 2016. Altrimenti Venezia rischia di essere cancellata dai siti mondiali dell’Unesco Patrimonio dell’Umanità». L’avvertimento è stato inviato al governo sotto forma di «raccomandazione», firmata dal World Heritage committee riunito a Doha in Qatar. L’organizzazione mondiale delle Nazioni unite che si occupa di siti da proteggere ricorda come il traffico di navi troppo grandi provochi problemi alla laguna e anche alle rive e ai palazzi della città. «Dunque», si legge nella lettera, «occorre prendere provvedimenti al più presto per difendere la città lagunare anche dalle altre grandi opere che la minacciano e dalla pressione turistica sempre più forte». Un’iniziativa che ha riscosso il plauso di Italia Nostra e delle associazioni ambientaliste. Che invece preoccupa il Porto. «Ho letto che le navi spostano sedimenti in laguna centrale», dice il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa, «in realtà non è così». Paolo Costa Costa annuncia anche di aver inviato una lettera al governo chiedendo lumi. «Il 30 giugno le compagnie americane annunciano il programma per il prossimo anno», dice Costa, «e già in febbraio ci hanno comunicato che in assenza di alternative chiare sceglieranno altri porti. Per la città potrebbe essere un danno enorme». Sul tavolo ci sono da mesi i progetti alternativi per il passaggio delle grandi navi davanti a San Marco. Dibattito intenso, che adesso per l’uscita di scena del sindaco Orsoni e della giunta dimissionaria si svolge con un protagonista in meno. L’ipotesi sostenuta dal Comune era quella di deviare le grandi navi a […]
Su questo stesso sito il 20 marzo 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo <<Lazio, acqua pubblica è legge: addio ATO e sprechi>>, che dava notizia dell’avvenuta approvazione della legge con cui è stato sancito quanto emerso dal referendum del 2011, vale a dire che L’acqua del Lazio è e sarà sempre a gestione “pubblica e partecipata” perché si tratta di un “bene naturale e un diritto umano universale”, sottratto ai meccanismi della concorrenza commerciale (http://vasonlus.it/?p=4082#more-4082). Del 6 giugno scorso è la notizia che il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge della Regione Lazio n. 5 del 4 aprile 2014 sull’acqua ‘pubblica’, perché in contrasto con la legislazione statale. Lo ha reso noto un comunicato di Palazzo Chigi. La proposta di impugnativa è stata presentata dal Ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, ”in quanto numerose disposizioni, riguardanti l’organizzazione e la gestione del servizio idrico integrato, contrastano con le regole riservate alla legislazione statale in materia di tutela della concorrenza, dell’ambiente, e dell’ordinamento civile”. Maria Carmela Lanzetta Tali disposizioni – afferma Palazzo Chigi – sono ”in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettere e), l), e s), della Costituzione”. Le lettere richiamate del 2° comma dell’art. 117 del Titolo V della Costituzione, testualmente dispongono. <<Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie: e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; perequazione delle risorse finanziarie; l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento civile e penale; giustizia amministrativa; s) tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.>> “È molto grave l’impugnazione decisa dal Governo Renzi della legge della Regione Lazio sull’acqua che è tra le più avanzate del paese e che risponde in modo ineccepibile a quanto votato con il referendum del 2011 (quello in cui vinsero i […]
Dichiarazione del Sen. Guido Pollice, Presidente Nazionale di VAS Onlus L’Associazione VAS – Verdi Ambiente Società Onlus esprime grande preoccupazione riguardo a tutta la vicenda legata al Sistema Mose e ai gravi fatti di corruzione che hanno investito i vecchi vertici del Consorzio Venezia Nuova e le istituzioni comunali e regionali. L’associazione ricorda come, già in tempi non sospetti, più volte VAS avesse negli anni richiesto trasparenza e controlli su tutta la vicenda legata ai lavori alle bocche di porto in relazione al Sistema Mose con specifici ordini del giorno approvati fin dalla fine degli anni ’90 in diverse assemblee nazionali dell’associazione. In tale ordini dei giorno si esprimevano pure numerose perplessità sul funzionamento e sull’adeguatezza dell’opera pur nella consapevolezza che le attuali problematiche legate ai cambiamenti climatici imponessero scelte tecnologiche precise per contrastare l’aumento delle frequenze delle alte maree anche in relazione all’aumento dei livelli dei mari. La nostra associazione ha dato mandato all’avvocato Daniele Granara di costituirsi parte civile al processo sulla corruzione legata al Sistema Mose. VAS, in tema di grandi opere, ritiene indispensabile rivedere la Legge Obiettivo laddove si intende semplificare o addirittura superare le fondamentali autorizzazioni di permitting ambientale (VIA,Vinca etc…). L’associazione ritiene inoltre importante che quanto prima il Parlamento italiano riprenda in mano la riforma della Legge speciale per Venezia , strumento indispensabile per la salvaguardia della città di Venezia e la sua Laguna con la ripresa delle opere cittadine di manutenzione ordinaria e straordinaria. Vas esprime inoltre preoccupazione in merito al possibile declassamento di Venezia e della sua laguna da sito Unesco come annunciato dal Consiglio generale dello stesso ente riunito in Qatar. Essendo motivo di tale degradamento la non decisione sulle Grandi navi, VAS invita il governo italiano a trovare quanto prima una decisione compatibile con l’ambiente lagunare (quindi esclusione di nuovi […]
Il Consiglio Internazionale di Coordinamento del Programma MAB, nel corso della sua 26° sessione in corso di svolgimento a Jönköping in Svezia, ha approvato l’iscrizione della Sila come 10° Riserva della Biosfera italiana nella Rete Mondiale dei siti di eccellenza dell’UNESCO.Tale risultato è il frutto dell’intenso e lungo lavoro di coordinamento avviato dal Parco Nazionale della Sila con la presidenza della Prof.ssa Sonia Ferrari, un lavoro fatto insieme agli Enti territoriali (Regione Calabria, Province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, 68 Comuni) e con tutti gli attori della Comunità silana (università, istituzioni scientifiche, ONG, associazioni di categoria, rappresentanti del mondo produttivo, ecc.). Il partenariato coinvolto è molto ampio e comprende 113 soggetti diversi. Il processo di candidatura è stato guidato dal Comitato Nazionale Tecnico MAB, che ha preso parte all’incontro con una delegazione formata dal Ministero dell’Ambiente, dal Corpo Forestale dello Stato e dal coordinatore del progetto, nonché direttore del Parco, dott. Michele Laudati. La Riserva della Biosfera della Sila include il Parco Nazionale, come aree “core” e “buffer” del sito UNESCO (290.000 ha), e si estende al di fuori del Parco nell’area di “cooperazione”, non sottoposta a vincoli e volta invece a dimostrare il rapporto equilibrato tra attività umane e natura, per un totale complessivo di circa 400.000 ha. Con questa decisione arriva il primo riconoscimento UNESCO in Calabria, dovuto all’ampia varietà di ambienti naturali e agli habitat che fanno della Sila un hot-spot di primo rilievo nella Regione biogeografica mediterranea e luogo selezionato da IUCN e WWF come centro di diversità vegetale mondiale. I rappresentanti degli Stati intervenuti alla sessione di lavoro svedese hanno espresso il loro forte apprezzamento, all’unanimità, per il lavoro preparatorio alla candidatura svolto dal parco, soprattutto per l’ampio processo di coinvolgimento degli stakeholder pubblici e privati, per la qualità delle produzioni locali e del turismo, […]
Intervento di Tomaso Montanari in conclusione dei lavori del convegno su «Venezia e l’architettura moderna», promosso e organizzato dall’ Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) e tenutosi all’Ateneo Veneto il 23 maggio 2014. Pubblicato con tale titolo il 15 giugno 2014 sul sito www.eddyburg.it (http://www.eddyburg.it/2014/06/benvenuta-la-parresia-soprattutto-nella.html). Tomaso Montanari Confesso di non aver capito bene perché mi trovo qua. Sono molto onorato dall’invito a trarre le conclusioni di questa giornata, ma non sono sicuro di aver compreso le ragioni che hanno spinto il collega e amico Aldo Norsa ad affidare proprio a me – che non sono veneziano, e non sono architetto – questo ruolo in una giornata dedicata a «Venezia e l’architettura moderna», una giornata che ambisce ad indicare una via che permetta di «superare le incomprensioni». Professore ordinario di tecnologia dell’architettura all’Università IUAV di Venezia Posso solo supporre che un certo simpatico sadismo del professor Norsa l’abbia spinto ad invitare uno storico dell’arte ormai, suo malgrado, noto per lo sforzo di usare una certa parresia, cioè un certo parlar chiaro, nelle cose che riguardano il nostro patrimonio artistico. E, d’altra parte, un bellissimo saggio di Richard Sennet, da poco anche tradotto in italiano, illumina il nesso tra diritto di parola e diritto allo spazio urbano: e proprio concentrandosi sul Ghetto di Venezia, e sulla sua trasfigurazione shakeaspeariana. Verrebbe dunque voglia di esercitare subito questa parresia. Il fatto che il programma della nostra giornata debba ammettere che non si potrà parlare del progetto che rischia di distruggere anche la memoria del Fontego dei Tedeschi perché la proprietà non ha autorizzato un simile dibattito, nega le ragioni stesse della nostra professione di ricercatori. Si tratta di un veto inammissibile: un segno concreto del totalitarismo del mercato che, deformando la città, arriva a deformare anche le regole più elementari della […]