Urbanistica: associazioni ambientaliste, azione in giudizio più ampia

 

La legittimazione processuale delle associazioni ambientaliste riconosciute ex legge 349/1986 non copre solo la materia ambientale ma tutti gli atti che incidono sulla qualità della vita di un dato territorio.

Lo ha sancito la Sentenza del Consiglio di Stato n. 839 del 19 febbraio 2015, che legittima la presenza di una associazione ambientalista in un giudizio contro atti di pianificazione urbanistica.

Per la Quarta Sezione del Consiglio di Stato poiché la pianificazione urbanistica non può non tener conto del “valore ambiente”, al fine di preservarlo e renderne compatibile la conservazione, gli atti esercizio di pianificazione urbanistica se possono comportare un danno all’ambiente ben possono essere oggetto di impugnazione da parte delle associazioni ambientaliste.

L’estensione della legittimazione processuale delle associazioni ambientaliste, pacificamente ammessa in giurisprudenza, si estende dunque a tutelare gli interessi ambientali in senso lato, conservazione e valorizzazione dell’ambiente in senso lato, paesaggio urbano, rurale, naturale nonché dei monumenti e dei centri storici, tutti beni e valori idonei a caratterizzare in modo originale, peculiare e irripetibile un certo ambito geografico territoriale rispetto ad altri.

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A determinare la suddetta decisione del Consiglio di Stato è stato il Piano Integrato di Intervento denominato «Cascine San Giuseppe-Villa Colombo», approvato dal comune di Sedriano (MI) guidato dall’allora sindaco Alfredo Celeste (Forza Italia) (oggi indagato per corruzione nell’ambito del processo Zambetti e i rapporti fra ‘ndrangheta e politica): Sedriano è stato il primo comune lombardo sciolto per mafia lo scorso ottobre.

Il Piano prevedeva la costruzione di dieci palazzine di quattro piani e di un ristorante per oltre 42.000 mc. su un terreno agricolo di 27 mila euro, in fondo a via Garibaldi: in cambio, il Comune avrebbe ottenuto la settecentesca Villa Colombo, che oggi versa in grave degrado.

Immagine.Villa Colombo Sedriano

Villa Colombo

Contro il piano, Legambiente – sostenuta da tutte le liste d’opposizione di Sedriano (Pd, Lega Nord, Sinistra di Sedriano, lista Curioni) – ha presentato un ricorso al Tar, che ne chiedeva l’annullamento, sostenendo che il progetto avrebbe prodotto un eccessivo consumo di suolo in un’area del Parco Agricolo Sud.

L’associazione ha contestato al Comune anche violazioni dei piani urbanistici provinciali e regionali: il ricorso è stato accolto con sentenza del TAR di Milano n. 2336 del 22 ottobre 2013.

Nel frattempo però sono cominciati i lavori di costruzione del ristorante ora occupato da Mc Donald’s e l’immobiliare «Zandalasini», proprietaria dei terreni, ha versato al Comune oltre 750 mila euro di oneri di urbanizzazione ed ha cominciato i lavori di parcheggi e marciapiedi.

Lavori che sono rimasti incompiuti, così come la costruzione delle palazzine: per questo, l’immobiliare ha chiesto al Comune un risarcimento di 10 milioni di euro.

Con la sentenza del Consiglio di Stato tutto torna all’«anno zero»: la delibera è annullata, il terreno torna a essere agricolo, la Villa Colombo non è più di proprietà del Comune, il ristorante che non doveva esserci funziona a pieno ritmo.

Immagine.Ristiorante Mc Donalds sulla statale 11 di Sedriano

Ristorante di Mc Donald’s sulla statale 11 di Sedriano

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