Scoperto in Italia un piccolo esercito di 100 mila “raccoglitori di erbe spontanee”

 

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Riconoscere, raccogliere ed utilizzare le piante spontanee

(da un contributo di Isy del blog “Clorofilla”)

Per riconoscere le piante spontanee è meglio partire dalle più semplici e comuni, che si trovano in qualunque aiuola, spartitraffico e parco cittadino. In città è meglio limitarsi ad imparare a riconoscerle e se le si vuole raccogliere è preferibile allontanarsi da smog e traffico. Anche in campagna bisogna far attenzione che non siano stati irrorati i campi con pesticidi e concimi.

Le foglie si raccolgono quando sono tenere, per questo la stagione principale di raccolta è quella primaverile, e una regola generale è quella di evitare le foglie quando producono lattice, che è una sostanza prodotta dalla pianta proprio per tenere lontani gli erbivori: sono sostanze caustiche, che infatti sono utilizzate per bruciare i porri e le verruche sulla pelle. In realtà, se parliamo di un prato che viene sfalciato regolarmente, i getti teneri si avranno per tutta la primavera fino primi periodi dell’estate, per poi passare ai raccolti autunnali quando i prati essiccati dal sole ritornano verdi.

Non tutte la piante spontanee, benché commestibili, sono innocue: molte di esse hanno spiccate proprietà depurative e al contrario delle piante coltivate, possono contenere sostanze che in grande quantità possono rivelarsi nocive per la salute.

La cosa migliore è quella di fare una bella scorpacciata di ciascuna erba quando è la sua stagione, per poi lasciarle alla loro vita.

È d’obbligo rispettare le piante quando si raccolgono, se servono solo le foglie non è necessario sradicare la pianta o distruggerla: si può portare un coltello affilato per tagliare solo ciò che verrà mangiato, in questo modo la pianta crescerà nuovamente.

La cosa migliore da fare camminando in cerca di erbe è avere due cesti: uno per le erbe da cucinare, l’altro per quelle da mangiare in insalata. Anche nel posto più incontaminato, gli animali passano e fanno i loro bisogni e possono trasmettere malattie anche gravi, quindi bisogna lavare sempre accuratamente le erbe una volta a casa.

Di seguito ci sono le schede delle piante spontanee commestibili più comuni e semplici da riconoscere.

E’ bene ricordare che è importantissimo raccogliere solo le piante di cui si ha la certezza che siano commestibili, imparare a riconoscerle quando hanno il fiore, prima di raccogliere le foglie senza fiori in primavera: scambiare una foglia tossica con una commestibile non è difficile, valgono le stesse regole di quando si va a funghi.

Buona raccolta e buon appetito!

(per approfondimenti e curiosità visita il blog: www.traccediclorofilla.com)

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