Negli ultimi cinquant’anni è avvenuta quella che i sociologi hanno definito una grande transizione alimentare: buona parte dell’umanità è passata da un’alimentazione dominata da cereali e ortaggi a una ricca di grassi e zuccheri semplici, cibi cioè con un più alto apporto calorico e nutrizionalmente più poveri. Dr. Lelio Morricone Co-fondatore e responsabile scientifico progetto EAT Alimentazione Sostenibile. Responsabile U.O di Diabetologia e malattie metaboliche IRCCS Policlinico San Donato, San Donato Milanese.
Archivi Giornalieri: 12 Maggio 2016
Da una decina di anni hanno fatto la loro comparsa in alimentazione i “Nutraceutici”, conosciuti anche come “Alimenti funzionali” o “Alimenti arricchiti” o “Healthy foods” o altro ancora. di Claudio Malagoli Università di Scienze Gastronomiche, Pollenzo/Bra (CN)
“La legge sul consumo del suolo licenziata dalla Camera non può lasciare soddisfatti: dopo due anni di dibattito e confronto era lecito attendersi un provvedimento più coraggioso, che lasciasse realmente intravedere un radicale cambio di prospettiva per la questione ambientale in Italia”. È il commento a caldo dell’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA, al sì della Camera al disegno di legge sul contenimento del consumo del suolo e sul riuso del suolo edificato, licenziato dalla Camera il 12 maggio 2016 con 256 voti a favore, 140 contrari, due astenuti. Simoncini sostiene che siano troppe le modifiche e le limature che sono state apportate al testo originario sul consumo di suolo, e che il testo finale rappresenta “il solito compromesso al ribasso tipico della storia recente del nostro Paese”. Basse le speranze, secondo l’ingegnere, di ottenere miglioramenti nel passaggio ora obbligato al Senato. “Ciò che lascia più perplessi è il fatto che non si sia voluto vincolare in modo più stringente i Comuni a rendere più vantaggioso intervenire sul patrimonio edilizio esistente rispetto alla costruzione di nuovi fabbricati”, afferma Simoncini. “Discorso simile per la semplificazione amministrativa e i meccanismi premiali per la rigenerazione, sui quali il Governo lascia troppo margine di manovra agli enti locali. In questo modo, contrariamente a quanto hanno scelto di fare tanti Paesi europei, le nostre città continueranno ad espandersi disordinatamente verso l’esterno, lasciando che interi quartieri storici decadano inesorabilmente e creando enormi periferie senza adeguati servizi e infrastrutture”. “Tralasciando le ambiguità riguardo ad alcune competenze, che potrebbero dare luogo a sovrapposizioni o contrapposizioni fra i vari livelli amministrativi, va stigmatizzata la decisione di non comprendere tra i fattori di consumo di suolo le miniere, le grandi opere della Legge Obiettivo o le strutture […]
Giovedì 12 maggio 2016, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge sul contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato. Il testo ora passa al Senato. La novità principale rispetto al testo base licenziato dalle Commissioni riunite VIII e XIII della Camera dei è l’emendamento che salva dal divieto del consumo di suolo i piani urbanistici attuativi per i quali i soggetti interessati abbiano presentato istanza per l’approvazione prima dell’entrata in vigore della legge. L’originario Ddl sul consumo del suolo presentato dal Governo alla Camera faceva salvi nel periodo transitorio solo i procedimenti in corso relativi ai titoli abilitativi presentati da privati prima dell’entrata in vigore della legge; quindi modifiche successive intervenute in Commissione estendevano la sanatoria ai piani attuativi approvati; infine, il testo arrivato in Aula allargava la deroga a quelli anche solo adottati. Ora basta la semplice istanza del privato. Secondo le associazioni ambientaliste, questa disposizione indebolisce l’efficacia della legge e rischia di aggravare e accelerare il consumo di suolo. Al di là delle polemiche, un provvedimento nazionale per la salvaguardia del suolo, in particolare destinato a uso agricolo, lo si aspetta da più di dieci anni ed è indispensabile per concretizzare l’obiettivo Ue del consumo netto di suolo zero (no net land take) nel 2050, che consente l’occupazione di spazi liberi purché a saldo zero, de-sigillando o ripristinando ad usi agricoli o semi-naturali aree di pari superficie in precedenza urbanizzate e impermeabilizzate. Finalità La legge detta princìpi fondamentali per la valorizzazione e la tutela del suolo, con particolare riguardo alle superfici agricole e alle aree sottoposte a tutela paesaggistica, al fine di promuovere e tutelare l’attività agricola, il paesaggio e l’ambiente, nonché di contenere il consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile che esplica funzioni e produce servizi […]
Quello approvato oggi dalla Camera sul consumo di suolo è un testo che contiene «anche norme innovative, ma ancora molti punti contradditori e pericolosi», e sul quale ora le associazioni – Fai, Legambiente, Slow Food e Touring Club italiano e Wwf – chiedono al Senato di non perdere altro tempo e aprirsi al confronto. «Il contenimento del consumo del suolo – osservano le associazioni – è una priorità nazionale che necessita di norme chiare e strumenti efficaci e il testo approvato oggi alla Camera in prima lettura deve essere modificato al Senato in modo da consolidare quello che deve costituire un passo in avanti per chiudere definitivamente nel nostro Paese l’epoca dei piani urbanistici sovradimensionati, degli abusi edilizi e dei successivi condoni (sono stati 3 negli ultimi 40 anni, 1985, 1995 e 2003) e della sub-urbanizzazione che fa scempio del territorio». Tra gli aspetti positivi e innovativi del disegno di legge approvato oggi le associazioni ricordano: il divieto di utilizzo degli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente e di mutamento di destinazione d’uso per le superfici agricole che hanno beneficiato di aiuti dall’unione europea; l’introduzione di un censimento degli edifici e delle aree dismesse, non utilizzate o abbandonate, come precondizione per approvare qualsiasi nuovo consumo di suolo; la definizione di obiettivi di contenimento del suolo e di rigenerazione urbana, fino ad oggi ancora non presenti nel nostro ordinamento. Un ddl che, ricordano le associazioni, ha come finalità principale quella di contenere il consumo di suolo quale bene comune e risorsa non rinnovabile che esplica funzioni e produce servizi eco sistemici, in funzione della prevenzione e mitigazione degli eventi di dissesto idrogeologico e delle strategie di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici (art. 1, c. 1 del ddl). Tra gli aspetti critici, secondo le associazioni, il disegno di […]
“Oggi è una giornata importante per chi vuol bene all’Italia, al suo paesaggio, al suo ambiente: la Camera ha approvato la legge per il contenimento del consumo di suolo e la valorizzazione delle aree agricole. Un provvedimento da tempo atteso e mai arrivato a questo traguardo, il cui fine è quello di limitare il consumo di territorio nella Penisola. L’obiettivo è quello di azzerare entro il 2050 il consumo di suolo, così come ci invita a fare l’Europa, e al stesso tempo dare un forte impulso agli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, pur senza paralizzare l’attività di pianificazione dei Comuni e gli interventi già in corso”. Lo dichiara dopo il voto finale in Aula a Montecitorio Chiara Braga, deputata responsabile Ambiente del Partito Democratico, relatrice della legge contro il consumo di suolo per l’VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici. “Una superficie – continua Chiara Braga – che nell’arco di una giornata corrisponde a circa 80 campi da calcio e che ha fatto salire al 7% del territorio nazionale la quota di suolo ‘consumato’. Un dato allarmante per un Paese dal territorio fragile dal punto di vista idrogeologico e ad alto rischio sismico come il nostro. A tal proposito la legge introduce il principio fondamentale secondo cui i Comuni, nelle loro scelte di pianificazione, dovranno fornire un’adeguata motivazione rispetto a nuove scelte di espansione, dando priorità assoluta alla rigenerazione delle aree già urbanizzate. Si assegna, poi tra l’altro, una delega specifica al governo, da esercitare entro 9 mesi, per semplificare le procedure per gli interventi di rigenerazione delle aree urbanizzate degradate, si consente la demolizione e la ricostruzione di edifici a bassa classe energetica per sostituirli con edifici più efficienti, viene stabilito un regime di favore sugli oneri di urbanizzazione per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Una […]
ROMA – La legge contro il consumo di suolo è stata approvata dalla Camera con 256 sì, 140 no e 4 astenuti. Per la prima volta si fissa un obiettivo molto avanzato: azzerare la cementificazione entro il 2050. Vuol dire spostare il volano dell’edilizia dal saccheggio delle periferie alla riqualificazione dell’esistente, con un regime fiscale che premia le ristrutturazioni rispetto al nuovo. Inoltre si assegna un ruolo importante agli agricoltori come guardiani anti frane, custodi degli assetti idrogeologici. Se si pensa che oggi il cemento viaggia alla velocità di 7 metri quadrati al secondo, si può misurare la portata del salto proposto. “Fino a oggi ci siamo giocati una superficie che nell’arco di una giornata corrisponde a circa 80 campi da calcio e che ha fatto salire al 7% del territorio nazionale la quota di suolo consumato“, ricorda Chiara Braga, responsabile ambiente del Pd e relatrice del disegno di legge. “Ora i Comuni, nelle loro scelte di pianificazione, dovranno fornire un’adeguata motivazione rispetto a nuove scelte di espansione, dando priorità assoluta alla rigenerazione delle aree già urbanizzate“. Con un emendamento di Ermete Realacci che riprende una proposta di Legambiente, il provvedimento prevede infatti che i Comuni facciano un censimento degli edifici e delle aree dismesse, non utilizzate o abbandonate: solo se documenteranno la necessità di andare oltre questi spazi potranno costruire su un terreno ancora non edificato. È “una legge per tornare a costruire bellezza e per promuovere l’edilizia di qualità” afferma Miriam Cominelli, della commissione Ambiente della Camera. Per i 5 stelle invece si tratta di una norma che lascia troppi margini durante la fase transitoria (3 anni, “deregolamenta la disciplina urbanistica per intere sezioni delle nostre città definite aree di rigenerazione urbana e incentiva il consumo di suolo agricolo“. Opposto il giudizio del ministro delle Politiche agricole […]
Con 256 voti favorevoli, 140 contrari e 4 astenuti la Camera ha approvato il disegno di legge sul consumo del suolo. Ora il testo passa al Senato. “Un provvedimento – afferma il sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo – che fissa il traguardo del consumo zero da raggiungere entro il 2050, una legge innovativa di cui il nostro Paese ha estremamente bisogno e in linea con i principi dettati dall’Unione Europea”. La legge, spiega Velo, “da una parte riduce il consumo ulteriore di suolo, dall’altra contempla una serie di semplificazioni utili a realizzare interventi di rigenerazione delle aree urbane degradate, privilegiando progetti su edifici pubblici e privati secondo i più elevati standard di qualità ambientale”. D’accordo con lei il ministro dell’Ambiente Maurizio Martina: “L’approvazione di oggi alla Camera è un passo concreto in avanti verso un provvedimento che attendiamo da troppo tempo. Andiamo avanti, in linea anche con gli impegni presi ad Expo con la Carta di Milano che richiama proprio i Governi a rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo”. Ma non sono mancate le polemiche: al voto finale i deputati M5S hanno esposto uno striscione con la scritta “basta bugie“, corredato di foto di abusi edilizi e di ecomostri. “Con la legge sullo stop al consumo di suolo volevamo mettere un freno e bloccare la cementificazione selvaggia ed inutile del nostro Paese. Come al solito, cercare di trovare una soluzione con la maggioranza è stato inutile – ha detto in Aula Massimo De Rosa, ex M5S e membro della commissione Ambiente e firmatario di una proposta di legge ad hoc – Dall’alto sono calate le modifiche e sono state inserite norme per cementificare più agevolmente le aree agricole. Siete riusciti a trasformare la legge che oggi votiamo in una legge che incentiva il consumo di suolo agricolo e […]
ROMA – Sì dell’Aula della Camera al disegno di legge ddl sul contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato. I voti a favore sono stati 256, 140 i contrari, due gli astenuti. Il testo ora passa al Senato. Al voto finale i deputati M5S hanno esposto uno striscione con la scritta “basta bugie” e tante foto di abusi edilizi e di ecomostri. Per rimuoverli sono intervenuti i commessi. Soddisfazione per il primo via libera al disegno di legge sul “Contenimento del consumo del suolo ed il riuso del suolo edificato“, oggi alla Camera, è espressa dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. “L’Italia ha bisogno di questa legge – ha commentato il ministro Martina – anche per colmare un gap rispetto ad altri Paesi, tutelando la nostra agricoltura, conservando il paesaggio, che è uno dei nostri punti di forza assoluti, e stimolando anche l’edilizia di riuso e la rigenerazione urbana con il recupero di aree già occupate e strutture già esistenti. L’approvazione di oggi alla Camera è un passo concreto in avanti verso un provvedimento che attendiamo da troppo tempo. Andiamo avanti, in linea anche con gli impegni presi ad Expo con la Carta di Milano che richiama proprio i Governi a rafforzare le leggi in favore della tutela del suolo agricolo“. M5s, persa occasione per la tutela del territorio “Un’occasione persa, un ennesimo favore alle lobby, uno dei tanti esempi che la maggioranza a parole dice una cosa e con i fatti agisce in senso contrario. Ecco che cos’è la legge sul consumo di suolo che la Camera ha approvato oggi“. È il commento dei deputati del M5S della Commissione Ambiente. “Con la legge sullo stop al consumo di suolo volevamo mettere un freno e bloccare la cementificazione selvaggia ed inutile del nostro Paese. Come […]