Il 15 aprile, dopo che l’Arpab aveva evidenziato che, anche nelle ore precedenti, «la migrazione della contaminazione, causata dallo sversamento dei serbatoi del Cova di Viggiano, e a fronte di inadempienze e ritardi da parte di Eni rispetto alle prescrizioni regionali», il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, l’assessore all’ambiente, Francesco Pietrantuono e il direttore di Arpab, Edmondo Iannicelli hanno incontrato, la vice prefetto vicario di Potenza Maria Rita Cocciufa per «evidenziare al rappresentante territoriale del Governo nazionale la criticità della situazione. » All’incontro erano presenti anche il presidente della Provincia Nicola Valluzzi, i sindaci di Viggiano e Grumento Nova, Amedeo Cicala e Antonio Imperatrice, e i rappresentati di Vigili del Fuoco e Consorzio industriale di Potenza. La Regione spiega che «ha nuovamente diffidato Eni alla tempestiva ottemperanza delle prescrizioni (contenute nelle misure di emergenza) più volte intimate dal massimo Ente locale e volte a fermare l’avanzamento della contaminazione, proseguendo contestualmente con urgenza con le attività di caratterizzazione per una puntuale bonifica dell’area. A valle dell’incontro, la Giunta regionale si è riunita in via straordinaria ed ha deliberato la sospensione di tutte le attività del Centro Olio di Viggiano. La decisione è stata successivamente comunicata dal presidente Pittella ai ministri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, Gianluca Galletti e Carlo Calenda». Legambiente Basilicata esprime «solidarietà ai lavoratori coinvolti dalla sospensione, da parte della Giunta regionale di Basilicata, ma sostegno convinto ad una scelta dettata dalla evidenza della realtà». Gli ambientalisti ricordano che «qualche settimana fa, a seguito dell’ennesimo episodio di sversamento di greggio, denunciavamo un’incapacità di Eni, ormai cronica, a rispettare la Val d’Agri, dopo vent’anni di una sorta di extraterritorialità di fatto, con relativa impunità connessa. Nessun ravvedimento in tal senso, invece, considerato che la decisione di sospensione si fonda infatti sulla mancata adozione – da parte di Eni […]