VAS diffida il Presidente della Regione Lazio dall’insediare un Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio composto da tre soli membri invece dei cinque prescritti dalla legge

 

Su questo stesso sito il 3 ottobre 2017 è stato pubblicato un articolo dal titolo “VAS invita e diffida la Giunta Regionale dall’approvare il Piano di Assetto del Parco di Veio senza le controdeduzioni del Consiglio Direttivo alle 806 osservazioni presentate nel 2013”, che riportava la Nota VAS prot. n. 15 del 30 settembre 2017 con cui il Dott. Arch. Rodolfo Bosi ha invitato e diffidato la Giunta Regionale a tenere conseguentemente sospeso il procedimento di approvazione del Piano di Assetto del Parco di Veio «fino a che non si sarà provveduto all’insediamento della Comunità del Parco e del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio e non saranno state trasmesse le controdeduzioni del Consiglio Direttivo a tutte le 806 osservazioni presentate al Piano di Assetto “adottato” ai sensi del 4° comma dell’art. 26 della legge regionale n. 29/1997.» (vedi http://www.vasonlus.it/?p=53084)

Alla suddetta nota ha dato seguito per posta elettronica certificata trasmessa il 25 ottobre 2017 il responsabile della Direzione Ambiente e Sistemi Naturali, Vito Consoli per comunicare che «nessuna attività istruttoria finalizzata all’approvazione del piano del Parco Naturale Regionale di Veio potrà essere intrapresa dalle Direzioni regionali competenti (Ambiente e Sistemi Naturali e Territorio, Urbanistica, mobilità) prima dell’avvenuta trasmissione dell’atto di approvazione del parere alle osservazioni di competenza dell’Ente di gestione».

 

Con Nota VAS prot. n. 20 del 3 novembre 2017 il Dott. Arch. Rodolfo Bosi ha replicato alla suddetta risposta nel modo seguente.

 

Prot. n. 20/2017                                                                                                                                                              Direzione Regionale Ambiente e Sistemi Naturali

Vito Consoli

p.c. Presidente Giunta Regionale del Lazio

Nicola Zingaretti

p.c. Assessore Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti

Mauro Buschini

p.c. Presidente del Consiglio Regionale

Daniele Leodori

p.c. Direzione Regionale Territorio Urbanistica, Mobilità e Rifiuti

Area Autorizzazioni Paesaggistiche e Valutazione Ambientale strategica

Manetti Manuela

p.c. Presidente Ente Parco di Veio

Giacomo Sandri

Oggetto – Deliberazione del Presidente dell’Ente Parco di Veio n. 41 del 28 giugno 2017: “Piano del Parco Naturale Regionale di Veio. Recepimento delle considerazioni ambientali e del parere motivato pervenuti nell’ambito del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica ai sensi del d.lgs. 152/2007 art. 17” – Nota della Direzione Ambiente e Sistemi Naturali trasmessa via pec il 25.10.2017

Si prende atto con soddisfazione della nota del 25.10.2017 con cui la S.V. ha voluto dare seguito alla Nota VAS prot. n. 15 del 30.9.2017 ed ha comunicato che «nessuna attività istruttoria finalizzata all’approvazione del piano del Parco Naturale Regionale di Veio potrà essere intrapresa dalle Direzioni regionali competenti (Ambiente e Sistemi Naturali e Territorio, Urbanistica, mobilità) prima dell’avvenuta trasmissione dell’atto di approvazione del parere alle osservazioni di competenza dell’Ente di gestione».

Ma si deve far presente che l’espressione del “parere” alle 806 osservazioni alla proposta del Piano di Assetto del Parco di Veio, presentate entro il 13 febbraio 2013 direttamente presso l’Ente di gestione, in base al 4° comma dell’art. 26 della legge regionale n. 29/1997 spetta ad un non meglio precisato organo “dell’Ente di gestione” e consiste nelle controdeduzioni alle suddette osservazioni predisposte dagli Uffici Tecnici, che deve approvare il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio ai sensi della lettera a) del 2° comma dell’art. 14 della legge regionale n. 29/1997.

A tal ultimo riguardo si deve mettere in grande evidenza che l’Ente Parco di Veio è senza Consiglio Direttivo dal 2° commissariamento iniziato il 12 agosto 2010 con la nomina fino al 31 agosto 2013 di Massimo Pezzella, che con deliberazione n. 5 del 13 febbraio 2012 assunta nelle veci del Consiglio Direttivo ha peraltro adottato la proposta del Piano di Assetto del Parco di Veio.

Massimo Pezzella

Il dott. Massimo Pezzella è stato sostituito dal Commissario Straordinario Giacomo Sandri, rimasto in carica fino al 13 gennaio 2017 e poi nominato Presidente dell’Ente con Decreto T00005 di pari data ma senza che sia stato attivato nessun procedimento di evidenza pubblica tramite apposito avviso di invito a presentare delle autocandidature sulla base delle quali fare poi una selezione, come è stato fatto finora in passato.

Giacomo Sandri

La nomina del Presidente dell’Ente Parco di Veio si è resa necessaria per ottemperare alla legge regionale n. 12 del 10 agosto 2016, che ha modificato la legge regionale n. 29/1997 e che avrebbe dovuto comportare non solo la nomina del Presidente dell’Ente Parco di Veio ma anche e soprattutto dei 4 membri del Consiglio Direttivo, con il conseguente insediamento di quest’organo entro il 5 febbraio 2017.

A ben 9 mesi di distanza dalla suddetta scadenza il Presidente della Giunta Regionale del Lazio Nicola Zingaretti sta ancora continuando a rendersi responsabile in modo recidivo di gravi omissioni di atti dovuti d’ufficio perché non risulta che abbia ancora provveduto alla nomina dei quattro rappresentanti che la legge regionale n. 12/2016 impone di aggiungere ad ogni Comunità del Parco, di cui due designati dalle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello regionale e altri due designati dalle associazioni ambientaliste a livello regionale.

Senza questi 4 membri aggiunti la Comunità del Parco di Veio non può essere insediata sempre dallo stesso Nicola Zingaretti, per consentirle di nominare nella sua prima seduta ufficiale un Presidente ed un Vice Presidente, in modo da essere in tal modo operativa e designare i due suoi rappresentanti in seno al Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio, ai sensi della lettera b) del 1° comma dell’art. 14 della legge regionale n. 29/1997.

Senza la designazione dei due suddetti membri, e la conseguente loro nomina con specifico decreto del Presidente della Giunta Regionale Nicola Zingaretti, non può essere insediato il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio, che quindi non è messo in condizioni di approvare le controdeduzioni alle 806 osservazioni presentate alla proposta di Piano di Assetto, aggiungendo così una ennesima omissione di atti dovuti d’ufficio.

In base alla lettera c) del 1° comma dell’art. 14 della legge regionale n. 12/2016 il Consiglio Direttivo è composto anche da altri due membri, che devono essere designati dal Consiglio Regionale «sentite le organizzazioni agricole ed ambientaliste».

La suddetta disposizione è stata messa in atto con un avviso pubblico del 20 ottobre 2016 finalizzato ad acquisire le candidature, ma con la contraddittoria precisazione che «se per un verso non si attiva alcuna procedura concorsuale o preconcorsuale, dal momento che non sono previste graduatorie di merito o attribuzioni di punteggio, per un altro si intende garantire, nel rispetto di quanto stabilito dalla normativa di riferimento e ferma restando la discrezionalità del Consiglio regionale nella designazione, la piena applicazione dei principi di pubblicità, trasparenza e partecipazione»: appare infatti quanto meno paradossale appellarsi ad una presunta “trasparenza e partecipazione” in un procedimento in cui si rivendica una “discrezionalità del Consiglio regionale” di cui per giunta non vengono nemmeno chiariti i criteri di scelta nell’ambito della sua discrezionalità.

A febbraio del 2017 è stato approvato un secondo avviso di riapertura dei termini di tempo per le candidature, che sono risultate alla fine essere in tutto 31, ma con due di esse poi scartate per vizio di procedura e con le rimanenti di cui non è dato di sapere in che misura abbiano tutti i requisiti prescritti dal 1° comma dell’art. 14 della legge regionale, che prescrive «persone che si siano distinte per gli studi e per le attività nel campo della protezione dell’ambiente con comprovata esperienza di gestione ed adeguato curriculum»: ci sono voluti ben altri 5 mesi perché la Commissione Ambiente decidesse di tenere per il 18 luglio 2017 una audizione con le organizzazioni professionali agricole e le associazioni ambientaliste, per rispettare solo sul piano formale l’altro obbligo di legge di “sentire” «le organizzazioni agricole ed ambientaliste» anche al fine di raccogliere utili indicazioni in ordine ai criteri di scelta dei candidati, alla luce dei requisiti per essi richiesti dalla stessa l.r. 29/1997 così come modificata.

Non si può non mettere in evidenza la paradossalità di una simile procedura che lascia intendere che la Regione Lazio è quanto meno in confusione perché non si è data dei precisi criteri di scelta e la Commissione Ambiente è arrivata al punto di organizzare una audizione per raccogliere “utili indicazioni” proprio sui criteri di scelta da darsi, che non sembrano essere stati alla fine quelli prescritti dal 1° comma dell’art. 14 della legge regionale n. 29/1997, sopra riportati.

Ai fini di una più corretta procedura sarebbe stato molto più opportuno “sentire” prima le associazioni agricole ed ambientaliste per avere da loro indicazioni riguardo ai possibili candidati di loro preferenza e non convocarle invece solo dopo, per avere da esse “indicazioni” sicuramente di parte e comunque una “ratifica” riguardo alle candidature nel frattempo pervenute, di cui non si sa quante da loro stesse volute e concordate.

L’argomento concernente la designazione dei due membri del consiglio direttivo dell’Ente regionale Parco di Veio era stato iscritto all’ordine del giorno generale del Consiglio regionale a partire dalla seduta n. 78 del 4 luglio 2017, ma ad esso non ha fatto seguito l’adozione del relativo atto da parte dello stesso Consiglio.

Addirittura nel corso della seduta della conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari n. 157 del 27 settembre 2017, l’argomento de quo non è stato ritenuto tra quelli iscritti all’ordine del giorno generale del Consiglio regionale, da trattare in via prioritaria e pertanto da inserire nella calendarizzazione dei lavori d’aula delle successive sedute: i presidenti dei gruppi consiliari non hanno preso nella benché minima considerazione che la legge regionale n. 12/2016 da loro stessi approvata li obbligava ad effettuare le designazioni da ben 9 mesi prima e che conseguentemente il voluto mancato riconoscimento della indifferibilità ed urgenza di tale compito li ha resi corresponsabili di omissioni di atti dovuti d’ufficio.

Di fronte a questa inaccettabile inerzia da parte del Consiglio Regionale, il Presidente Daniele Leodori si è sentito autorizzato ad esercitare i poteri sostitutivi previsti dalla normativa vigente in materia e con Decreto_81_X del 12 ottobre 2017 ha deciso di designare i due membri del futuro Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio nelle persone di Marco Angelici e Gianluca Medici, in modo ancor più discrezionale perché non precisa i suoi criteri di scelta fra candidati, sembra ora ridotti a 20 dopo la «scheda di carattere generale elaborata dalla menzionata struttura organizzativa, contenente anche delle valutazioni/osservazioni in ordine alla normativa di riferimento»: come precisato nelle stesse premesse del decreto, «la procedura di designazione in esame …. non si configura tuttavia come di tipo concorsuale o preconcorsuale, dal momento che non è prevista una valutazione comparativa degli stessi candidati finalizzata all’attribuzione di un punteggio e alla formazione di una graduatoria di merito, bensì solo al riscontro di competenze ed esperienze in loro possesso».

Non c’è ad ogni modo la dimostrazione di come e perché le due suddette persone siano state scelte tra il totale di 20 candidati e se tale scelta sia stata doverosamente fatta «tra persone che si siano distinte per gli studi e per le attività nel campo della protezione dell’ambiente con comprovata esperienza di gestione ed adeguato curriculum».

Sotto tale aspetto il decreto del Presidente del Consiglio Regionale non sembra aver rispettato quanto prescrive il 1° comma dell’art. 3 della legge n. 241/1990, ai sensi del quale «ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli concernenti l’organizzazione amministrativa [e quindi anche i decreti del Presidente del Consiglio Regionale del Lazio] …. , deve essere motivato» con la precisazione che «la motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione, in relazione alle risultanze dell’istruttoria».

Il Presidente del Consiglio Regionale motiva il suo provvedimento con «la necessità di dover procedere con consentita urgenza alla designazione dei due membri del consiglio direttivo dell’Ente regionale Parco di Veio al fine di assicurare, attraverso il successivo atto di nomina con decreto del Presidente della Regione, l’esercizio delle funzioni che lo stesso è chiamato a svolgere ai sensi della l.r. 29/1997 e ss.mm. – tra cui, quale adempimento di sicura e rilevante contingenza e importanza, l’adozione del bilancio di previsione – e, di conseguenza, la compiuta e ordinaria attuazione della stessa legge regionale».

Si fa presente al riguardo non solo l’inopportuno riferimento ad un bilancio di previsione che alla data del 12 ottobre 2017 l’Ente Parco di Veio risulta avere già predisposto, ma anche e soprattutto alla ancor più inopportuna quanto errata convinzione che il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio possa essere insediato soltanto con la successiva nomina ufficiale di due dei 4 membri del Consiglio Direttivo, senza la contestuale nomina degli altri due, per designare i quali la Comunità del parco di Veio (cui spetta anche di esprimere un parere obbligatorio sul bilancio e sul conto consuntivo dell’ente di gestione) deve essere prima insediata con i suoi 4 membri aggiunti.

La convinzione del tutto sbagliata che il Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio possa essere insediato con soli tre membri sui cinque complessivi prescritti ora dalla legge regionale n. 12/2016 deriva forse dalla originaria stesura della legge regionale n. 29/1997, così come pubblicata sul supplemento ordinario n. 2 del Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 31 del 10 novembre 1997, che al 4° comma dell’art. 14 disponeva che il Consiglio Direttivo (all’epoca formato da 7 membri) «è validamente costituito quando risultano nominati la metà più uno dei componenti previsti».

La suddetta disposizione risulta essere stata abolita dalla legge regionale n. 10 del 2 aprile 2003, con cui è stato sostituito il testo dell’intero art. 14, per cui non è oggi applicabile nella maniera più assoluta, proprio perché ne è stata riconosciuta la natura illecita.

Al riguardo è opportuno ricordare che in un comunicato dell’11 novembre 2016 il Presidente Nicola Zingaretti aveva tenuto a precisare che “sono state avviate proprio in questi giorni le procedure e le consultazioni con le associazioni per la costituzione dei nuovi consigli direttivi che saranno nominati entro la fine di novembre”: ad ormai quasi un anno esatto di distanza con la presente si diffida formalmente il Presidente della Giunta regionale del Lazio dall’insediare un Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio che sia costituito soltanto dal Presidente Giacomo Sandri e dai due membri di designazione del Presidente del Consiglio Regionale Marco Angelici e Gianluca Medici.

Se tanto alla Giunta quanto al Consiglio Regionale interessasse veramente avviare le procedure per la definitiva approvazione del Piano di Assetto del Parco di Veio, che è di loro competenza, i rispettivi membri dovrebbero sollecitare il Presidente Nicola Zingaretti a nominare tutti e 4 i membri del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio, pur sapendo che questa loro carica durerà ormai fino al mese di febbraio del 2018, e ad insediare conseguentemente il Consiglio Direttivo per consentirgli di approvare le controdeduzioni alle 806 osservazioni presentate alla proposta di Piano di Assetto.

Differentemente si deve rimandare l’insediamento del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio a dopo le prossime elezioni regionali per il rinnovo di tutti gli organi della Regione Lazio.

Si rimane in attesa di un riscontro scritto, anche per via telematica, che si richiede ai sensi degli articoli 2, 3, 9 e 10 della legge n. 241/1990.

Distinti saluti.

Dott. Arch. Rodolfo Bosi

 

Roma, 3 novembre 2017

 

 

 

 

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