Archivi Giornalieri: 6 Novembre 2017
Una city car ibrida a zero emissioni, con motore elettrico plug-in e cella combustibile a idrogeno, è il pezzo forte che l’Enea porterà alla fiera internazionale della green economy Ecomondo, in programma dal 7 al 10 novembre a Rimini. La batteria da 4 kWh del motore elettrico dell’auto può essere ricaricata normalmente da una presa elettrica, la cosiddetta ricarica plug-in. La novità del prototipo Enea, battezzato Urb-e 4.0, è che la batteria può anche essere ricaricata da una mini cella a combustibile, alimentata da due bombole di idrogeno da 10 litri (0,3 kg in tutto). Il pieno di idrogeno costa 3 euro e permette alla cella di ricaricare la batteria in 4 ore. Una volta carica, questa garantisce un’autonomia di 70 chilometri. Le bombole, una volta esaurite, possono essere sostituite in pochi minuti. “Attualmente in Italia il costo dell’idrogeno è di 9,50 euro al kg, con l’obiettivo di portarlo a 5 euro al kg al 2025“, spiega Giovanni Pede dell’ENEA. “Per il nostro Paese – aggiunge – esiste un piano strategico per la mobilità a idrogeno al 2050 per la realizzazione di un’infrastruttura di distribuzione di combustibili alternativi“. È in corso di sviluppo una modifica al software di gestione del veicolo che consentirà alla cella a combustibile, nella marcia a velocità costante, di alimentare direttamente il motore elettrico di trazione, evitando perdite in batteria, con un recupero di efficienza del 20%. (ANSA del 3 novembre 2017, ore 16:05)
“Più prodotto e meno rifiuto”. E’ questo il concetto cardine della edizione 2017 di ‘Ecomondo’ e ‘Key Energy’, dal 7 al 10 novembre alla Fiera di Rimini, che punta a mettere a fuoco l’economia circolare, nuovo paradigma dell’economia green, sotto le insegne dell’Italian Exhibition Group. La manifestazione analizzerà in particolare l’efficienza dei processi e la riprogettazione dei materiali per renderli più durevoli, meglio riparabili e meglio riciclabili o valorizzabili a fine vita. “A Ecomondo – ha affermato il presidente del Comitato scientifico, Fabio Fava – sarà fatto il punto sulle criticità e lo stato di adozione della normative europee e nazionali del settore e presentate le priorità, le necessità e le opportunità della ricerca e dell’ innovazione nella valorizzazione dei principali rifiuti industriali ‘tecnici’ e ‘biologici’, ma anche nella riprogettazione dei prodotti e dei processi industriali, come nell’adozione dei principi dell’economia circolare nelle città, nella riqualificazione dei siti inquinati e nella gestione delle risorse idriche“. (ANSA del 26 ottobre 2017, ore 15:36)
Su questo stesso sito il 3 ottobre 2017 è stato pubblicato un articolo dal titolo “VAS invita e diffida la Giunta Regionale dall’approvare il Piano di Assetto del Parco di Veio senza le controdeduzioni del Consiglio Direttivo alle 806 osservazioni presentate nel 2013”, che riportava la Nota VAS prot. n. 15 del 30 settembre 2017 con cui il Dott. Arch. Rodolfo Bosi ha invitato e diffidato la Giunta Regionale a tenere conseguentemente sospeso il procedimento di approvazione del Piano di Assetto del Parco di Veio «fino a che non si sarà provveduto all’insediamento della Comunità del Parco e del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco di Veio e non saranno state trasmesse le controdeduzioni del Consiglio Direttivo a tutte le 806 osservazioni presentate al Piano di Assetto “adottato” ai sensi del 4° comma dell’art. 26 della legge regionale n. 29/1997.» (vedi http://www.vasonlus.it/?p=53084) Alla suddetta nota ha dato seguito per posta elettronica certificata trasmessa il 25 ottobre 2017 il responsabile della Direzione Ambiente e Sistemi Naturali, Vito Consoli per comunicare che «nessuna attività istruttoria finalizzata all’approvazione del piano del Parco Naturale Regionale di Veio potrà essere intrapresa dalle Direzioni regionali competenti (Ambiente e Sistemi Naturali e Territorio, Urbanistica, mobilità) prima dell’avvenuta trasmissione dell’atto di approvazione del parere alle osservazioni di competenza dell’Ente di gestione». Con Nota VAS prot. n. 20 del 3 novembre 2017 il Dott. Arch. Rodolfo Bosi ha replicato alla suddetta risposta nel modo seguente. Prot. n. 20/2017 Direzione Regionale Ambiente e Sistemi Naturali Vito Consoli p.c. Presidente Giunta Regionale del Lazio Nicola Zingaretti p.c. Assessore Rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti Mauro Buschini p.c. Presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori p.c. Direzione Regionale Territorio Urbanistica, Mobilità e Rifiuti Area Autorizzazioni Paesaggistiche e Valutazione Ambientale strategica Manetti Manuela p.c. Presidente Ente Parco di Veio Giacomo Sandri Oggetto – Deliberazione […]
Il riscaldamento globale potrebbe creare 20 milioni di profughi climatici nell’Africa sub-sahariana nei prossimi vent’anni, che si dirigerebbero verso l’Europa. Lo prevede una ricerca della ong ambientalista britannica Environmental Justice Foundation (EJF), della quale parla il quotidiano britannico Guardian. “Se l’Europa pensa di avere oggi un problema con le migrazioni – ha detto alla ong l’ex generale statunitense Stephen Cheney – guardate cosa succederà quando il cambiamento climatico spingerà la gente fuori dall’Africa, specialmente dal Sahel (l’area sub-sahariana, n.d.r.). E non stiamo parlando di 1 o 2 milioni di persone, ma di 10-20. Non andranno in Sudafrica, attraverseranno il Mediterraneo“. “Quella di cui stiamo parlando è una minaccia esistenziale alla nostra civiltà sul lungo periodo – ha commentato l’ex consulente scientifico del governo inglese David King -. Nel breve periodo, porta tutti i rischi possibili e richiede una risposta umana di un livello mai conseguito prima“. La Environmental Justice Foundation chiede ai governi di predisporre un nuovo quadro legale per proteggere i rifugiati climatici e di fare di più per conseguire gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima. (ANSA del 3 novembre 2017, ore 15:46)
“Dal 2010 a oggi sono 126 le città colpite in Italia da allagamenti, trombe d’aria, eventi estremi con impatti sulla vita e la salute dei cittadini“. Così Legambiente nelle sue osservazioni al Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, diffuse oggi in occasione del primo anniversario dell’entrata in vigore dell’Accordo di Parigi. Mentre – prosegue Legambiente – per “il fenomeno delle ondate di calore un’analisi condotta sulle persone con età di più di 65 anni ha evidenziato che i decessi attribuibili all’ondata di calore del 2015 sono stati 2.754 nelle 21 città analizzate, pari al 13% di tutti i decessi registrati nel periodo estivo“. (ANSA del 3 novembre 2017, ore 16:10)