Il Parco Nazionale delle 5 Terre impegnato nel controllo delle plastiche

 

Il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha da tempo affrontato il problema del consumo e della dispersione della plastica nell’ambiente e il presidente facente funzione dell’Ente Parco,  Vincenzo Resasco, evidenzia che si tratta di «un tema che ci preoccupa visto il notevole consumo e produzione di residui che deriva dai forti flussi turistici.

Il Parco Nazionale è capofila in Medsealitter, un progetto europeo che affronta, con le aree Marine protette del Mediterraneo e istituti di ricerca, sia il problema delle plastiche galleggianti nel bacino mediterraneo e sia il fenomeno, meno visibile ad occhio umano, ma ancora più inquinante e pericoloso, delle microplastiche».

Al Parco sottolineano che «quello dei rifiuti marini, in particolare la frazione  plastica, è un fenomeno di rilevanza globale, che ha effetti devastanti non solo sulla biodiversità, ma anche sulla qualità delle acque e degli interi sistemi territoriali. Un fenomeno ancora scarsamente mappato del quale si intuiscono facilmente i pericolosi effetti a breve e lungo termine.

Gli studi condotti da numerose organizzazioni in tutto il mondo delineano la plastica in mare come una vera e propria piaga globale.

Tra l’altro, le microplastiche, ingerite dai pesci, possono entrare nella catena alimentare umana provocando, come ci si può immaginare, gravi conseguenze».

Durante l’ultima giunta del Parco Nazionale delle 5 Terre è stata avanzata la proposta di dotare le Marine delle Cinque Terre di appositi strumenti che possano raccogliere e compattare la plastica. Al Parco spiegano che «queste “macchinette”, oltre a disincentivare gli abbandoni di materiali plastici quali sacchetti e bottigliette che poi , se non raccolte per tempo, si potrebbero ritrovare in mare,  danno anche la possibilità di offrire ai conferitori  dei “buoni sconto” che potranno utilizzare per acquistare i prodotti del Parco Nazionale e, in primis, la Cinque Terre Card.

Identica iniziativa riguarderà la rete sentieristica dove questi compattatori funzionanti ad energia solare svolgeranno identico compito  evitando, così, abbandoni  lungo i sentieri del Parco Nazionale».

Resasco spiega a sua volta che «saranno posizionati agli ingressi del Sentiero Azzurro, l’ex numero 2, lungo le tratte del percorso denominato SVA 502 .

Questo è un primo passo per affrontare il problema, anche se lo scopo finale  che il Parco Nazionale e l’area Marina protetta si prefiggono è di arrivare all’abolizione della plastica “usa e getta” e di favorire, con bottigliette di materiali riciclati e riutilizzabili, l’utilizzo di acqua dalla fontane pubbliche, la famosa acqua del Sindaco!».

 

(articolo pubblicato con questo titolo il 15 gennaio 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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